lunedì 4 gennaio 2016

CERCASI SPORCHINO DISPERATAMENTE

Ci sono delle amicizie che vanno al di là del semplice rapporto tra individui della stessa specie. A volte si creano dei legami forti, indissolubili ed inseparabili con degli oggetti a prima vista banali, cioè, noi adulti rientriamo siano così poiché non riusciamo più a percepire, per esempio, quel che lega un bambino al suo peluche.
Mio figlio ha perso il suo pupazzetto preferito: Sporchino; sono giorni che lo cerca in ogni dove ma inutilmente, non riesce a trovarlo da nessuna parte. Eppure, per quante volte lui abbia creduto di averlo perso, l'ha sempre ritrovato o sotto il letto, o tra i cuscini del divano, o tra gli altri balocchi e il suo stato d'animo ritornava il linea con il suo mondo fantastico. Ultimamente invece non c'è pace per lui, pensa a dove possa essere finito e si strugge per il suo amichetto scomparso. Mia moglie, mia figlia ed io gli abbiamo dato una mano nelle ricerche, abbiamo messo a soqquadro tutta la casa, e per quanto sia stato grande l'impegno, Sporchino rimane nascosto in qualche luogo a noi sconosciuto.
Proprio in questo momento mi sto massaggiando con mia moglie perché le ricerche non cessano mai, e abbiamo fatto qualche ragionamento su dove possa essere il peluche. Dopo diverse elucubrazioni, siamo giunti alla conclusione che possa trovarsi in auto.
E' scesa per vedere se è davvero lì.
Nulla, non c'è.
Però mi ha mandato una foto che risale a giovedì mattina, ovvero l'ultimo giorno prima della scomparsa, e dietro mio figlio c'è Sporchino! La foto è stata scattata in camera da letto dei bimbi, per cui è ancora in casa. Mia moglie è andata a verificare.
Ancora niente, ma è sicura che sia in casa nostra e non altrove. Domani passeremo a setaccio ogni centimetro quadrato di tutto l'appartamento.
Mia moglie mi ha comunicato che prima è andato a dormire con il suo disegno, ovvero una rappresentazione dell'oggetto, o meglio, dell'amico smarrito.
Quanto mi dispiace per lui, lo sento che soffre. Per noi adulti potrebbe sembrare una sciocchezza, però comprendo quanto dolore procura lo smarrimento del pupazzetto preferito, io ne so qualcosa.
Un tempo anch'io persi uno dei miei tanti peluche, ma quello che portavo dietro dappertutto era un cucciolo di leone. Era un amico fidato, sempre pronto a consolarmi durante le lunghe ore notturne, mi proteggeva dagli incubi e mi rassicurava quando c'era qualcosa che mi rattristava. Poi un giorno lo persi nel più banale dei modi. Semplicemente mi accorsi di non averlo più tra le mani. Che strazio fu, una vera tragedia.
Devo ammettere che a tal proposito il film Toy Story ha fatto scuola, è riuscito a rappresentare esattamente quel che significa un giocattolo per un bambino e ancor di più, quello che si pensa nel momento in cui i giochi rimangono a riposo.
Per un bambino ogni oggetto possiede un'anima e per questo, i giocattoli prendono vita quando si trovano accanto a loro padroncino. Diventano delle persone a tutti gli effetti e di conseguenza si soffre quando spariscono. Credo, non tanto perché il bambino non ha più il suo gioco, ma piuttosto perché s'immedesimano nello smarrimento, è come se si mettessero al loro posto e in maniera empatica sentissero l'abbandono.
Spero davvero che domani Sporchino torni tra le braccia di mio figlio, perché non posso accettare che sia finito chissà dove e poi devo ammetterlo, mi ci sono affezionato anch'io.
Torna a casa Sporchino, il tuo padroncino sta soffrendo per te!
Ci manchi.


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