domenica 31 dicembre 2017

E' LA FINE DELL'ANNO, COME OGNI ANNO

Oggi è l'ultimo dell'anno e come sempre in questa giornata c'è chi si prepara al grande evento di questa sera e c'è chi lavora; io faccio parte della seconda categoria. Non ho grandi pensieri da dedicare a chi inspiegabilmente legge queste pagine, il motivo principale è che sono in pausa pranzo a lavoro e perciò ho solo istinti omicidi che mi passano per il cervello: nulla di buono in sostanza. Ma essendo questo un giorno di preludio alla festa, devo necessariamente abbandonare tali pensieri e dedicarmi a qualcosa di più gioioso anche perché domani sarò di nuovo in ufficio a sclerare con tutti quelli che necessitano di cose inutili.
Va beh, facciamo che seguo la tradizione e scrivo i miei buoni propositi per l'anno nuovo:
diventare un musicista professionista. Questo proposito non lo cambio mai, come chi gioca il solito numero al lotto, come dire metti caso questa è la volta buona... Porto avanti questo desiderio? Illusione? Pazzia? da più di vent'anni e mi sembra sciocco non continuare, cioè mi ci sono affezionato e non posso cambiare idea proprio ora che con i Twenty Euro For Love ho una certa continuità, come dire; metti caso questa è la volta buona... Dubito fortemente comunque ci sono già due date fissate per l'anno nuovo e nei prossimi giorni le pubblicherò.
Comunque, per chi può si diverta (con una certa dose di illuminazione cerebrale), per gli altri che come me sono a lavoro, auguro un buon anno sperando che le cose migliorino; sempre.



mercoledì 27 dicembre 2017

INTERNET WELCOME BACK

Dopo settimane di attesa, internet è approdato in casa nostra con non poche difficoltà. Ebbe inizio tutto con il trasferimento di fastweb dalla casa vecchia a quella nuova, ma non se ne capisce il motivo, questo trasferimento è stato più lungo dell'esodo di Mosè, quindi per accelerare i tempi abbiamo pensato di cambiare operatore e scegliere vodafone. Non è andato assolutamente come credevamo, anzi, abbiamo atteso un sacco il ricontato del call center per la conferma del passaggio, dopo di che c'è stato il primo sopralluogo del tecnico che non è riuscito a fare niente perché a detta sua, il lavoro richiedeva almeno due persone. La volta dopo si è ripresentato ancora un solo tecnico, che memore di quanto ci aveva detto il primo, ci siamo meravigliati dell'arrivo di un singolo individuo, questo ha comportato code interminabili al telefono per richiedere l'arrivo di una squadra. Passati giorni e giorni c'è stato un contatto da parte del call center per fissare l'appuntamento nuovamente con il tecnico ed io mi sono raccomandato di fare arrivare almeno due persone (come avevo fatto quando mi sono imbufalito al telefono mentre attendevo di parlare con un operatore). Oggi sono arrivati in due, ma se non fosse stato per il mio vicino non avremmo avuto internet nemmeno oggi. I due tecnici, per altro molto gentili, sono andati nella nostra cantina per verificare lo stato del cablaggio, come già sapevo non era possibili effettuarlo dato che solo la scala di fronte alla mia ha questo stramaledetto cablaggio, purtroppo nessuno dei simpatici condomini dell'altra scala ha voluto aprire la cantina ai due tecnici e nemmeno la sostituta del portinaio sapeva quale chiave fosse quella giusta per aprirla. Quasi del tutto sconsolati, i tecnici sono tornati da noi per comunicare quanto fosse impossibile effettuare l'intervento, fortuna che il mio vicino è arrivato, è sceso insieme ai tecnici ed ha bussato ad un condomino che gli ha aperto senza problemi la porta della cantina. L'installazione in casa è durata quanto prevista, perciò quasi due ore e quando hanno poi finito tutto e sono andati via, ci siamo collegati con il laptop e... internet non ha funzionato!!!
Mi vedevo già al telefono per richiedere un altro intervento dei tecnici, stare al telefono ore ed invecchiare con la musichetta all'orecchio e aspettare le feste e l'inizio dell'anno nuovo prima che tutto si riattivasse; in poche parole stavo già rimpiangendo fastweb. Alla fine spostando qua e là, la connessione è partita e finalmente ci siamo collegati con il mondo il che sta a significare che: posso aggiornare le mie pagine con più facilità e quindi...
MI AVRETE PER ANCORA MOLTO TEMPO AHAHAHAH!!!
(fino al prossimo intoppo tecnico è ovvio)




sabato 23 dicembre 2017

E LA DATA SI E' CONCLUSA CON UN SUCCESSO

Ultimamente mi è un po' difficile riuscire ad aggiornare il mio blog, rispetto a quando lavoravo di notte che avevo il tempo da dedicare a queste pagine; però non potevo non descirvere la serata di ieri al Rock Centrale di Erba.
La prima cosa che è ho trovato tra quelle mura volutamente grottesche, è stata la grande professionalità con la quale siamo stati trattati dal fonico in primis, poi da tutto lo staff in generale. Ieri ho avuto la sensazione di far parte di un gruppo addirittura famoso per tutti i servizi che abbiamo ricevuto, partendo dai suoni perfetti, fino ad arrivare al backstage immacolato; se questo è ciò che ogni rock star riceve tutte le volte che si esibisce, capisco bene il motivo per il quale tutti vogliono diventare rock star.
Il locale era pieno a differenza della volta scorsa, l'atmosfera è stata decisamente rilassata, i suoni sia sul palco che sotto palco sono stati ineccepibili, l'unica cosa che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, come si può inutire è stata: la mia performance. No, no, non è stata disastrosa, anzi; però la volta precedente penso di aver suonato meglio solo per il semplice fatto che avevo le mani meno gelide. Lo spauracchio della perdita di una bacchetta si è presentato puntuale ieri mentre stavo suonando un pezzo abbastanza veloce ma la sostituzione della bacchetta è stata altrettanto veloce quindi, si può dire che ho superato anche questa paura. In tanti anni di concerti non mi è mai capitato di perderne una, ma come si dice: mai dire mai e quando meno me lo ce lo si aspetta, ecco che vola via dalla dita intorpidite, per fortuna sono riuscito a rimediare.
La nostra esibizione è piaciuta, di questo ne sono sicuro anche se tutte quelle persone ieri seduti ai tavoloni non erano per noi e non sono venuti a dirci quanto siamo stati bravi, sono certo nella nostra buona riuscita, e perché dico questo? Beh, perché ci abbiamo messo tutta la nostra passione ed impegno per questo sono sicuro che il pubblico l'abbia percepito esattamente come noi volevamo trasmetterlo.
In definitiva, a parte il freddo becco che ha irrgidito la mia performance, a parte anche il dito sanguinante del chitarrista che per tutta la durata del concerto ha imbrattato la sua chitarra e le corde, ci siamo divertiti, abbiamo suonato bene e ci hanno pagato, per ciò, forza T.E.F.L. andate avanti così che andate benone.


mercoledì 13 dicembre 2017

domenica 10 dicembre 2017

LA FAMIGLIA IN BICICLETTA

Con questo simpatico appellativo siamo nominati nel quartiere, cioè, "La famiglia in bicicletta" in effetti è davvero così, il nostro branco si muove sempre sulle due ruote in modo ecologico e salutare. Non mancano però le difficoltà nel muoversi in bici, una dimostrazione la può dare il mio secondogenito, poiché con la bicicletta ha un rapporto d'amore e odio. Quando quest'estate ha imparato ad andarci, cavalcando l'onda dell'entusiasmo, sfrecciava come una scheggia impazzita, ora che ha ben appreso il senso del muoversi in questo modo e la fatica che si prova a pedalare, si aggira meno spavaldo e baldanzoso, al contrario, bisogna sempre incitarlo a pedalare di più perché resta sempre in fondo alla fila.
Nonostante le temperature rigide della stagione, andare in bici è un spasso; sentire l'aria fredda e le lacrime che scorrono lungo il viso, avvertire l'intorpidimento delle dita, scaldarsi con il movimento del corpo, sono tutte cose che apparentemente possono sembrare fastidiose ma la libertà che si ottiene a discapito di un po' di calore in meno è impareggiabile, per questo tutta la famiglia si muove in bicicletta.
Non saprei dire se nel quartiere suscitiamo più scalpore, invidia o tenerezza, fatto sta che stiamo imponendo il nostro stile di vita anche a chi ci guarda con curiosità, sdegno o semplice indifferenza; oddio, non è proprio un'imposizione ma continuare a mantenere le proprie idee ed abitudini nonostante tutto quello che gli altri possano credere è il modo più corretto per rivendicare un certo pensiero ed il fatto che anche i miei figli condividano con noi la nostra "filosofia di vita" è per noi un grande piacere. Come dire: l'importante non è cambiare strada, ma è percorrerla sempre in bicicletta."





mercoledì 29 novembre 2017

ROLLINGSTONE ITALIA: REPORTAGE SUL GRANDE SUCCESSO DEI I T.E.F.L A MONTECCHIO MAGGIORE

Rollingstone italia è salita sul palco con i Twenty Euro For Love ed ha riportato per voi i momenti del concerto, qui di seguito uno stralcio dell'intervista fatta dietro il backstage pochi minuti prima dell'esibizione.
"Oggi 26 novembre il magico trio si è esibirà nel vicentino per portare avanti un nuovo concetto di musica surf, quello che è stato ribattezzato "STREET SURF" dai componenti di questa sorprendente band dai risvolti inaspettati e decisamente innovativi, presentiamo al nostri lettori Mr. D.  il batterista della band che ci aggiornerà sulle prossime date del tour invernale e se è possibile anche anteprima sui vari progetti che riservano per noi i T.E.F.L

