sabato 7 marzo 2015

IO ST(av)O CON GLI SCASSATI

Le mie amicizie giovanili comprendevano delle tipologie di persone un po' borderline, tra i fattoni disadattati e i figli di papà viziati, ma comunque fattoni. Quello che accomunava ognuno di noi, stava, nel grande interesse delle erbe aromatiche e dei loro benefici.
Posso affermare che la compagnia di cui facevo parte fosse, una tra le più popolose della zona sud di Milano. Credo di aver visto raggiungere un numero elevatissimo di ragazzi e ragazze, che sfioravano il centinaio, radunarsi ogni sera in Gianbologna, con l'intento fare baldoria; e ci riuscivamo perfettamente!
Lo scenario era questo: auto con sportelli aperti e la musica a tutto volume, palloni volanti e partite di calcio nel campetto di basket, urla, grida e... fumo, tanto, tanto fumo. Per un certo periodo siamo stati l'incubo degli abitanti della zona, che esasperati dal caos notturno, scendevano con le spranghe in mano, ci facevano le foto dalle finestre e chiamavano spesso e malvolentieri, le volanti. A distanza di qualche anno, do loro tutte le ragioni del mondo.
In fin dei conti eravamo solo ragazzi, non abbiamo mai fatto del male a nessuno, però, non posso negare che in mezzo a noi, ci fossero alcune teste calde, anzi, toglierei "calde" per sostituirlo con un'altra parola con la stessa iniziale "C". Poteva succedere che ci fossero delle risse, ma non sono mai partite dal mio gruppo, in quanto, non siamo mai stati avvezzi al gioco con le mani, dato che ci servivano per suonare. Ci reputavamo dei frikkettoni con tanta voglia di divertirsi, magari in maniera poco sana, però pochi sono finiti davvero nei guai; clinicamente parlando, intendo.
In questa moltitudine di persone, accomunate da un unico interesse, alla fine pochi, anzi pochissimi si sono rivelati degli amici veri, anche semplicemente degli amici normali. Forse, pur avendo a che fare tutti i giorni con delle piante, non abbiamo mai seminato nulla di diverso da quello che "fioriva". Eppure mi sono sempre sentito a mio agio con questa tipologia di individui, sarà perché ho scoperto di avere il pollice verde. Anche se poi non le mie amicizie non hanno avuto un grande seguito, quel trascorrere le ore del giorno e della notte con questa gente, mi ha divertito.
Ho scritto di questo piccolo trascorso della mia vita, perché da quando frequento scuole ed asili, mi ritrovo a stendere relazioni colloquiali con gente molto diversa, sia da me, che da quella della "Giamba," E meno male! Non avrei mai potuto portare i miei figli in quella zona, con quella gente; non sarebbe stato salutare per nessuno. Sono un papà attento quindi, non farei correre alcun rischio ai miei bambini e lì, il primo rischio sarebbe stato di perderli, per sempre.


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