venerdì 15 luglio 2011

NORMALE

La normalità, è l'accettazione naturale di un dato comportamento o pensiero, nella società in cui si vive. E' adeguarsi ad una norma non scritta, adottata dalla comunità nello svolgimento dalla vita quotidiana, capace di livellare i pensieri delle persone inducendole a filtrare l'eccesso della diversità, adottando una linea comune difronte ad una reazione emotiva. La parola normale, per quanto semplice sia il concetto che esprima, ha dentro di sè una moltitudine di sfumature, che solo pochi vocabli hanno, in quanto la tale parola, nel momento in cui si cerca di definirla, porta subito alla mente ciò che per il singolo individuo pensa della propria normalità, percui si attiva un escursus mentale delle proprie abitudini, sostenendoli poi come normali. Nel cercare di riuscire a dare una definizione universale di normalità, ci si scontra con il concetto di quotidianità, percui ciò che si è soliti vedere o pensare, è sostenuto come normale. Per la nostra società uscire di casa coperti dai vestiti, è una cosa che è talmete consolidata che sarrebbe anormale pensare di fare il contrario, invece per le tribù sparse per il globo, è vero l'opposto. Quindi normalità non è sinonimo di verità assoluta, perchè ciò che può essere normale per qualcuno, non lo è per un altro.

sabato 8 gennaio 2011

IL MIO PIU' GRANDE AMICO

Atos, il boxer più dolce e buono che sia mai apparso sul globo. Diverse volte ho pensato a quando sarebbe morto, anche perchè in 11 anni me ne ha fatte passare di cotte e di crude, era come potrei definirlo... un pò "difettoso". I suoi problemi di salute, li ha manifestati molto infretta, a volte erano di poca importanza, altre invece mi chiedo ancora a tutt'oggi, come ha fatto a reggere per 11 anni. Il giorno che se n'è andato ha assunto la sua caratteristica posizione a rana, così l'ho visto la prima volta che arrivò in casa e così è stata la sua ultima. Non voglio prolungarmi in frasi melense, o piene di ricordi piacevoli ma dolorosi, so da solo quante lacrime ho versato per lui e non serve versarne delle altre. Se ripenso a quella cosa che più di tutti mi ha distrutto è stato il suo ultimo giorno, quando era già morto da divesre ore; perchè stato a livello burocratico, uno strazio, davvero non pensavo che sarebbe stato così duro, ho ancora delle immagini stampigliate nella mente, tipo che dal veterinario, lo spingo dentro un frigo, per poi farlo caricare il giorno dopo dal servizio mortuario, quell'azione mi ha schoccato, ogni tanto riemerge senza preavviso, ed è per questo motivo, che ormai a distanza di mesi, sto scrivendo per lui.
Mi fa sorridere la mia scelta di non aver a fatto una lunga esperienza, anni fà in Giappone, solo per potergli stare vicino, cioè era l'unico di cui sentivo davvero la mancanza, sarà stupido ma è vero; questo è per dire quanto quel cane mi abbia cambiato la vita. Finora non l'avevo ancora fatto percui questo ricordo è per te ciao amico mio mi manchi.

COME UN ANNO FA

 L'anno scorso siamo rimasti rinchiusi per mesi a causa di un virus letale, sconosciuto e altamente aggressivo, dopo un anno siamo ancor...