RS: Ciao Mr.D. ti vedo carico per l'esibizione di stasera.
MRD: Sì, molto. Non vedo l'ora di salire sul palco con i miei soci e far vedere, o meglio, far sentire chi siamo.
RS: Siete una band emergente, se così si può dire, potresti dire ai nostri lettori chi siete?
MRD: Dire che siamo emergenti è una parola piena di ottimismo, in verità siamo dei veterani della scena underground milanese, ognuno di noi ha almeno una ventina d'anni di esperienza alle spalle, ma questa formazione, beh, la si può considerare emergente.
RS: Cosa ti aspetti da questa band?
MRD: Mah, direi grande divertimento.
RS: E basta? Non credi al successo?
MRD: No, il successo non è quello a cui aspiriamo. Siamo tre scoppiati e cominciamo ad avere pure una certa età, quindi cerchiamo di fare solo quello che ci piace. Il mio successo personale l'ho raggiunto con la mia famiglia.
RS: Quindi è vero che sei un super papà.
MRD: Ho quattro figli ed una moglie splendida, di super ci sono solo loro. Io mi limito ad imparare perché mi insegnano tanto grazie alla vita insieme, cresco anch'io ogni giorno di più. Oddio forse la mia comincia ad essere considerata vecchiaia, ma insomma ho trentasei anni e mi piace ancora giocare, perfino a fare la rock star.
RS: Qual è il vostro background?
MRD: Noi veniamo dalla scena punk hardcore, abbiamo militato per quasi vent'anni con altre band in uno strato che si può dire ancora più profondo dell'underground.
RS: E come mai la scelta di fare surf?
MRD: Credo che suonare un certo tipo di musica per tanto tempo alla fine corra il rischio di annoiarti un po'. Noi come musicisti avevamo bisogno di nuovi stimoli, di porci dei nuovi obiettivi ed è per questo che abbiamo optato per un genere che paradossalmente è lungi dall'essere attuale, nel senso, la musica surf ha radici ben lontane  ma riproporla ai giorni nostri è sembrata una vera novità. Poi le nostre radici non potevamo escluderle ed è naturale suonare con il proprio bagaglio culturale.
RS: Quali sono le vostre influenze?
MRD: Come dicevo prima ognuno di noi porta all'interno della band il suono con il quale è cresciuto ed è sicuramente quello del punk come: Rancid, Dead Kennedys, Pennywise e tutto il panorama degli anni '90 dell'hardcore, fino ai più recenti. Certo ci siamo fatti anche una cultura per quel che riguarda il surf e mischiando questi due aspetti è venuto fuori quel che noi chiamiamo "Street Surf".
RS: Il vostro disco d'esordio, "Street Surf, Love Stories" come è stato accolto?
MRD: Vorrei prima di tutto fare una premessa, questo disco lo stimo suonando in giro per le città da quasi due anni e posso dirti che è sempre un piacere far ascoltare dal vivo i nostri pezzi, poi chi lo ascolta rimane sempre piacevolmente colpito, sia che lo ascolti dal cd ma soprattutto live. E' un disco che ci rappresenta molto ed ha segnato un nuovo inizio per noi tre, per cui posso dirti che è stato accolto bene, anche di più quanto credevamo.
RS: State lavorando ad altri brani?
MRD: Sì, certo. Abbiamo in cantiere altri sette brani che stiamo già suonando in pubblico, manca solo la registrazione e poi sarà il secondo capitolo della nostra storia.
RS: Ci sono delle differenze tra i nuovi pezzi con quelli del primo disco?
MRD: Onestamente no. E' molto coerente con il primo, ecco forse è più tecnico, ma in fondo quello che ci contraddistingue è l'ironia e cerchiamo di riportarla tutta quanta in registrazione.
RS: Il tour come prosegue?
MRD: Dunque oggi siamo qui a Montecchio Maggiore, il 22 dicembre saremo ad Erba e il 27 gennaio a San Giuliano Milanese, almeno queste sono quelle che ricordo, il resto lo vedrete apparire qua e là.
RS: Senti, ma come nasce il nome della band? Ha un suono decisamente mercenario.
MRD: Il nostro nome è una provocazione e molto spesso questo non viene capito, soprattuto da chi millanta il potere alla parola ed è poi il primo che censura. Potrei darti diverse motivazioni ma non ha molto senso, sarebbe come spiegare una barzelletta, toglie tutto il lato comico.
RS: Sentiremo parlare ancora dei T.E.F.L.?
MRD: Dato che non abbiamo un cantante, mi auguro che qualcun altro parli per noi!
RS: Perché la scelta di non cantare.
MRD: Forse l'unica cosa fedele al genere surf, sta proprio nel non proporre una voce ma solo musica.
RS: E il pubblico come prende questa scelta?
MRD: All'inizio rimane sicuramente spiazzato,  però poi resta sempre molto attento a ciò che suoniamo. Il nostro spettacolo comunque comprende dei campionamenti di brani o parti parlate da personaggi più o meno famosi, che ci servono come intro per i brani, sempre proposti in chiave ironica.
RS: Grazie MrD, in bocca a lupo per stasera.
MRD: Grazie a voi e a presto.

Questa e sull'ipotetica intervista che mi aspetterei da un giornalista di RollingStone, chi ha orecchie per intendere, intenda; tutti gli altri in roulotte.
Capito RollingStone?




domenica 19 novembre 2017

DOMENICA MATTINA A LAVORO

Sono le 08.23 di domenica mattina e sono a lavoro. Gli anni passati ho avuto la mia routine, ovvero: svegliarmi con i gatti di casa che miagolano perché hanno un certo appetito, preparare la colazione per tutti i componenti della famiglia, temporeggiare fino a mezzogiorno per poi decidere se fare qualcosa di avvincente oppure oziare fino a sera e di notte partire per andare in ufficio. Oggi tutto ha un altro sapore, perché da mezz'ora sono a disposizione di tutta Italia per prendere chiamate su chiamate.
Ma esiste la domenica come giorno di lavoro? E poi, ma c'è tutto questo bisogno di avere qualcuno che risponde per le bizze delle persone che credono di avere delle urgenze?
Non lo so, però mi adeguo a quello che il sistema richiede e non lo combatto perché tanto perderei io.
Sono decisamente assonnato ma la compagnia dei colleghi mi sveglia un  po', insomma facciamo due chiacchiere, un paio di risate tra una chiamata e l'altra e siamo più rilassati rispetto alle mattine infrasettimanali dove il ritmo è comunque serrato, ma quel che preoccupa è l'occhio della nostra Grande "Sorella" che vigila su chiunque.
L'ultima volta che ho fatto una domenica mattina, non so, forse è passato qualche anno e la cosa bella di questo mestiere è che tutto rimane immutabile, ovvero, cambieranno le ragioni per le quali arrabbiarsi, ma il sentimento di rabbia non cambia mai e neppure le dinamiche lavorative restano sempre le stesse da quasi nove anni a questa parte. Anche passare dal notturno al diurno ha poche differenze, specialmente nel weekend, poiché quello che accomuna le due fasce orarie sono: le emergenze ed il personale ridotto all'osso.
Che dire, buona domenica?
Speriamo sia così.


sabato 11 novembre 2017

TRA IL DIRE ED IL FARE C'E' IL TRASLOCARE

L'assedio è stato quasi ultimato, ci siamo insediati nel campo di battaglia da qualche giorno e vedo già i primi benifici: molto spazio, vista mozzafiato e strutture nuove di pacca; insomma siamo entrati nella casa nuova!
Non è stato tutto rosa e fiori, anzi, forse potrei dire che quest'avventura è stata come atterrare su un campo di cactus: rovinoso e pieno di spine.
Tutto quello che è stata la compravendita, se non ricordo male, devo averla già scritta nei precedenti post per cui meglio non tirarla in ballo di nuovo, ciò che invece è degno di nota, è la fatica con il quale procede il trasloco.
La movimentazione del mobilio ha qualcosa di diabolico in sé, poiché è capace di generare un Armageddon e l'Apocaslisse nello stesso momento ma in due luoghi separati, ovvero, la casa che si lascia è uno, e la casa nella quale ci si accinge ad abitare è l'altra. A conti fatti si hanno due case completamente in subbuglio in vista di un equilibrio che fa fatica ad arrivare, perciò si inscatola, si butta via un sacco di roba, si trasportano tonnellate di scatoloni, si smontano armadi, si mangia alla bell'è meglio e si continua col: disfare gli scatoloni. montare gli armadi, buttare un sacco di roba che si credeva di aver già smaltito in precedenza, arrangiarsi alla stregua di Rambo nel Vietnam dormendo su giacilgi di fortuna e mangiare cibi improbabili. In questo limbo in cui non si hanno delle regole di mantenimento né per le cose, né per se stessi, si vive con una dose massiccia di stress sulle spalle che ha lo stesso peso degli scatoloni trasportati da una parte all'altra, di conseguenza nasce lo stress per cercare di rimediare al caos cosmico ma aggiungendo una stanchezza cornica che fa vedere la situazione ancor più catastrofica di quello che è in realtà, oddio, a volte la realtà supera la fantasia, però affrontare ogni giorno con la stanchezza non è di certo semplice.
Ho appena menzionato la stanchezza, è già questa bella parolina che ha dentro una forza disumana di distruzione ha fatto proprio il suo dovere; ebbene, nei miei precedenti traslochi (cinque in dieci anni per cui in media uno ogni due!) ho sicuramente dato fondo alle mie forze, ma il trasporto di gran parte del mobilio fino al 7° piano ha tutto un altro sapore. Avevo inziato con il trapsorto delle assi di legno del pavimento verso l'inizio di settembre, facendo una trentina di volte sette piani a piedi con una confezione da 5 assi per 3 metri; in quell'occasione mi sono usciti gli occhi dalle orbite. Poi dopo è stato portato a mano anche tutto il resto, ossia: armadi smontati e pure quelli montati, mobili di varie grandezze e misure, un mezzo busto in lega di titanio, un quarto di elefante, più della metà del satellite lunare, un'auto arrugginita che usiamo come ferma porta ed in fine la casa vecchia ma rimpicciolita a suon di pugni per farla entrare in quella nuova, il tutto sempre facendo i sette piani che portano alla collocazione celestiale tra le nuvole, non tanto per l'altezza del palazzo, ma per la morte che gironzola intorno come un avvoltoio che sta per prenotare un posto nell'aldilà.
Durante i miei viaggi mi sono imbattutto con i miei nuovi vicini che però di nuovo non hanno proprio nulla, forse il sacchetto del panettiere quando vanno a prendere il pane, mentre il resto e tutto assolutamente vecchio. Ho detto a mia moglie che probabilmente è stato creato prima il nostro palazzo e i suoi condomini poi è stato generato il mondo. E' impressionante vedere quanti anziani ci siano solo nella mia scala, sembra di vivere in un ospizio, nemmeno i miei figli riescono ad abbassare l'eta media, forse calcolando la loro giovane età possono al massimo ridurre di dieci minuti il tempo sommato dei condomini presenti; il che ne consegue un repentino ricambio generazionale e infatti da quando abbiamo rogitato a quando siamo entrati in casa sono morte tre persone; da rabbrividire.
Se penso che anch'io un giorno sarò così, vedo la mia nuova casa come una prigione nel quale invecchiare e non come una dolce ed accogliente dimora, ma va beh, meglio godersi questi momenti e finalmente vivere dentro una casa fatta su misura per noi, certo; ma prima devo finire il trasloco!



giovedì 2 novembre 2017

TWENTY EURO FOR LOVE IN TRASFERTA

Questa volta il power trio sarà in quel di Montecchio Maggiore al circolo Mesa il 25 novembre, per un concerto molto fuori porta rispetto alla classica Milano, allargando così in nostri orizzonti, ma anche quelli dei nostri amici veneti, sulla nuova scena surf di un genere per cui ci stiamo battendo con le corde e le bacchette da un po' di tempo a questa parte.
Ricordate: 25 NOVEMBRE CIRCOLO MESA Montecchio Maggiore (VI)

https://it-it.facebook.com/events/135758130395151/


martedì 31 ottobre 2017

HALLO HALLOWEEN, (QUASI) BENVENUTO TRA NOI.

