Rimanere a casa per noi significa arrivare ad una certa ora con i nervi a fior di pelle, dato che è complicato riuscire ad intrattenere tutti i bimbi e compiere anche le faccende basilari, come: cucinare, mettere in ordine, lavarsi, fare i compiti, ecc... visto che ognuno di noi ha delle esigenze diverse e specialmente il più piccolo richiede attenzioni continuative non stop, alla fine è un miracolo se non diamo di matto come i cavalli imbizzarriti. Ma il bello delle famiglie numerose è proprio questo, anzi, ci stiamo preparando per il Big Little One, ossia, nel momento in cui arriverà il quarto pargoletto, dovremo trovarci preparati a stare in casa tutti insieme, con situazioni che possono degenerare anche peggio di una domenica domestica.
In più c'è da dire che il tempo ancora regge, per cui stare a casa con il sole che splende e la temperatura gradevole, sembra davvero uno smacco alla vita en plain air. Nessun problema appena ho messo il naso in ufficio mi sono dovuto catapultare in una condizione di emergenza riguardanti un sacco di posti che gestisco come operatore, tradotto significa che mi arrivano un milione di chiamate da ogni dove. Oltretutto, come se non bastasse, la temperatura in ufficio arriva a toccare i 7000° farhenehit tanto che siamo ancora con i ventilatori accesi e puntati in faccia per sopperire alla calura, l'inconveniente è che a fine serata abbiamo le cornee rinsecchite e i condotti lacrimali prosciugati. Stavo quasi dimenticando le dinastie di zanzare che si sono sviluppate dentro le nostre stanze, ce ne sono così tante che sembra si rechino a lavoro anche loro, con tanto di turnistica pari alla nostra. Non ci giurerei ma credo che timbrino l'entrata e l'uscita insieme a me.
In poche parole, non è stata una gran domenica.
Nessun commento:
Posta un commento