lunedì 27 febbraio 2017

IN NOME DI UNA VECCHIA AMICIZIA

Se devo mettere in fila tutti i miei amici, ne vedo parecchi. Se devo scegliere quelli veri, la scrematura ne potrebbe via molti. Se invece devo sceglierne uno solo, il migliore amico, orami non credo ci sia più nessuno. A dire il vero non so se neanche in passato avrei visto qualcuno al mio fianco, ma per lo meno, avrei avuto la possibilità che accanto a me qualcuno avrebbe interpretato il ruolo del migliore amico.
In tutti questi anni che ho dedicato alla famiglia ho perso di vista le vecchie amicizie, un po' per colpa mia, un po' per colpa degli altri. Certo, rimane sempre l'affetto, restano i ricordi dei momenti epici, il divertimento, le scorribande; però poi non c'è stato un legame che sia maturato con il tempo o con i nuovo avvenimenti che la vita ha proposto ad ognuno di noi, a me per primo. Il motivo principale è dovuto alla mia precoce paternità, poiché, quando ebbi la prima figlia l'intera compagnia dei vecchi amici si è dissolta come la nebbia in una giornata di forte vento. Sono stato lentamente abbandonato e io in tutta risposta, ho creato la mia famiglia con l'unico obiettivo di renderla il più salda possibile.
Tempo fa ho tentato di ritagliare ogni tanto una serata dedicata ai miei amici, pur facendo degli sbattimenti assurdi per raggiungerli dopo il lavoro (e sia chiaro gli sforzi li ho sempre fatti io) un po' in nome di quelle serate passate a divertirsi come pazzi, un po' per essere preso ancora in considerazione nonostante avessi una vita del tutto diversa da quelli con i quali uscivo. E devo ammettere a me stesso, che quando è accaduto che andassi a trovare la vecchia compagnia, riproducendo le stesse modalità del divertimento di una volta, non mi divertissi più, mi sembrava un rinvangare le nostalgiche abitudini senza però essere più in grado di farle con la stessa grinta, con la stessa convinzione e nemmeno con la stessa spensieratezza.
Ora, quelle poche sere che ho libere cerco di passarle con i miei figli e con mia moglie, desiderando di poterne fare sempre di più con loro e senza sentire il bisogno di uscire con gli amici.
Onestamente mi sono sempre ritenuto un buon amico, ma poi mi sono accorto che in realtà non ho più avuto la stessa voglia di vedere nessuno, necessito trascorrere più tempo possibile con la mia piccola banda, evitando di fare dei voli pindarici per passare un paio d'ore fuori casa, facendo mille sforzi per raggiungere un fantomatico gruppo. Diciamoci la verità, una volta tornati a casa, la serata non ha poi nulla di così memorabile, nel senso che la si può annoverare tra le mille altri uguali a quelle di una volta, mentre con la famiglia ogni giorno e un'avventura e si creano i ricordi.
Mi viene da sorridere se penso che da giovani l'amicizia è qualcosa di indissolubile, un legame che sembra eterno, così ardente da paragonarlo quasi all'amore ma con delle dinamiche completamente differenti. Ci vuole impegno a mantenere un vero rapporto d'amicizia e detto tra noi, non si può aggiungere un altro dovere a tutti quelli che già si fanno sentire nel corso delle giornate.
Una volta un'amica di mia moglie disse che per lei gli amici erano come le scarpe; appena comprate sembrano indispensabili, ma una volta diventate vecchie, perdono d'interesse e se ne cercano di nuove o (questo lo aggiungo io) si può scegliere di calzare delle pantofole.
L'unica persona che posso considerare davvero un'amica è mia moglie, perché con lei posso esprimersi, essere, comportarmi come davvero sono, invece con gli amici si cerca sempre di mantenere un certo comportamento per evitare che il rapporto si possa incrinare.
Che fatica.

"Può darsi che io non sappia cosa dico, scegliendo te, una donna per amico..."






venerdì 24 febbraio 2017

DOMANI PRIMA LEZIONE

Domani pomeriggio si apriranno le porte dell'aula dove si terranno le lezioni del Washoku Kentei, primo ed unico corso sulla cultura alimentare giapponese. Tre settimane fa abbiamo fatto la presentazione, domani finalmente cominciano le lezioni e da lì in poi, vedremo come andranno relamente le cose.
Sarò chiamato a fare il docente anch'io ma non per quella classe, ne avrò una composta dal personale che lavora in uno dei ristoranti giapponesi più famosi di Milano. Tutti gli aggiornamenti verranno nei prossimamante, comunque domani è un giorno importante, speriamo vada tutto come deve andare; incrociamo le dita.