Penso di aver già scritto pagine e pagine di parole per esprimere il mio parere riguardo a questa festività, così tanto lontana da noi che davvero non ci appartiene nemmeno un po', ma dato che i tempi cambiano e l'invasione statunitense ormai è consolidata, halloween alla fine ce la siamo beccata  pure noi. Onestamente mi fa ridere vedere i bambini che vanno in giro ad emulare quelli dei telefilm che dicono la frase: "Dolcetto o scherzetto" a gente che non sa nemmeno i motivi dei travestimenti di carnevale anticipati, come dire, non ha ancora preso piede in modo completo e risulta una nota stonata. Ribadisco, bisogna vedere il cambiamento dei vari avvenimenti sociali e adeguarsi, di conseguenza cerchiamo di fare il nostro per rendere felici i bambini con la faccia da teschio, ed è per questo che i miei figli più grandi sono entrambi a feste a tema horror. E noi genitori, che facciamo? E nulla, stiamo a casa ad attendere che una festa capiti pure a noi.
Aspetta e spera.





domenica 29 ottobre 2017

LASCIATE CHE I PARGOLI VENGANO A ME

La citazione questa volta è molto pretenziosa, non è che abbia dei riferimenti religiosi come potrebbe sembrare, però è l'unica frase che mi è venuta in mente che abbia come soggetto dei bambini.
Perché questo? Semplicemente perche questo weekend ad occuparsi pienamente dei miei figli sono io, tre su quattro per fortuna. Mia mogie questo fine settimana è occupata per un corso fuori Milano e io faccio quello che di solito fa lei da dieci anni a questa parte: lo schiavo.
Sembra una parola forte ma è davvero così, noi genitori di oggi siamo completamente soggiogati dalle richieste, dagli umori e dalle volontà dei nostri figli e non lo dico solo io, anzi, quando mi trovo a parlare con altri genitori, capisco subito quanto sia partecipe nella crescita del proprio bambino, non appena si parla delle prodezze che compie per soddisfarlo; il che non significa necessariamente viziarlo, ma è cercare di proporgli una scelta sempre più ampia di cose da fare, da mangiare e tutto quello che serve a dargli un'educazione sana e completa.
Tempo fa mia moglie mi aveva fatto leggere un post di una tizia di un blog di cui non rammento assolutamente il nome, ma che aveva centrato pienamente il punto, mettendo a confronto la nostra generazione con quella dei nostri figli, ne è venuto fuori uno spaccato di realtà davvero esilarante quanto indiscutibilmente vero. Me ne ricordo alcuni passaggi, tipo: "ai nostri bambini diamo da mangiare solo cose sane, mentre i nostri genitori ci ingozzavano merendine pensando che fossero le cose più salutari che il commercio potesse offrire. Oppure, "oggigiorno un genitore si interroga sempre sugli sbagli che può commettere nel crescere un figlio, mentre una volta era sempre colpa del bambino" e così via... È vero che al giorno d'oggi i figli sono al centro del nostro mondo (giustamente) ma essendo loro i nostri "capi" siamo alla costante ricerca di una conferma da parte loro, come se avessimo la necessità di sapere quanto siamo preziosi, indispensabili e amati anche se riceviamo poche volte quelle parole piene di gratitudine che ci riempiono il cuore.
Ma veniamo al mio weekend da papà a tempo pieno, non sono così bravo come ho sempre avuto la presunzione di credere, anzi la mia disorganizzazione è visibile a occhio nudo, lo si percepisce anche dietro la porta d'ingresso e la conferma la si ha, non appena si varca la soglia di casa. Questo è quanto ha potuto verificare mia moglie ieri sera quando è tornata a casa. Penso non mi abbia ucciso solo perché a casa c'erano i miei genitori per cui si è trattenuta, ma se avesse avuto la possibilità mi avrebbe appeso al balcone per i piedi e fatto mangiare dai corvi. Sono stato fuori tutto il pomeriggio, rientrando a tarda sera, non avevo preparato nulla da mangiare e la casa era un delirio, ciò significa che sono tremendo nell'organizzazione familiare, la conseguente arrabbiatura e disappunto della mia consorte è stata pressoché sacrosanta.
E oggi?
Beh, se sto scrivendo è perché sto approfittando dei compiti dei miei figli per ritagliarmi uno spazio di riflessione, ho fatto qualcosa di più rispetto a ieri ma non è detto che abbia fatto tutto. Dopo preparerò la cena anche per il piccolino e forse sarebbe meglio che andassi a comprare qualcosa come secondo e... forse sarebbe meglio che... mi mettessi all'opera e smettessi di scrivere.




venerdì 27 ottobre 2017

IN ASTTESA DI "STRANGER THINGS"

Manca davvero pochissimo all'inizio della seconda stagione di Stranger Things, (cit. un'altra valida alternativa all'intrattenimento intelligente) ma no dai! Questa serie è carina, soprattutto perché è fedelissima ai film anni'80 e noi nostalgici che siamo le facili prede dei network, ci caschiamo con tutte le scarpe. Però a parte le indagini di marketing o chissà quale altra studio sta dietro un lancio di una serie, ammetto che questa mi è piaciuta, e se lo dico io che di serie TV ne farei davvero a meno, potete crederci. Stranger Things ha il ritmo giusto per una serie televisiva, non un colpo di scena dietro l'altro e nemmeno la scontentezza del già visto e già sperimentato, o forse sì, cioè: una volta ho sentito dire che alle persone piace vedere o sentire cose nuove ma che richiamano senza troppi sotterfugi a cose che hanno già visto e sentito; forse la carta vincente è proprio questa, ovvero, seguire le vicende di una serie nuova che riporta esattamente alle serie TV che ci siamo gustati nei periodi della nostra fanciullezza ma con tematiche ed effetti speciali nuovi, è la mossa più azzeccata.
Capite bene che non sono in grado di parlare delle tecniche di regia o le pellicole usate e tutta un'altra serie di cose che usano gli addetti ai lavori, io sono uno spettatore che giudica in base a dei semplici gusti, niente di macchinoso e nulla di troppo complicato, perché la semplicità è sempre l'arma vincente.
I protagonisti della serie hanno davvero del facce simpatiche, per certi versi anche un po' strane, ma non per questo meno autentiche, anzi sembrano dei ragazzi venuti dal passato in tutto e per tutto, tipo che potevano essere gli stessi protagonisti dei Goonies o di D.A.R.Y.L. e tanti altri film della mia infanzia.
Cavoli sono diventato come mio padre quando guardava "Una Rotonda Sul Mare" per chi se lo ricorda era quel programma musicale delle canzoni degli anni '60 trasmesso in estate quando gli sceneggiatori, i presentatori più in auge, i registi televisivi più quotati se ne andavano in vacanza; ebbene quel moto di nostalgia viene anche a me quando vedo Stranger Things.
Ho letto che saranno al Lucca Comics quest'anno, bene, sono contento perché quei ragazzini si divertiranno ne sono certo.
Come faccio a saperlo?
Ehi! Hanno 13 anni per uno, chi vuoi che non si diverta in un posto così?
Comunque stiamo a vedere cosa faranno queste (cit. simpatiche canaglie)


mercoledì 25 ottobre 2017

L'UOMO PATISCE L'OMEOPATIA? (schiavi moderni vol.3)

