lunedì 9 marzo 2015

STANCHI MA FELICI

Quando abbiamo pianificato di avere il nostro terzo figlio, non eravamo affatto preoccupati per il nuovo riassetto gestionale della famiglia dovuto all'arrivo di un nuovo membro. Eravamo molto sicuri di poter applicare la stessa linea guida, tenuta fino ad adesso, includendo anche il piccolino e procedere senza problemi, verso l'infinito e oltre. Poi però la realtà si è scontrata contro il nostro naso e allora, quelle grandi sicurezze tanto decantate, hanno cominciato a vacillare da un lato, piuttosto che da un altro.
A grandi linee non sono mutati gli assetti dell'andamento familiare, però è innegabile che qualcosa sia cambiato in casa; e lo si tocca con mano. Principalmente l'attenzione è rivolta al nutrimento del pupo, in quanto, l'allattamento al seno è una cosa giusta e doverosa; importante sia per il bimbo che per la mamma, però è schiavizzante, nel senso che non dà molta libertà di movimento alla madre. Su questo non ci piove.
In una condizione come quella di un primo figlio, l'allattamento sarebbe vissuto come un legame idilliaco, pur restando sempre molto faticoso. Avendo già due figli che richiedono anch'essi la loro parte di attenzioni, la faccenda diventa molto più complessa.
I nostri figli più grandi sono in età scolare e prescolare, perciò in questo periodo stanno avendo i primi contatti con il mondo esterno. Per poter affrontare tale momento con la dovuta delicatezza, si richiede una certa presenza che fatica ad essere continua, quando attaccato ai capezzoli vi è un batuffolo, di quasi cinque chili, che richiede continuamente il latte. Mia moglie ce la fa perché è un osso duro, però vedo che è stremata dalla stanchezza. Penso che da quando è nato il nostro bimbetto, non abbia fatto una dormita che superi le due ore filate. Tutto il giorno e soprattutto la notte, "AppicciCarlo" è lì che mangia dal seno, come se non avesse un freno. In più, soffre di reflusso e questo causa continui rigurgiti e riposini brevi e poco rigeneranti. Il risultato è che piange parecchio, poiché, povero cucciolo, non trova la pace che serve a farlo stare tranquillo. Ragione per il quale mia moglie è 24 ore non stop, dietro a sui pianti e ai piccoli vomitini, per non parlare dei pannolini e dei cambi frequenti di tutine e body. Sembra una catena di montaggio, un moto perpetuo, un circolo senza fine. Per quanto riesco, cerco di dare il mio contributo, non tanto al piccolo dato che la natura non mi ha fornito di ciò che è fondamentale per lui, però mi occupo degli altri due che nel frattempo non mollano un secondo con le loro richieste.
Oggi per esempio è stata una giornata impegnativa. Le sveglia è suonata presto, pur essendo domenica. Abbiamo iniziato con la preparazione delle colazione e con il riassetto della cucina dopo aver terminato. Alle 10.30 mia figlia è andata al cinema e poi a pranzo con un suo compagno di classe e la sua famiglia. Cinque minuti dopo l'uscita mondana della maggiore, è arrivata a farci visita una collega di mia moglie, con la sua famiglia al seguito. Prima di preparare il pranzo, è stato necessario un riordino della stanza di mio figlio, dato che sembrava ci fosse passato l'uragano Katrina. E' stata la volta poi del pranzo e del lavaggio delle stoviglie. Intorno alle 15.00 mia figlia ha fatto ritorno a casa e per dare la stessa possibilità di svago anche agli atri due pargoli, siamo andati tutti al parco. Mio figlio si è cimentato nell'uso della bici senza rotelle, il che ha richiesto un mio supporto fisico non indifferente. La giornata non si poteva dire proficua senza un incursione al supermercato per fare la spesa, perciò il mio secondo bimbo mi ha accompagnato nelle compere. Di ritorno a casa, mia moglie era alle prese con i compiti di mia figlia, mentre allattava, cambiava, intratteneva, consolava ed accudiva il terzo. La fase compiti si è prolungata fino all'ora di cena, che ho preparato con gli acquisti dell'unes, intanto mia moglie, si è prodigata al lavaggio dei capelli della femminuccia. Abbiamo cenato con il pianto del terzo come sottofondo, per cui poi mia moglie ha mangiato con lui attaccato; sfinita dalla stanchezza, sono andati entrambi a letto. Chiaramente al termine, della cena. ho pulito la cucina e i piatti e asciugato i capelli a mia figlia e quindi li ho messi a letto con la storia della notte annessa. Mi sono dato una sistemata, ho preso la bici e mi sono recato a lavoro da dove sto scrivendo, nel frattempo tutta Italia mi sta dando il tormento. Il bello è che fino alle 07.00 non mi schioderò da questo ufficio. Una volta uscito da qui, andrò di volata a casa per accompagnare i bimbi a scuola. Nel pomeriggio ci tocca anche la piscina, ma questo ci penserò fra molte ore per fortuna.
Le giornate sono faticose non lo nego, ma non potrei vivere in maniera diversa. Questo è senza dubbio il sale della vita, ciò che mi rende felice ed è quello che adoro fare. L'unica cosa che mi rammarica è vedere mia moglie sfinita e non poterle dare un aiuto concreto, in grado di farla riposare quanto serve per ricaricare le batterie. L'allattamento con il passare dei mesi sarà meno continuativo allora magari riuscirò ad essere più utile, nel frattempo, tenti di dormire in ufficio, anche se l'Italia è piena di nottambuli rompiscatole!


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