LAMPADINA SEMPRE ACCESA

Da quando ho iniziato questa avventura del corso sul washoku, mi si è aperto un mondo di possibilità, non riferito ai guadagni stratosferici e ne tanto meno assicurati, ma proprio come poter affrontare un ambito lavorativo mai preso in consderazione fno ad ora.
L'ipotesi di aprirmi una mia attività è sempre stata una di quelle cose che negli anni, ha assunto  più un ruolo di chimera, che non di una reale eventualità; come un elemento da prendere in considerazione solo se le cose in futuro si sarebbero messe male, o avessi avuto la fortuna di dover gesitire un'attività piombata dal cielo e non ultimo, se avessi avuto dei soldi da poter investire.
Il concetto di azienda l'ho sempre associato ad un grande esborso di capitali (che non ho e non ho mai avuto) e un enorme dispiego di forze. Che saranno sicuramente fattori da prendere in considerazione prima o poi, ma quello che fa grande un'azienda o un'attività economica è: l'idea vincente. Avere un'idea che smuova l'animo imprenditoriale è ciò che definirei: l'asso nella manica, perché chi ha le capacità di poter mettere in pratica l'idea giusta, non può fallire, almeno credo.
 Ultimamente sono un turbine d'idee, mi vengono in mente cose che potrei realizzare negli ambiti più diversi, non appena mi fermo a riflettere sulle potenzialità che un'idea può avere; come se ricevessi delle folgorazioni su cosa si potrebbe creare, organizzare o mettere in piedi dal nulla.
Non mi fermo mai, il mio cervello è in continua ricerca su cosa potrei creare e tutti i legami che ne conseguono se allargo il mio campo visivo. Tutto si può connettere basta avere un perno al quale è collegato la ramificazione dell'attività, e quel perno sono io.
Chissà se sarò mai in grado di far cresere l'albero delle idee, (come la Foppapederetti) però devo dire che non sono a corto di semi, prima o poi qualcosa nascerà.



sabato 18 febbraio 2017

STASERA CONCERTO TWENTY EURO FOR LOVE

Si ripete stasera il concerto al FOA BOCCACCIO di Monza, per una serata surf/garage per l'occasione i Twenty Euro For Love si esibiranno insieme ad altre tre band, provenienti un po' di qua e un po' di là, sotto la locandina della serata.


Comunque accorrete numerosi.

mercoledì 15 febbraio 2017

L'EPOCA DEI MAIMOON

Credo di aver già speso abbondanti parole riguardo al mio vecchio gruppo: i MaiMoon. E' da qualche giorno che continuo a vedere i nostri vecchi live e ad ascoltare ciò che abbiamo prodotto, posso dire che in effetti avevamo tutte le carte in regola per poter emergere nel panorama musicale italiano. Non è un'esagerazione, lo penso davvero; certo c'era sicuramente tanto lavoro da fare poiché ognuno di noi aveva delle mancanze tecniche, però le canzoni funzionavano bene; c'era un buon equilibrio tra melodia e ritmo, i testi avevano qulla vena romantica tipica italiana e anche la formazione del gruppo era piuttosto inusuale visto che avevamo una ragazza come bassista, insomma, forse sarebbe stato un gruppo con il quale avrei potuto dire qualcosa che andasse al di là del solito concetino. Eppure in quel periodo quando suonavo con loro, mi sentivo penalizzato rispetto alla cricca di altri musicisti che suonavano hardcore ed erano i miei amici che frequentavo ogni sera. Per prima cosa, perché non potevo proporre i MaiMoon a nessun concerto organizzato dagli altri, facevo un genere completamente diverso e più "commerciale" rispetto alla violenza e l'impegno quasi politico dell'altra gente che si esibiva in postacci di dubbio gusto estetico. Noi eravamo fatti per i club, per il locale ricreativo, qualcosa che richiamasse della gente con la voglia di divertirsi e di ascoltare musica senza che dietro ci fosse una vena politica. E' forse per questo motivo che pochissimi miei amici mi hanno sentito dal vivo con questo gruppo. Ovviamente è stato un peccato, ma non credo che nessuno avrebbe apprezzato il genere e magari nemmeno la band. Pazienza orami è andata come è andata e quel che rimane, come sempre è il ricordo di ciò che abbiamo prodotto. Qui di seguito il link del nostro singolo.