In una società che ci vuole tutti uguali, tutti standardizzati, tutti con gli stessi problemi e con gli stessi rimedi, chi esce fuori dal coro e pensa con la sua testa è costretto a pagare caro la propria scelta, e caro non è per dire, il prezzo per le cure alternative sono davvero costose e questo l'ho sperimentato ieri sulla mia pelle, o meglio, su quella del mio quarto pargoletto.
Mia moglie ha da tempo maturato un senso critico molto acceso nei confronti della nostra società ed è per questo che rimugina, riflette e trova spesso linee di pensiero che vanno contro il pensiero comune, il che implica un coraggio maggiore per affrontare i problemi quotidiani e non solo, bisogna anche combattere contro chi pensa che la consuetudine sia la risposta a tutti i questi. Il motivo dell'alimentazione vegetariana/vegana, l'abbandono dei metodi tradizionali dell'educazione e la scelta delle cure omeopatiche sono la giusta conseguenza di questa nuova riflessione.
La vista di ieri è stata abbastanza costosa e se penso che devo moltiplicare per quattro (o per sei) la visita nei prossimi mesi, vedo il conto in banca, già dilapidato dal cambio di casa, andare sempre più in rosso. Però per la cure naturali sono molto meno dannose sul nostro organismo, rispetto alla medicina di sempre e non lo dico solo io, basta informarsi un po'.
Per quel che mi riguarda l'omeopatia è una cosa nuova e non nego di aver nutrito molti dubbi a riguardo, però sono stato anche cresciuto secondo quella che era la normalità del tempo, perciò vaccini a go-go, medicine per ogni sintomo e tutta una serie di medicinali assunti ogni qual volta ne ho sentito la necessità, mi hanno curato certo, però io cos'ho davvero nel mio corpo? Magari un sacco di schifezze che hanno distrutto il mio organismo e poi, non è detto che io sia guarito per davvero, secondo la medicina tradizionale la conicità delle mie allergie non è guaribile in maniera definitiva, forse anche con l'omeopatia, però c'è differenza assumere un farmaco chimico rispetto ad uno naturale e a lungo andare avrò quota prova. A loro tempo i miei genitori non hanno seguito le linee alternative e nemmeno noi l'abbiamo fatto con i nostri primi figli, per tutta una serie di conseguenze che la nostra società ci infligge se usciamo dal binario tragitto, però il sentimento di rivoluzione non sparisce, si sedimenta fino a crescere. Il motivo di adottare ora per i nostri figli le cure omeopatiche sta proprio in questo, non far assumere loro cose che alla lunga potrebbero far male quanto la malattia stessa. Prendere coscienza su un argomento molto complicato come la medicina non è facile, ma se si cambia il modo di ragionare almeno un po', eh beh, forse qualcosa cambia.
Mia moglie è matta? Le sue teorie sono infondate? E perché? Solo perché poche persone scelgono di fare cose diverse non vuol dire che tutti gli altri abbiano ragione per forza.
Io la seguo perché mi fido di lei e delle sue idee, poi quando ci sentiremo meglio tutti in famiglia, le cose saranno anche più belle, ne sono certo.




sabato 21 ottobre 2017

SCHIAVI MODERNI vol. 2

Riprendendo l'argomento dell'ultimo posto, potrei aggiungerci altre milioni di cose, così da far riflettere tutti coloro che assiduamente, puntualmente e ansiosamente attendono i miei post...😂😂😂😂 (vorrei far notare che ho scoperto le emoticon, ma non ne abuserò lo giuro 😊)
Dunque si diceva della moderna schiavitù, ebbene, che dire...🤔
Dannazione queste emoticon mi distraggono!
Dove ero rimasto? Ah sì, giusto gli schiavi moderni.
⾪ questo è il kanji di schiavo sono stato bravo eh? 😏
Allora, 'sti dannati schiavi moderni ma cosa devo aggiungere di più, non si è esaurito il discorso l'altra volta?
😠 Assolutamente NO! Dobbiamo tediare i nostri lettori con altre pesantissime parole.
😫 Ma perché? Non si potrebbe parlare di un argomento più leggero?
😑 Tipo?
😕 Che ne so; musica, attualità, letteratura... sesso 👅
😇 Qui non si parla di sesso!
😞 Che 🍕gli argomenti che vanno per la maggiore non vengono mai trattati.
📣📣📣📣 Devi parlare degli schiavi moderniiiiiii!
😶Sai una cosa? Mi stai schiavizzando! Per riuscire a fare un post, mi stai obbligando a fare quel che non vorrei.
Anche questa è schiavitù moderna!

(Beh sì, ho abusato degli emoji 😭😭)

Continuerà (meglio) nel prossimo post, spero.







venerdì 20 ottobre 2017

SCHIAVI MODERNI

Il titolo del post, per chi non lo sapesse, è preso da una canzone dei Rhumornero, e mai canzone fu più azzeccata di questa per il periodo che sto vivendo. (Andatela ad ascoltare)
Da ragazzo mi riempivo la bocca con parole che criticavano la società, mi arrabbiavo, mi indignavo, manifestavo nei cortei organizzati dagli studenti come me, quello che allora pensavo non funzionasse o per lo meno, funzionava solo per certe persone. Oggi che sono un adulto e un padre di famiglia, mi rendo conto che quello per cui lottavo, non lo vivevo fino in fondo, cioè ci credevo ma le malefatte della società le vedevo da lontano senza subirle veramente, mentre oggi le cose che non vanno bene come allora mi feriscono profondamente. Adesso la schiavitù della società ha un peso decisamente maggiore rispetto a prima, perché ora faccio parte di quella categoria di persone che producono, ovvero, creo del profitto offrendo un servizio; per il lavoro che svolgo percepisco uno stipendio e da questi soldi che ricevo si basa la macchina sociale.
Più soldi si posseggono e più si pensa di vivere meglio, cioè siamo indotti a credere che la vita sia migliore se si ha la facoltà di avere intorno tante cose che ci facciano risparmiare tempo, vivendo una vita comoda. Potrebbe essere una possibilità, ma non credo sia la verità assoluta. Pensiamo alle persone benestanti, per non dire quelle ricche, tutto ciò che possiedono è per davvero quello di cui hanno bisogno, o sono solo dei bisogni creati per appartenere ad uno status simbol? Potrei mettere la mano sul fuoco dicendo che si circondano solo di inutilità. Però non solo i ricchi si circondano di cose superflue, anche le persone normali sentono il bisogno di possedere cose, magari meno costose, ma non per questo meno inutili; l'esempio è presto fatto: l'acquisto dell'ultimo modello dello smartphone, quanto davvero serve se basterebbe avere un apparecchio che funge da telefono e basta, senza che sia ripieno di cose demenziali come le app più disparate? Oppure, trascorrere le vacanze in uno di quei resort paradisiaci dove però ci sono persone pagate per intrattenere la clientela a suon di attività organizzate fino al momento prima di terminare la vacanza, non sarebbe meglio viaggiare per scoprire ciò che il mondo offre senza rinchiudere la gente in posti che di naturale hanno ben poco?
Le persone che davvero rispecchiano la schiavitù dei soldi sono i boss della malavita. Questi personaggi sono disposti ad ammazzare per ottenere del denaro e più ammazzano e più ne ricevono ma a che pro? Per vivere una vita da recluso esattamente come in un carcere, a patto però che la gabbia sia dorata. È forse il paradosso più eclatante di tutti, vivere (e morire) per ricavare il maggior numero di soldi ma che poi non si avrà mai la possibilità di goderli fino in fondo. Anche i grandi manager che vivono la vita lavorando (onestamente) ma tralasciano però le cose più importanti come la famiglia e gli affetti e solo per cosa? Per circondarsi di oggetti inutili che riempiano il vuoto cosmico che si sono creati intorno.
Questo lungo preambolo è per dire che la società ci rende schiavi creando dei nuovi bisogni e consolidando quelli vecchi, come per esempio avere una casa di proprietà. Quanto siamo disposti a sacrificare il nostro tempo, i nostri soldi e la nostra salute per vivere in una casa che sarà davvero di proprietà quando si sarà saldato il debito con la banca? Ovvio, per trenta o quarant'anni, ossia gli anni dei mutui. Ma perché ci dobbiamo rovinare l'esistenza lavorando come dei muli per riuscire a comprare oggetti sempre più costosi? Semplice perché non si vuol far credere di vivere ai margini della società.
La nostra è un'epoca malata fatta di persone che si ammalano, contribuendo così ad aggravare la nostra società. Per quale motivo siamo disposti a morire in un posto di lavoro, magari orribile, solo per permetterci di ottenere delle felicità effimere come il piacere di comprare cose inutili? Cos'è che è andato storto, o meglio, che cosa è sfuggito di mano? Ma certo, il denaro! Se non esistesse il concetto della compravendita non esiterebbe il denaro e da questo, ne otterremmo solo giovamento. E come si fa ad evitare di essere travolti dalla società? Con la decrescita felice.
Continua... (il prossimo post)







sabato 14 ottobre 2017

PERCHE' CONTINUARE?

Tra le tante attività che svolgo durante la giornata, ce ne sono alcune che eliminerei volentieri, altre invece di cui non potrei fare a meno. Sulla base di questa presa di coscienza direi che sono due le attività che non mollerei mai: la scrittura e la musica.
Non è semplice portare avanti le proprie passioni, specie se durante la giornata ci sono una quantità di cose da fare che persino andare a dormire sembra un'impresa impossibile. E allora, perché continuare?
Tutto potrebbe apparire più semplice se eliminassimo il superfluo e ci concentrassimo solo sulle cose che ci impegnano, senza ottenere da queste però la minima soddisfazione.
In questa maniera che vita si vivrebbe?
Una vita scialba, vuota e misera; per cui l'impegno a volte è necessario se si vuole vivere la vita con quel pizzico di sale che ci fa sentire davvero vivi, a scapito anche della perdita di un pò di riposo e qualche insulto lanciato qua e là, a causa dell'isolamento o l'abbandono temporaneo dei doveri impellenti. E' ciò che capita a me quando vado a suonare, fuggo di casa nel bel mezzo del marasma serale quando si ta per mangaire per intenderci, in questa fase della giornata tutti i miei figli diventano delle iene; vai a capire il perché.
Per quel che concerne la scrittura la condizione è più intimista, nel senso che per poter creare qualcosa di sensato e con un minimo di profondità, c'è bisogno di estraniarsi completamente dalla normamalità e cercare di immaginare una situazione diversa, fantasiosa per il quale c'è bisogno di grande concentrazione e l'unico momento che personalmente ho è la notte, di conseguenza il riposo notturno ne risente.
La domanda iniziale di questo post è "Perchè continuare?"; la risposta avrebbe bisogno di una lunga spiegazione ma potrei riassumere dicendo: per entrambe le attività sento un bisogno fisico e mentale di doverle svolgere; suonare la batteria mi dà quella scarica di adrenalina da paragonarla ad una droga potentissima, ma sana per lo meno. Invece la scrittura è esattamente l'opposto, è quella quiete da ricercare come un posto felice dentro il quale rifugiarsi e lasciare tutto alle spalle.
In definitiva, continuerò finché ne avro la forza, la possibilità e la voglia. 





lunedì 2 ottobre 2017

L'ULTIMA NOTTE

E' da un sacco di tempo che non scrivo su queste pagine e me ne dispiaccio, purtroppo però ho davvero molte cose da fare in questo periodo e ci sono parecchie novità da rendere noto, a chi? Boh.
Questa è la mia ultima notte che passo a lavoro. Ebbene, dopo quasi nove anni lascio il turno delle tenebre. I miei colleghi dicono che sono un venduto, un traditore, sono passato al nemico e via discorrendo (sempre in maniera scherzosa) ed è vero, da domani i miei turni saranno diurni e finalmente la mia vita riuscirà a prendere una certa regolarità.
Ho passato dei momenti divertenti, ho avuto la possibilità anche di portare avanti l'hobby della scrittura, in vista di una tranqullità lavorativa che tempo fa c'era e ora non c'è più, e non ultimo, ho lavorato nel modo alternativo come piaceva a me. Adesso tutto questo è cessato e io mi muovo di conseguenza.
Lavorare quando tutti dormono è stato per me un motivo di realx, perché ho sempre concepito il lavoro notturno come più tranquillo rispetto al diurno, ma mi sono dovuto ricredere così tante volte negli ultimi anni da farmi prendere una scelta definitiva: non continuare più.

