venerdì 27 marzo 2015

A SUON DI BOOTY

Il panorama della musica pop è a tutto tondo, molto tondo direi; nel senso che; la base sul quale si ergono tutti gli introiti di questo genere musicale (e non solo), sta esattamente in una zona considerata fondamentale per chi segue certe pop star, ovvero: il fondoschiena. Basta fare un giro su YouTube, per rendersi conto di quante cantanti hanno messo in mostra le naticone per incrementare le visualizzazioni sul loro canale. Alcune di queste sono famose più per il loro lato B che non per le hit pubblicate, oppure, soltanto per certe scene altamente hot nei loro video e basta. La strategia è proprio questa: girare dei video clip molto espliciti, per inculcare (ho detto inculcare...) il motivetto del singolo in promozione ed arrivare ad ottenere poi, milioni di click sul "tubo" e quindi soldi a palate. L'elegantissima Nicki Minaj ha girato dei video a tal riguardo, così concentrati sul suo di dietro, da poter dettare delle regole nuove nello show biz del pop-ò. Anche alcune veterane come la cara "Jenny form the block", ha tirato delle sculettate saffiche in un video di una banalità imbarazzante, per non parlare della canzone: un motivetto neppure tanto orecchiabile e alquanto scontato. Questo capolavoro della J-Lo è stato eseguito con un'altra collega, che in fatto di deretano ne sa parecchio ed è la "pura e casta": Iggy Azalea. In questo elenco che si preannuncia corposo, non si può non introdurre la sempre presente Rihanna e del celebre duetto fatto con Shakira. La canzone di per sé non è neppure malaccio, ma per aumentare l'interesse delle scene, le due bellezze, vengono riprese mentre si toccacciano, si palpeggiano, si sculacciano, per la gioia di tutti quei nerd brufolosi, che sognano un giochino a tre con le due cantanti. Cosa ci sarà mai in primo piano, se non una doppia coppia di chiappe? Poco altro.
Che dire di Beyonce, che con la sua Bootylicius, ha fatto una vera e propria dichiarazione d'intenti? Non c'è da aggiungere nulla, penso che il concetto sia più che comprensibile, anzi oserei dire, spiattellato in faccia.
Stavo per dimenticarmi dell'ex bambina Disney, ora diventata indemoniata per il volere del dollaro, ma anche per tutto ciò che la moneta americana porta dietro di sé, sto parlando di Miley Cirus. Il suo twerkling, così ampiamente replicato in tutte le occasioni mondane, l'ha consacrata come la più cattiva ragazza dinseyana. Le è stato riconosciuto la maternità dello shakeramento del lato B, quando giù nel ghetto avevano iniziato a muoverlo almeno una quindicina di anni prima. Lei, per la cronaca, non ha inventato nulla, ha reso solo più visibile, una danza di origine tribale, esattamente come tutto ciò che ha a che fare con le pop-star. Il suo merito, se di merito si parla, è che non ha mai messo a sedere il suo sedere.
L'elenco potrebbe andare avanti fino a traguardi inaspettati, ma meglio fermarsi, anche perché sarebbe come infilarsi in un cul-de-sac, dal quale sarebbe difficoltoso uscirne puliti.
Molte di queste pop star, rivendicano l'esibizione del lato B, come un'affermazione della propria femminilità e del diritto poterlo esporre nella maniera che ritengono sia quella più opportuna, quando invece la realtà è ben diversa. Se agitano ai quattro venti la parte più sporgente del basso ventre, delineato da un tanga o anche con qualcosa di meno, è per soddisfare un desiderio tutto al maschile, il quale non ha nessuna valenza femminista, anzi è tutto l'opposto. Noi uomini dietro a delle natiche ci perderemmo anche la vista e saremmo disposti a spendere ingenti somme di denaro, pur di "sognarci" sopra, perché siamo decisamente squallidi e per nulla sensibili; questo è un dato di fatto. Le cantanti, ma più in generale le donne, che per sentirsi tali svendono la loro dignità, non è una cosa da propagandare e neppure da imitare. Nemmeno trovare delle scuse, quali, il diritto all'esibizione come emancipazione del genere femminile, serve a rendere questo concetto meno gretto.
Magari sono io ad interpretare male la cosa, forse ho l'occhio inquisitore e sono diventato un moralista. Non credo, però, non è mai detta l'ultima parola. Forse il messaggio che le pop star di oggi vogliono darci è: per diventare delle celebrità, ci vuole molto, ma molto culo.


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