lunedì 13 febbraio 2017

ANCHE IL PICCOLO STA CRESCENDO

Due anni fa veniva al mondo il mio piccolino, il terzo in ordine di arrivo, non proprio nell'orario corrente, bensì qualche ora indietro. Oggi perciò abbiamo festeggiato il suo secondo compleanno e per quanto possa giudicare io, credo si sia divertito parecchio soprattuto a scartare i regali che ha ricevuto dalla nonna e da noi genitori. Forse quello che gli è piaciuto di più è stato il Lego Duplo e mica solo a lui, anche ai fratelli più grandi nonché ai cugini ancora più grandi. Beh diciamoci la verità, costruire, inventare, smontare sono azioni che associate ai Lego non perdono minimamente il loro fascino, di conseguenza giocare con i mattoncini resta sempre un ever green.
Per quel che riguarda la bicicletta senza pedali regalata da mamma e papà, mi sa mi sa, che è forse un po' troppo presto. L'abbiamo visto un po' impaurito e poco pronto. Non c'è nessuna fretta a riguardo, diventerà di sicuro un ciclista indefesso come il papà, non gli faremo alcuna pressione per fargli apprendere la metodologia corretta per adoperarla e divertirsi. Basti pensare che il fratello più grande alla veneranda età di quasi 8 anni, ancora non ha imparato, verrà anche il suo momento ne sono certo.
Forse l'ho già detto in passato, ma è il primo ricordo che ho della nascita del mio terzo pargolo; al momento della nascita, cioè, appena uscito dalla pancia della mamma, ad accoglierlo sono state le note della canzone Heroes di David Bowie ed è vero, lui è il mio piccolo eroe.
Auguri.


venerdì 10 febbraio 2017

CAR 2 GO ADDICTED

Per chi odia andare in giro in auto come me, il car sharing è un'ottima alternativa in quanto si può avere la comodità di andare in giro in auto, senza però avere l'incombebza del parcheggio o dell'accesso in centro città.
Effettivamente la comodità è impagabile, soprattutto quando piove così da evitare di tornare a casa in bicicletta baganti fradici (questo è il mio caso) e una volta messa l'auto nel primo pertugio utile, ci se ne dimentica appena fatto due passi, ovvio, non bisogna dimenticare nulla dentro, però con un po' di accortezza si può vivere serenamente.
La prima volta che ho usato il Car2Go, ho voluto far provare anche ai miei figli la novità e per recarci a scuola lunedì scorso, la piccola Smart ci ha accompagnati fino al cancello. L'auto era quella a due posti; è vero, il codice della strada vieta l'uso di una vettura destina a due persone per tre, ma dato che si è trattato di pochi metri, abbiamo tutti chiuso un occhio.
Non contanti dell'esperienza di quel giorno, due mattine dopo i miei figli hanno voluto riprendere la Smart per andare a scuola ma questa volta l'auto era una ForFour, per cui l'ho noleggiata senza battere ciglio. La cosa che mi ha lasciato felicemente sorpreso è che se si usa l'auto per meno di cinque minuti, questa risulta essere completamente gratis.
A prendere l'auto della Car2Go, mancava l'altra metà della famiglia, perciò oggi ho pensato di rimediare affiittando un'altra ForFour. Sulla App mi ha dato la disponibilità di una che faceva al caso mio, proprio vicino casa, al chè l'ho prenotata per poi andare a prenderela con i piccolini e mia moglie. Peccato che al momento della quasi presa della macchina, non me ne spiego il motivo, sulla mappa è stato cambiato il tragitto per raggiungerla e una volta messi davanti alle portiere, l'auto che avevo prenotato, era quella piccola per due persone. Essendo noi in quattro non abbiamo potuto prenderla, però in aggiunta al cambio di indirizzio improvviso e l'auto sbagliata, si è aggiunta la pioggia, il terzo piccino in braccio a me addormentato, il piccolissimo nella fascia attaccato a mia moglie e due scomodi ombrelli. Sta di fatto che alla fine abbiamo preso il nostro Scudone per effettuare le commissioni da sbrigare, però questa me la sono segnata.
In vista del mio imminente fine turno, dovrò tornare a casa con la vetturina noleggiata con la speranza che non faccia altri scherzi, altrimenti bisognerebbe chiamarla non più Smart,bensì, deficiente e poi non Car2Go ma CarCan'tGo.
E' chiaro il concetto?



giovedì 9 febbraio 2017

14.000 CAPELLI E 20 CHILI FA

Accadeva un giorno di quattordici anni fa, che mi esibivo con un mio vecchio gruppo: I MAIMOON, in un centro di aggregazione giovanile, luogo che era diventata la mia seconda casa, per doveri di cronaca la menziono chiamandolo per quel che era il nome di una volta (credo sia ancora rimasto tale) AURORA di Rozzano.
Ora spulciando su YouTube, mi trovo davanti a ben due filmati di due concerti abbastanza importanti per noi, uno è questo appena citato, l'altro ed del Rolling Stone di Milano (un locale storico)
 Li posto entrambi qui di seguito, sono un po' lunghi ma ne vale la pena.
Buona visione.