Ora ho sonno, non ho più la forza di scrivere ed è per questo che passo al diurno, perché sto diventando vecchio.
Buonanotte


lunedì 18 settembre 2017

CONCERTO DI STASERA IN CASCINA MARTESANA ANNULLATO MA CI VEDIAMO VENERDI' IN VILLA VEGAN

Per quanto l'autunno sia una stagione romantica, ogni giorno presenta delle incognite non molto simpatiche. Il concerto di stasera dei Twenty Euro For Love è stato cancellato causa probabile pioggia, le previsioni hanno annunciato pioggia proprio nella fascia oraria del nostro concerto ed essendo un posto all'aperto, va da sé che nessun live stasera si terrà. Sono molto dispiaciuto perché poteva essere una bella serata e avevo mobilitato mari e monti per questa esibizione, purtroppo il tempo ha deciso per noi e quindi non se ne fa nulla. Poco male i T.E.L.F saranno in Villa Vegan venerdì sera con tanta voglia di suonare perciò ci vediamo lì.



CIAK SI GIRA: STAGIONE

In questi ultimi giorni l'autunno è arrivato prepotente con i suoi immancabili nuvoloni di pioggia a farci dimenticare del tutto le torride giornate estive di un paio di settimane fa, che è un bene per carità, ma i segni del cambio di stagione me li sto portando addosso e più precisamente nella gola. Dannazione se mi fa male, e guarda caso il giorno prima del concerto: un classico.
A proposito del concerto, tra poche ore sarò sul palco (pioggia permettendo) della Cascina Martesana ad esibirmi con i Twenty Euro For Love davanti a tutti coloro che aspettavano da parecchio di sentirci suonare dal vivo. Non saranno mica centinaia di persone, però qualcuno che attende quest'esibizione forse c'è; per primi i miei figli che ci hanno visto solo una volta in un posto poco baby friendly. La Cascina Martesana è un posto che i miei figli conoscono bene e ci tenevo molto che potessero vedere il nuovo show dei T.E.F.L. in un luogo simpatico e che conoscono a menadito. Ho faticato non poco con l'organizzazione per ottenere una data e nonostante tutto, almeno sulla carta, ce l'abbiamo fatta.
Come sempre accade in queste circostanze ho l'ansia a mille, sono agitato ed emozionato all'idea di suonare davanti a molti amici e in una location che potrebbe persino fare "curriculum", per questo sto ripassando le canzoni da due giorni senza sosta e per fortuna che i miei figli hanno fatto dei video in sala prove delle nostre ultime canzoni, quelle che potrebbero venirci peggio, così da poter riascoltare i passaggi più critici. In aggiunta all'ansia c'è anche lo sbattimento di andare a recuperare il timpano della batteria di cui il locale ne è sprovvisto, il che significa svegliarsi di pomeriggio dopo una notte di lavoro, andare nella nostra sala prove, affittare il fusto mancante, tornare indietro anche con una certa sollecitudine e con tutta la scomodità che comporta avere dietro un tamburo di dimensioni non proprio tascabili; per non parlare poi di quando dovrò riportarlo indietro, non ho ancora pianificato come e quando riuscirò a farlo. Va beh, questo lo concorderò con il nostro fonico di fiducia.
Tornando al concerto, spero che vada tutto per il meglio e che questo mal di gola mi lasci al più presto altrimenti gliele suono. Ehehhehe!






venerdì 15 settembre 2017

LA MUSICA NUOVA VI ASPETTA IN CASCINA MARTESANA

I Twenty Euro For Love saranno in concerto presso la Cascina Martesana luendì 18/09. Molte novità saranno previste per quella data, come: una scaletta aggiornata ed effetti sonori strbilianti.
Per avere un'idea più chiara e passare una serata in allegria, consiglio caldamente a tutti di fare un salto (se siete nei praggi)
Stay tuned.



venerdì 8 settembre 2017

DOVE TUTTO CONVERGE

Esiste un luogo fisico che ha molte facce, assume diversi ruoli per ogni momento della giornata ed è così sfaccettato da credere non abbia una sua identità specifica, eppure non è così, anzi forse la sua multi identità ne fornisce una propria, ma noi essendo talmente abituati a stanziarci inconsapevoli non ci rendiamo conto di quanti ruoli può assumere, pur essendo ben lontano dagli altri luoghi che svolgono solo un'attività per volta. Questo posto è un'asilo, un ristorante, un dormitorio, una scuola, una biblioteca, una lavanderia, un cinema, un parco giochi, un'ospedale, una SPA, un luogo di riflessione, un albergo, un riparo sicuro, una prigione, una gabbia d'orata, una sartoria, un centro ricerca, un'alcova, un'osservatorio, una dolce dimora, una segreteria, un cantiere, una pasticceria, uno studio e chi più ne ha più ne metta. Per chi ancora non l'avesse capito sto parlando della casa, quella dove ognuno di noi abita o dovrebbe abitarci. In casa c'è anche una persona che all'occorrenza svolge ogni compito per il quale viene chiamata a ricoprire e questa figura e senz'ombra di dubbio la mamma.
Quando sono a casa mia con la mia famiglia, vedo con i miei occhi quante volte viene sollecitata mia moglie a fare ogni tipo di attività, sia dai nostri figli, sia dai compiti giornalieri che una casa impone a chi ci vive di eseguirli. Però, per quanto io dia il mio contributo non eguaglierò mai l'attività che mia moglie svolge senza battere ciglio, certo si stanca, ma non può esimersi dal compierlo. Per cui ragionando non è la casa ad assumere tutte quelle funzioni sopracitate, ma è la mamma che fa diventare la casa un posto sempre diverso. La funzione cardine della mamma è stare dietro ad ogni cosa, essere multitasking ed estremamente versatile, perciò un attimo prima è un medico, il momento dopo è una cuoca; oppure una scienziata e un'imprenditrice, insomma di combinazioni ce ne sono parecchie ognuna diversa tra loro.
A volte m'immagino che il continuo roteare intorno al perno, ossia la mamma, possa stritolarla fino a spremerla come un limone e in quel preciso istante dia di matto facendo saltare per aria ogni cosa le passi a tiro. L'immagine non è molto lontana dalla verità che ho vissuto con mia madre, perché quando non ne poteva più lanciava i miei vestiti o cose a caso in ogni dove, urlando e sbraitando per lo stress che la casa e i figli le procuravano; se poi ci aggiungevo anche le ore lavorative fuori casa, lo sclero diventava ancor più devastante. Mi rendo conto che per quasi tutte le donne la vita è così, ma non vuol essere un compatimento fine a se stesso, lo dico perché quelle rare volte che faccio qualcosa in più di mia moglie, magari per una sua brevissima assenza, il mio cervello ribolle di stress ed io mi domando come non faccia lei ad impazzire ogni giorno. Devo proprio darle atto che lei non si arrabbia quasi mai, o se anche per qualche minuto le sale la rabbia schiumosa da dobermann, le passa in fretta.
È difficile essere donne, un uomo non ne sarebbe capace neppure quelli più evoluti possono dirsi al loro pari e invece basta una donna da sola per avere tutto che funzioni perfettamente, mentre per i maschi per avere tutto sotto controllo necessitano di persone che facciano cose ben distinte e separate tra loro. Da qui nacquero le aziende.
Per concludere posso dire che stimo le donne per essere così superiori all'uomo e che hanno tra l'altro, la discrezione di non dircelo apertamente ma ce lo fanno capire con i fatti.
Grazie di esistere. (Specialmente tu)





mercoledì 6 settembre 2017

ERA IL 6 SETTEMBRE DEL 1982

Trentacinque anni fa nella giornata di oggi, nasceva una bambina bellissima che ha reso felici i suoi genitori e con il tempo sarebbe stata una donna meravigliosa.
Oggi è il tuo compleanno e per poterti dire ciò che penso ho bisogno di scriverlo, come tutto quello che riguarda noi. Per esprimere al meglio i miei sentimenti sento la necessità di fissare le mie parole ad un foglio, seppur virtuale, così che tu possa leggerle e custodirle per molto, molto tempo.
Mi ricordo del tuo primo compleanno trascorso insieme e in quell'occasione dipinsi la tua camera da letto con tre colori diversi in una notte, fu un'impresa alquanto folle (e non proprio riuscita benissimo) ma quello che mi spinse a fare una cosa del genere fu la voglia di stupirti, di farti vedere cosa ero in grado di fare per esprimere il mio amore, di lasciare la mia prima impronta sul tuo cuore. Negli anni poi i festeggiamenti sono cambiati, siamo andati a cenare in bei posti, ti ho fatto anche qualche regalino e per quanto i regali in sé fossero graditi e voluti, non hanno mai saputo dire quanto ti amo, oggi spero di potertelo dimostrare semplicemente dicendotelo.
È buffo, ma pur essendo la tua festa quello che ha ottenuto il regalo più bello sono io, che ho ricevuto te come dono prezioso dal destino, e non sai quanto mi senta fortunato di poterti guardare negli occhi ogni momento della giornata e perdermi dentro, di stare al tuo fianco e affrontare insieme tutte quelle avventure che la vita ci mette davanti, di poter accostare il battito del mio cuore al tuo e sentire che ciò che batte è un cuore unico perché noi siamo una cosa sola. Non è così facile trovare la persona giusta e avere la certezza che resterà accanto per sempre ma tu ci sei riuscita, puoi stare certa che non mi allontanerò mai da te, non ci separeremo nemmeno se dovesse cascare giù il mondo e difenderò il mio amore a tutti i costi.
Dopo quel primo bacio, datoci quando tutta Milano era nella festa più sfrenata, le nostre vite si sono legate saldamente l'una all'altra con la stessa forza con la quale la gente urlava, cantava e festeggiava; forse la gioia della gente era rivolta a noi perché avevamo fatto scoccare la scintilla che ha messo in moto il motore della nostra pazza vita.
Ti amo e non posso fare altro che dirlo con tutta la sincerità che possiedo. Sei una donna incredibile e poterti stare accanto mi sembra l'onorificenza più alta mai ricevuta da nessun uomo, sei più di una medaglia d'oro, di un disco di platino, del premio oscar, di una medaglia al valore: sei tutto ciò che di più bello non si potesse inventare e sapere di essere il tuo compagno di vita mi riempie d'orgoglio.
Buon compleanno amore mio, che tu possa essere felice sempre, perché nessuno più di te lo merita.
Auguri.


giovedì 31 agosto 2017

QUEGLI STRANI OGGETTI NEL CIELO

I Bluvertigo cantavano " Se non esistessero i fiori, riusciresti ad immaginarli?"
Credo proprio di no, infatti quante cose esistono senza che noi ne immaginiamo l'esistenza come per l'appunto: gli alieni?
Quando ero piccolo, c'era un tizio decisamente anziano e pittosto strambo che teneva dei seminari nella biblioteca di Rozzano, il cui tema era l'astronomia e cose affini. Costui sosteneva di aver avuto un incontro ravvicinato con i marziani e lo diceva a noi ragazzini forse per impressionarci, o forse perché era un suonato totale; mia madre diceva di stargli lontano e io ovviamente le diedi ascolto, ma non perché fossi spaventato (all'epoca non avevo idea della malignità degli esseri umani) ma solo perché non mi stava simpatico. Ora, tralsciano quest'ultimo aspetto, a distanza di anni mi è sorto questo dubbio: quante persone sostengono di aver avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo o di essere stati rapiti dagli alieni e nessuno ci crede? Suppongo siano davvero molte, sia coloro che sostengono di aver vissuto un'esperienza marziana, sia coloro che reputano costoro dei folli. Persino gente come me che abbraccia la tesi della non unicità del genere umano nell'universo fa fatica ad accettare una simile confessione; ma perché? Sarà perché l'extraterrestre ha una grossa percentuale di probabilità che esista, se teniamo conto della vastità dell'universo, ma di contro ha che proprio questa vastità renda poco probabile un avvistamento sulla Terra, il che rende la confessione di qualcuno come una baggianata enorme. In poche parole: tutti siamo disposti ad accettare la loro esistenza nell'universo, ma nessuno ci crede per davvero.
Se capitasse a me di incontrare gli extraterrestri a chi potrei dirlo? E se poi nessuno mi credesse, pur giurando e spergiurando che quanto sostengo sia la varità, cosa farei a qul punto? Penso che impazzirei, per cui magari molti di quelli che hanno davvero avuto un incontro ravvicinato con gli alieni, non sono stati sempre dei pazzi ma lo sono diventati per non essere stati creduti per chissà quanto tempo.
In qualche maniera chi ha davvero vissuto questo tipo di esperienze, sentirà la necessità di raccontarle ma non per essere considerati dei mitomani, ma semplicemente per dire al mondo intero che tutto ciò si pensa sugli alieni sia vero. Eppure nessuno ci crede, a parte qualche pazzo e anche qui, viene definito pazzo chi lo fa.
A tal proposito, mio padre da ragazzo quando era in Marina Militare nel servizio di leva, rilasciò un'intervista ad un giornale locale ligure, dicendo di aver visto degli U.F.O. la conseguenza fu che venne messo per qualche giorno nella cella di rigore come punizione, il che fortifica la tesi del "nessuno crede agli avvistamenti" (Per la cronaca mio padre probabilmente quella sera era sbornzo ma mi ha giurato di aver visto delle luci roteare in cielo, qulcosa dal nome antico come il "Vinum" cin cin)
Non metto in dubbio che al modo ci siano una marea di ciarlatani che assicurano di aver visto questo e quello, però ci sono anche degli avvistamenti documentati con video amatoriali nei quali si vedono strani oggetti volanti che ad un certo punto spariscono così come sono venuti. Qusti video vengono tacciati dagli esperti, come delle bufale galattiche (per rimanere in tema) poiché manomessi da grandi maestri del film maker, che per malignità vogliono divulgare all'opinione pubblica cose inesistenti solo per creare del sensazionalismo e magari ricavarci dei soldini. Però dubito che al mondo ci siano così tanti esperti dei video da mettere in circolazione cose completamente fasulle, anche in questo caso si parla di probabilità, che è scarsa sul piano delle abilità di contraffazione estesa a chiunque faccia un video per caso, ragion per cui qualcosa dovrà pur essere vero.
Le autorità governative di tutto il modo chiudono qualsiasi dialogo in fatto di extraterrestri, fingendo  di non essere in posseso di alcuna prova che confermi gli avvistamenti e di non sapere nulla a riguardo, beh è facile capirne la motivazione. La forza che avrebbe una notizia del genere devasterebbe le fondamenta della nostra società, in primis la religione di ogni paese (e magari costoro potrebbero dire di essersi inventati tutto quello che hanno professato per millenni), poi ci sarebbe la psicosi generale da dover gestire e tutte le conseguenze di una rivelazione così potente.
Se arrivassero come i Visitors con l'astronave madre in mondovisione, a qual punto dovremmo arrenderci all'evidenza, ma se la rivelazione delle altre forme di vita arrivasse solo dopo una lunga indagine da parte di qualcuno che si dimostri pronto al sacrificio, beh in quel caso non so se si arriverebbe mai alla verità.  E chi dice che quel qualcuno non sia io? Potrei anche aver detto fra le righe di questo post che sono a conoscenza di cose che voi umani mai immaginereste, o per di più, potrei essere io stesso un extraterrestre. Non dovrei dirlo, però ho una grande necessità di "TELEFONARE A CASA"  Oddio, mi si è illuminato il dito e sto volando con la bici.
È fantastico!!!




domenica 27 agosto 2017

ALLA FIERA DEL VEG

Oggi siamo andati ad una specie di festival del cibo vegano al Magnolia di Segrate. In vista della nostra nuova linea alimentare ci siamo recati un po' per curiosità, un po' per avere nuove idee per mangiare a casa e per far vedere ai nostri ffigli che c'è anche alto al cibo oltre a quello tradizionale. A parte il caldo torrido e l'allestimento non proprio concepito per accogliere milioni di persone, posso dire di non aver trovato la manifestazione brutta. Certo, non è che fosse chissà che, però ho mangiato un buon panino con burger vegano e la cosa non mi è affatto dispiaciuta, si sa che in fatto di cibo non mi tiro mai indietro. Non posso dire la stessa cosa per mia figlia maggiore che piuttosto di mangiare qualcosa che vada al di là della carne si farebbe morire di fame; pazienza imparerà.
La cosa simpatica che a questa manifestazione ci siamo andati con i nostri vicini di casa che sono dei veterani in fatto di cibo veg ed oltre ad aver dimostrato un certo interesse per il cibo (ovviamente) sono anche interessati a passare del tempo con noi!
Eh eh, che ridere prima con mia moglie stavo commentando per l'appunto questa nuova situazione, ossia dell'aver trovato finalmente delle persone (genitori) simpatici con i quali si possa condividere una giornata e qualche interesse in comune.
Col passare degli anni mi sono creato una cerchia di amici talmente ristretta da non averne quasi più, cioè, non ho molti contatti con quelli che erano i miei amici di un tempo, ma questto argomento l'ho già tirato in ballo un sacco di volte che non ne vale più la pena parlarne. Comunque non mi sono nemmeno troppo aperto a quelle che potevano essere delle nuove amicizie, per una questione di mancanza di tempo, di occasioni e soprattutto di voglia. Oltre ai colleghi che vedo tutti i giorni e che non posso annoverare tra gli amici a parte un paio, l'altra sfera dell'amicizia con la quale ho un certo feeling è la mia band. Il mio vicino mi sta simpatico e anche la moglie mi piace, li trovo normali e questo non vuol essere un'offesa al contrario, con tutte quelle coppie e personaggi che abbiamo incontrato in questi anni, di normali non ce n'era nemmeno mezzo, per cui normali è forse l'aggettivo più ricercato che attendevo di attribuire a qualcuno.
Però fra poco ci trasferiremo il che significa che perderemo ogni contatto ahahahha!
Non è vero, ci spostiamo solo di un paio di numeri civici.
Ciao Belli!


sabato 26 agosto 2017

RITORNO A LAVORO: TATATADANNN!