Cavoli mi stavo dimenticando del Transilvania Live, ecco anche questo (una delle mie migliori esibizioni)



mercoledì 8 febbraio 2017

O' SCUGNIZZO

E' da qualche tempo che spezzare la noia del lavoro serale/notturno, guardo dei filmati sulla Camorra napoletana. Lo faccio forse per capire un po' cosa succede da quelle parti, o perché da quando ho iniziato a seguire Gomorra, cerco di comprendere le dinamiche che stanno dietro ad una sceneggiatura tanto seguita, quanto cruda e realistica.
L'altro giorno discutevo con mia moglie sulle possibilità che avrei avuto come artista, se fossi nato  negli U.S.A, (credi averlo scritto anche su questo blog) mi riferivo alle opportunità che l'America offre a gente come me, oddio, io non mi reputo un'artista, ma se fossi nato lì penso che qualcosa di buono sarebbe potuto sorgere. Eppure le probalità di nascere negli Stati Uniti, sono state basse quanto un filo d'erba appena reciso ed è per questo che sono nato in Italia.
Molto più probabile invece, sarebbe stato nascere a Napoli, dato che entrambe le parti della mia famiglia arrivano dal Paes' O' Sol. In questo caso, come avrei vissuto?
Dubito che avrei fatto parte della Camorra, in quanto nessuno della mia famiglia è un malavitoso e neppure i miei cugini più giovani sono a rischio di finire dentro a quello che viene chiamato il "Sistema" per cui... però mi avrebbe comunque fatto specie vivere in una città con un così alto tasso di morti ammazzati tra i quali un sacco di innocenti.
Certo, aver vissuto a Rozzano è come essere stato alla succursale della malavita, però se davvero fossi nato a Napoli ora sarei un sognatore come tanti che vede chissà dove, un posto migliore dove vivere e realizare i propri sogni; esattamente come succede qui a Milano.



lunedì 6 febbraio 2017

E L'EVENTO SI CONCLUSE COSI'

Ieri si è finalmente svolta la presentazione del coros Washoku Kentei, che mi ha visto indossare sia i panni del presentatore che quelli dell'oratore. In verità i panni erano gli stessi, ossia, somiglianti a quelli indossati dai "Postini" di Maria de Filippi. Non ci ho badato poi molto, anche perché una votla arrivato sul posto, abbiamo fatto gli ultimi controlli e chi chi ha pensato più all'abbigliamento (per la cronaca a mia moglie piacevo)
L'affluenza è stata massiccia, di persone interessate ce ne sono state molte e il mio capo può ritenersi soddisfatto.
Tre mesi e mezzo per preparare un evento di questa portata, dire che fossero necessari è il minimo, anzi, vitali, poiché ci sono state davvero un sacco di cose da fare come scrivere, leggere, invare moduli, i stringere accordi importanti, visionare gli uffici, creare il sito e poi tanta altra roba.
Come dicevo prima l'evento è stato ben accolto, i partecipanti dopo che abbiamo teminato la presentazione sono venuti da me a chiedere informazioni più dettagliate e poi... speriamo si iscrivano tutti.
A parte ciò posso dire di aver vissuto una bella ed impegantiva esperienza lavorativa, chissà se magari un giorno potrò fare uno switch completo e occuparmi solo di questo.
Nel frattempo, iscrivetevi!!!