I miei giorni di ferie si sono conclusi giovedì il che significa che questo è il mio secondo giorno lavorativo e i benefici delle vacanze si sono dissolti non appena mi sono collegato al computer.
Nel momento in cui si torna a lavorare, la maggior parte delle volte si ha un po' di smarrimento perché alcune cose sono cambiate o in alternativa, si parte con un ritmo meno serrato, giusto per riprende la mano e ripartire gradatamente. Invece qui dove lavoro io non è assolutamente così, nulla cambia e si viene buttati nella mischia esattamente come l'ultimo giorno di lavoro; come dire, sembra che le cose qui non cambino mai, al massimo si aggiunge altro lavoro ma la solfa è sempre la stessa e non sono ancora riuscito a capire se questo è un bene o un male.
Pur essendo in un periodo ancora estivo, la mole di cosa da fare non si è affatto placata, anzi se è possibile è pure aumentata, proprio per dare il benvenuto a suon di schiaffi e batoste a chi viene da un periodo di relativo relax; che ingiustizia! Come direbbe Calimero.
Si dovrebbe trovare un compromesso tra l'inizio feroce ed il nulla assoluto, una specie di accordo tra le parti, ovvero, una partenza più mobida e graduale, tutto qui.
Tra le persone in ferie e quelle che sono riusciti a trovare altri lidi più felici, qui in azienda restiamo i soliti quattro gatti e tra questi, guarda caso quello a cui arrivano le sfighe più grosse è sempre il sottoscritto; non me ne capacito proprio è come se sopra di me ci fosse una X gorssa come un bersaglio su cui far arrivare le catastrofi solo per il gusto di torturare qualcuno. Ah ma le cose cambieranno fra poco, eh sì, mi sono stufato di essere preso come caprio espiatorio o valvola di sfogo dalle persone che chiamano e mi addossano responsabilità che eviterei bellamente di assumermi, non tanto per menefreghismo, ma perché non sono pagato abbastanza per pedere la testa dietro a problematiche che sembrano enormi, quando poi alla fine non è nulla di vermante grave. Il turno serale ossia quello che copro io, è proprio così, tutto ciò che arriva ha sempre un carattere d'urgenza quando poi in fin dei conti non è mai ciò che sembra; lo dico perché ho anche esperienza di telefonate diurne con la stessa casistica ma affrontate con un diverso spirito.
Allora qual è la soluzione?
Lavorare di giorno ed è quello che ho chiesto.
Sì, mi sono stancato di fare la vita a rovescio, di stare a casa quando gli altri sono a lavoro e viceversa. Voglio poter avere un ritmo più umano e soprattuto stare a casa la sera con la mia famiglia e poter condividere il momento più importante: la sera ovvero, quando ognuno ritorna a casa dalle proprie attività. In più vorrei poter suonare di più con la mia band e questo diventa difficoltoso se per ogni concerto devo prenderemi un giorno di ferie.
Cara Notte. mi sei stata vicina per tanto tempo e abbiamo condiviso istanti memorabili, ma ora è giunto per me il momento di cambiare e spero che ciò arrivi presto.
Buonanotte.


mercoledì 23 agosto 2017

LA MIA SVOLTA VEG

Per parecchio tempo ho pensato che essere vegetariani fosse solo una perdita di tempo, eticamente giusta, ma alla fine dei conti poco efficace sul piano pratico, o meglio, per quello che vorrebbe essere l'obiettivo finale; ossia: salvare gli animali dalla macellazione. Quando un vegetariano provava a spiegarmi le sue ragioni, io ero sempre pronto a ribattere con questo teorema:
"Se un vegetariano e un carnivoro si incontrano a pranzo ed il carnivoro magia due polli, per una questione di divisione degli elementi, è come se avesse mangiato anche il vegetariano un pollo."
Poi ho maturato dentro di me una sorta di contro-teorema, del tipo:
"Se il carnivoro avesse evitato di mangiare un pollo a pranzo come il vegetariano, se ne sarebbero salvati due."
Ovviamente i polli e tutti gli altri animali consumati sulle tavole del mondo intero, non subiscono meno macellazioni perché c'è meno richiesta, cioè, per una legge di mercato dovrebbe essere così ma non lo è purtroppo; però c'è da dire che evitando di mangiare la carne non si contribuisce ad uccidere degli animali, il che significa che sul piano dell'etica si può stare sereni.
Ammetto che portare avanti questa presa di coscienza non è facile, specie se si arriva da una storia carnivora lunga trentasei anni e l'avere intorno persone carnivore di certo non aiuta, però almeno in casa mia posso metterla in pratica con rigore, anche perché mia moglie mi ha iniziato a questa svolta salutista ed eticamente corretta e con lei non si sgarra.
La carne rossa intesa come la bistecca o come viene chiamata "la carnazza" non l'ho mai amata tanto, anzi, ho sempre fatto fatica ad assaporarla con piacere, seppur venisse cucinata con tutti i criteri da vero chef. Il sapore non è il massimo e la pesantezza che mi lascia sullo stomaco è pari ad un macigno, sta di fatto che mangiarla non mi ha mai entusiasmato e non l'ho mai ricercata come potrebbe fare un leone affamato. È diverso il discorso per gli arrosti, le cotolette, le polpette, le lasagne e via discorrendo, insomma i piatti a base di carne sono buoni ahimè, pur sapendo da dove arriva la materia prima che li compongono, devo ammettere che sono saporiti però non sono molto sani.
In questi giorni di prova, mia moglie si è messa dietro ai fornelli per preparare piatti sempre nuovi e gustosi senza che dovesse aggiungere della carne; sorprendentemente abbiamo mangiato tutto e i miei figli maggiori, che sono i più diffidenti in fatto di verdure, non hanno battuto ciglio. Questo per dire che c'è sempre un'alternativa e questa non è detto che sia un ripiego con il cuore pieno di nostalgia. A dire il vero il mondo della cucina vegetariana è piena di pietanze davvero squisite, basta solo aprire la mente e sperimentare.
La cosa difficile per me non è mangiare cose diverse dalla carne, la difficoltà sta nel non cadere nella comodità del junk-food che ha solo cose a base di carne, eh già, anche tenere a freno la bocca.
I ristoranti, i fast-food, i bar, persino a casa delle persone c'è molta carne, salumi ed insaccati perché hanno un tempo di cottura più breve e molte volte non c'è bisogno nemmeno di cuocere un panino al prosciutto per esempio. Come dire, la fretta ci fa mangiare cose non sane e guarda caso, questa malsana abitudine va di pari passo con i derivati della carne (è una cosa sulla quale bisogna riflettere bene)
La risposta è mangiare vegetariano e per i più convinti persino vegano, sicuramente se ne guadagna in salute e si avrà il cuore più leggero sapendo che nessun animale è stato ucciso per soddisfare il nostro appetito.




sabato 19 agosto 2017

E SE DICHIARASSIMO GUERRA?

Inerenti alle ultime notizie dell'attacco a Barcellona, mi rendo conto che le politica dell'odio è ancora molto attiva. Non c'è stato nessun progresso fino ad oggi che potesse far sperare ad una tregua, nemmeno l'uccisione presunta del capo dell'Isis, quel farabutto di Al Baghdadi che i giornali qualche tempo fa davano per morto; se così davvero fosse, non penso che arrecherebbero un vero danno all'organizzazione terroristica, poiché noi lo sappiamo dalla mafia, c'è sempre pronto qualcun altro a prendere il posto di chi sta in cima.
Viene ripetuto sempre a gran voce di non avere paura, di non cambiare le nostre abitudini per non dargliela vinta a questi vigliacchi; ok, va bene, anche se poi a morire sono sempre gli innocenti. Mi chiedo soltanto se in questo modo loro non vincono e dubito però visti i danni che procurano; qual è il modo per sconfiggerli?
L'integrazione per i ragazzi mediorientali che vivono in Europa.
Non lo metto in dubbio, ma è una soluzione non immediata o per lo meno, i risultati si ottengono dopo diversi anni dalla messa in atto.
La rappresaglia.
Forse istintivamente è quello che potrebbe venire in mente a tutti quando si sente degli attacchi, però a quale prezzo?
Se per ogni attacco che noi occidentali subiamo, riproponessimo loro la stessa modalità di offesa a discapito degli innocenti che professano una religione assurda (come tutte le religioni) nei paesi europei, cosa ne verrebbe fuori? Uno scenario da far west. È quello che si dovrebbe scongiurare fino alla fine, a parer mio.
La guerra.
Con tutte le guerre che finora ci sono state, non riesco a capire per quel motivo non si riesca a demolire un'organizzazione composta da una serie di imbecilli. Gli Stati Uniti avrebbero tutti i mezzi per eliminare l'Isis eppure, pur avendo un presidente che rasenta la pazzia più completa, non hanno mai fatto delle azioni risolutive, e non perché non ne siano capaci, infatti basta ricordare la Libia e l'Iraq e quelle del passato, ma sembra che questi terroristi siano invincibili. Anche i grandi eserciti degli altri paesi avrebbero la possibilità di raderli al suolo ma non viene attuato nulla di definitivo; perché?
In effetti ci sono stati dei raid che hanno demolito i punti fondamentali dell'organizzazione terroristica e per l'appunto Al Baghdadi è stato presumibilmente ucciso da uno di questi, allora come spiega che i loro affari siano ancora intatti? La successione di un altro criminale a capo dell'organizzazione è stata già appurata, ma quello che non dovrebbe esserci è qualcuno che possa assumere il comando, cioè, non ci dovrebbe essere più nessuno né alla guida, né tra le fila dei guerriglieri. Perché l'Isis è ancora attiva?
Sia ben chiaro che mi reputo un pacifista, anche se le mie parole potrebbero sembrare l'esatto contrario, però dato che dall'altra parte abbiamo personaggi che ci vorrebbero tutti sterminati, penso solo alla difesa dei nostri innocenti.
Non so, forse nemmeno la guerra sarebbe la cosa giusta e allora come possiamo evitare di finire ammazzati da esaltati che farebbero di tutto pur di sterminarci?
Ai posteri l'ardua sentenza, a patto che qualcuno continui ad esistere ancora dopo gli attacchi.