venerdì 3 febbraio 2017

QUANDO LA SFIGA SI AGGIRA SU DUE RUOTE -15

Andare in bici è sempre un rischio, non necessariamente pericoloso, ma per quel che concerne restare a piedi da un momento all'altro; beh quello sì che è rischioso. Io di queste cose me ne intendo fin troppo bene, eppure, per quanto io sia uno specialista, tutte le volte che capitano avvenimenti di questo tipo rimango sempre a piedi.
L'ultima volta in ordine cronologico è stata proprio un'agonia.
Per un po' di tempo ho sentito la mia bicicletta pesante come un carroarmato. Ogni pedalata era una sofferenza, una fatica ercolina, un supplizio infinito, c'era qualcosa che non andava ovviamente, ma non ho capito cosa fosse finché non ho controllato la ruota posteriore. Credevo fosse il freno che strisciava contro il copertone creando un attrito pazzesco, in effetti era anche questo il motivo ma la causa principale era la rottura del mozzo.
Per chi non conoscesse il termine mozzo, sta ad indicare quel pezzo di ferro, dove si appoggiano le forcelle alle quali sono avvitati i bulloni, che permette di far girare la ruota e poter andare via felici per le strade del mondo. Questo vigliacco si era rotto e per evitare di arrivare a fine mese con le gambe pari a quelle di culturista in pensione, sono andato a farlo riparare.
Il tizio mi ha imbastito tutto un discorso sul cambiamento della ruota a doppia camicia, dei copertoni anti foratura e un sacco di altre cose. Alla fine di queste parole, ho sborsato 60 euro.
Il giorno del ritiro e dopo aver pagato l'intervento, sono uscito allegramente dalla bottega per andare a casa e poi più tardi, sarei dovuto arrivare fino in Giambellino per un importante incontro di lavoro.
All'altezza del Parco Sempione, ho sentito un rumore a me noto e un sobbalzo preoccupante. Certo, avevo bucato dopo nemmeno due ore dal ritiro dal ciclista. Ne ho tirate giù talemente tante che credo di aver sentito La Madunina de Milan, vacillare.
Tralscio tutta la fatica per arrivare all'incontro e tutto quello che è successo dopo.
Dato che l'appuntamento è avvenuto prima del mio solito lavoro, giunte le 16.30 sono dovuto fuggire per recarmi da un ciclista che mi riparasse la bici in modo che potessi raggiungere l'altra parte di Milano in tempi decenti.
La fortuna ha voluto che sulla strada ci fosse per l'appunto una bottega di questo tipo ed un ragazzo gentile che mi ha riparato la gomma forata e mi sostituisse anche i freni consumati (ma quello a cui ho pagato i 60 euro, perché non li ha sostituiti?) in tempi record. Prima di fuggire e pagare altre 25 euro, mi ha fatto presente che il buco si è generato dall'interno per cui il problema poteva essere soltanto il cerchio nuovo. Io l'ho ringraziato per l'informazione ed il servizio express e me ne sono andato a lavoro.
La seconda riparazione ha retto un solo giorno, poiché lunedì sera, ho dovuto prendere la bici per andare a suonare e...psssss!!! La bici mi si è buacata nuovamente proprio all'altezza del primo ciclista che mi ha sostituito il cerchio; buon per lui che fosse chiuso altrimenti...
Anche in questo caso, ho dato sfogo alla mia rabbia maledicendo tutti i santi di tutte le religioni del mondo e sono andato in sala prove con la ruota a terra e ovviamente sono anche tornato a casa dopo le due ore di estenuanti prove.
L'indomani poi, sono andato ancora da questo fantomatico ciclista spiegandogli tutte le mie disavventure. Lui è rimasto piuttosto sorpreso soprattuto quando gli ho detto che il problema poteva essere il cerchio che mi aveva messo.
Insomma per farla breve, mi ha cambiato il copertone, che a detta sua, c'erano dei vetri all'interno (mah, sarà vero?) e sostituito la camera d'aria ma non mi ha fatto pagare la manodopera e questa inutile riparazione mi è costata altri 35 euro.
A conti fatti la settimana corrente ho speso 120 euro per tutte queste riparazioni; avrei potuto prendermene una nuova!
Comunque per ovviare al problema di restare a piedi continuamente, oggi ho fatto l'abbonamento a Car 2 Go, così che all'occorenza possa prendere una vetturina piccina piccina e tornare a casa in tempi utili e senza fatica.
L'ultima beffa è stata che la convalida della patente per ottenere poi l'auto, l'ho fatta in un negozio di bici.
Se questo non è il karma, non so proprio cosa sia.



giovedì 2 febbraio 2017

L'EVENTO SI AVVICINA

Sabato 04 febbraio ci sarà l'evento per la presentazione del corso sul Washoku Kentei che mi vedrà coinvolto sia come presentatore, che come relatore della parte sul kentei.
C'è l'emozione e l'aspettativa, dopo tre mesi di duro lavoro è il minimo che possa provare.
Comunque qui di sotto mostro il volantino.
Accorrete numerosi!


COME UN ANNO FA

 L'anno scorso siamo rimasti rinchiusi per mesi a causa di un virus letale, sconosciuto e altamente aggressivo, dopo un anno siamo ancor...