domenica 13 agosto 2017

VACANZE A MILANO

In vita mia delle estati a Milano ne ho passate qualcuna e devo dire senza troppi rimpianti di non essere andato chissà dove a spendere fior fior di quattrini a stressarmi come se fossi nella mia città  durante il corso di tutti gli altri mesi. Quest'anno non fa differenza rispetto alle precedenti, stare a Milano d'estate è essa stessa una vacanza visto che in giro c'è la metà della gente e le cose si fanno con un altro ritmo, più tranquillo e senza troppa agitazione di arrivare prima di tutti, evitando così le file e le discussioni.
Per quel che riguarda i miei figli non ci pensano nemmeno troppo al mare, oddio qualche volta lo nominano, ma non sono così ossessionati dalle vacanze, al meno non ancora. Mia figlia maggiore per esempio, ha trovato un'amica che passa anche lei l'estate e qui e si vedono tutti i giorni al parco giocando e chiacchierando come se fossero delle piccole donne, tant'è che proprio oggi abbiamo sperimentato l'uscita al cinema soltanto loro due; è l'inizio della sua vita in autonomia e non mancano le preoccupazioni a riguardo, ma è un fattore inevitabile perciò bisogna abituarsi in fretta; giusto?
Il mio primo maschietto soffre un po' della lontananza della sorella maggiore nonché delle continue angherie da parte del terzo pargolo, ma tutto sommato si diverte con poco e quando è nel suo mondo di gioco, potrebbe passare ore senza nemmeno mangiare. Lui è fatto così, gioca senza tregua, non si ferma mai è tutto un continuo fare e disfare e si immerge totalmente nella sua fantasia, ragion per cui mare o non mare, non gli importa nulla. I mei altri due piccolini sono talmente piccini che non sentono il bisogno di evadere un po', a loro basta avere quelle poche certezze, ossia la mamma e le coccole che lei riserva loro a profusione ininterrotta. Ecco, forse chi ne risente di più delle mancate vacanze è proprio la mamma. Questa è per lei la prima volta che passa l'estate a Milano e non è affatto abituata a stare a casa anche nel periodo più caldo dell'anno, ma per fortuna o per sfiga, cose che distolgano l'attenzione dalle vacanze ce ne sono fin troppe, la prima fra tutte è la ristrutturazione della casa nuova. In effetti siamo rimati a Milano esclusivamente per la casa nuova e ci andiamo ogni giorno per controllare il procedimento dei lavori e per fantasticare su come sarà la nostra vita in una casa rifatta esattamente come abbiamo scelto che sia. Forse se non avessimo avuto l'incombenza della nuova casa a quest'ora saremmo in chissà quale città a tuffarci in qualche acqua azzurrina e rosolarci a sole, però non mancano le gite fuori porta, utili a ricaricarci di una nuova forza in modo che si possa superare indenni l'estate in corso ed affrontare l'anno a venire con una ritrovata energia.
Come dicevo poc'anzi, restare a Milano non mi dispiace affatto per di più sono in ferie e ho tutto il tempo che voglio per stare con la mia famiglia e trascorrere quelle ore che mi vengono negate quando sono a lavoro, perciò ben vengano le vacanze milanesi.
Tranne che per domani e domani l'altro che saremo al mare; sì certo, sempre lì a Carrara, ma giusto per ferragosto poi torniamo nella nostra casetta che lasceremo fra poco, sperando di riuscire a venderla in fretta, perché in tutta onestà, la casa dove abbiamo vissuto finora ci sta un po' stretta; in tutti i sensi.


martedì 8 agosto 2017

DOVE SEI? L'ESTATE COMINCIA ADESSO.

E' il mio quarto giorno di ferie, ne ho davanti ancora parecchi ma ogni giorno che passa è come se togliessi un petalo da un fiore, tipo alla m'ama o non m'ama, per intenderci.
Durante il primo giorno ufficiale di vacanza, la famiglia Mr.D si è recata allegramente al fiume Terebbia e più precisamente alla spiaggia della Chiesetta, per passare delle ore di freschezza e refrigerio. Per fortuna il nostro obiettivo è stato soddisfatto, nonostante sabato pomeriggio avesse fatto un caldo torrido, ma talmente rovente che pensavo potessimo rimanere inceneriti dai raggi solari.
Il fiume è uno di quei corsi d'acqua che guardo con molta diffidenza, forse perché mio padre da piccolo mi fece del terrorismo psicologico dicendomi che è pericolosissimo e che basta un niente per affogarci dentro. Indubbiamente è vero, il fiume è infingardo però basta andare dove si tocca e non cimentarsi in prodezze da spericolati e non succede nulla, per di più nell'ansa del fiume dove abbiamo trascorso la giornata era esattamente come speravo fosse, ossia: basso e fresco.
Tempo fa degli amici avevano provato quel tratto di fiume e ce l'hanno poi consigliato caldamente, perciò appena avuto l'occasione di provarlo, ci siamo letteralmente tuffati dentro. A dire il vero i miei figli non erano molto entusiasti di andare lì, avrebbero preferito il mare e a ben vedere forse quest'ultimo è un po' più comodo rispetto ad un corso d'acqua dove non ci sono altro che rocce, ma nonostante tutto si sono divertiti e soprattutto si sono rinfrescati nelle sue fresche acque. Magari per affrontare il fiume bisogna avere dei sandali di gomma che proteggano i piedi, perché camminare sui sassi è davvero doloroso, a meno che non si è dei fachiri esperti o si abbia una stretta parentela con Giucas Casella. Ci siamo ripromessi che la prossima volta andremo preparati e con i piedi riparati dopodiché non ci saranno differenze con il fiume ed il mare.
La location era un po' inusuale, ovvero l'ansa si trova di fronte ad un ostello che a sua volta è accanto ad una ditta che, da quel che ho potuto constatare, produce cemento; in effetti quella zona del piacentino è famosa per quella produzione. Ok, non è la Sardegna però è andata bene uguale.
La chiusura della giornata è stata altrettanto carina poiché ci siamo imbattuti nell'ostello sopra l'argine del fiume. All'inizio non credevo che il posto potesse offrire del cibo anche ai non ospiti ma fortunatamente è stato così, due insalate e due fette di pizza ce le hanno preparate volentieri, per di più c'è stato anche un concertino di una ragazza e di un ragazzo che si sono esibiti rispettivamente con chitarra acustica ed elettrica, durante il quale ci hanno rallegrato con dei brani dal sapore carioca e canzoni più o meno famose rifatte allo stile bossanova. In definitiva per questo duo, pensando al principio del "Suporta tu banda local" gli comprato anche il cd che ho ascoltato al ritorno mentre la metà della famiglia stava sonnecchiando al buio e al fresco del nostro Scudone.
In attesa di compiere un'altra gitarella fuori porta, scrocco un po' di aria condizionata dai centri commerciali che visto per l'arredamento della casa nuova e maledico quelli della posta privata che parcheggiano un centinaio di motorini proprio sotto casa mia. Maledetti!




venerdì 4 agosto 2017

ROGITO ERGO SUM

Lunedì ho sigillato con una decina di migliaia di firme, l'acquisto della nuova casa!!!!
Applausi per favore.
Grazie, grazie.
L'incontro sarà durato sì e no un'oretta, nel quale il notaio ha dato grandissima prova di tutta la supponenza e tracotanza. Non si è fatto proprio mancare nulla in fatto di strafottenza, anzi, ad un certo punto ha risposto al telefono dicendo:
"Ciao amore ora non posso, comunque auguri."
Ok, va bene tutto ma stai facendo un rogito cristo, non puoi aspettare?"
Quando poi è arrivata la tizia dell'agenzia immobiliare, che sì è una ragazza carina, ma potrebbe essere sua nipote, questo individuo lascivo e anche un po' squallido si è messo quasi a scodinzolare non appena l'ha incrociata con lo sguardo. Bene, si evince subito che tipo di persona sia il nostro caro, nel vero senso della parola, notaio.
L'attesa del direttore della banca è stato per lui una vera agonia, che per quanto non sia sceso nella sala del rogito alla Speedy Gonzales, non si pouò dire che abbia impiegato una settimana ad arrivare, anche perché la filiale quel giorno era piena come non mai.
Una volta giunto il direttore al tavolo, il funzionario ha pensato bene di inserire il turbo, dato che   aveva una fretta paurosa e ha letto l'atto notarile con una rapidità tale da non farmi capire nemmeno una parola di quanto stesse farfugliando. La conclusione è stata che mi ha chiesto un chilo e mezzo di firme ed è fuggito nemmeno avesse appena rapinato la banca dove stavamo facendo questo sudatissimo rogito.
Dall'altra parte avevo il direttore della banca, che è apparso a noi come fosse scappato di casa una settimane prima e durante i suoi giorni di latitanza avesse dormito scomodamente sulle sedie della filiale.
Ma dove sono capitato? A chi sto dando in mano il mio futuro?
I venditori della casa invece, erano tutti belli gentili e rilassati, (sfido io, gli abbiamo consegnato un sacco di soldi!) nemmeno al compromesso, che di soldi ne hanno ricevuti altrettanti, avevano elargito sorrisi a profusione. Beh è comprensibile, si sono tolti dal groppone quella casa e non ci penseranno più per il resto dei loro giorni. L'unico ad aver mantenuto la solita faccia imperturbabile e pure un po' scocciata, è quello che mia moglie ed io, abbiamo identificato come unico erede di tutti i beni del padre e degli zii.
Ma ti pare?
Fai pure quello infastidito, ma ti lancio le scarpe addosso!
Va beh chi se ne frega, la famiglia Mr.D. fra non molto si sposterà nella nuova casa e da lì inizieranno tante belle nuove avventure. perciò vai col liscio!



domenica 30 luglio 2017

L'ESTATE DEI GRANDI CAMBIAMENTI

Nei mesi scorsi avevo appena accennato al cambiamento di casa che stavamo effettuando, poi un po' perchè non avevo tempo di poter spiegare tutto ciò che è accaduto finora e di cose ne sono successe parecchie, un po' perchè non avevo ben chiaro a cosa stessimo andando in contro e un po' per scaramanzia, ho scritto poco e nulla riguardo al cambio di casa. Ebbene, siamo arrivati alla vigilia del rogito!
Domani mattina alle 11.00 andremo tutti allegramente in banca con il notaio, i venditori della casa e penso anche il direttore, a mettere per iscritto nero su bianco che diventeremo nuovamente (in questo caso ci sono anch'io) proprietari di una casa molto più grande rispetto a quella dove viviamo ora. Il passaggio era abbastanza scontato visto che in famiglia siamo in 6 e i due gatti, quindi la richiesta di maggiore spazio era pressoché vitale, ma avendo avuto mille peripezie nel mentre, non era sicurissimo che saremmo arrivati a tale giorno.
Mi sembra di aver speso due parole di disperezzo per colei che ci ha seguito nelle pratiche del mutuo, ovvero: della donna più incapace nel proprio lavoro che io abbiamo mai avuto il dispiacere di conoscere. Costei me ne ha fatta una più del diavolo e nonostante tutto l'ha sempre scampata anche perchéi suoi errori sono ricaduti su di me.
Comunque domani firmerò quel patto che mi tiene legato per 30 anni (quando invece ne avevo richiesto 20) alla banca e inevitabilmente, anche a quell'inetta della tizia che eviterei anche solo di nominare e che per i prossimi tren'anni contriubuirò a pagarle lo stipendio.
Bisogna essere positivi e vedere al di là della burocrazia e tutto quello che equivale ad avere un mutuo sulle spalle, quindi vedremo la bellezza di vivere in una casa più nuova e molto più grande.
I miei figli l'hanno vista ancora malconcia ma hanno apprezzato lo spazio e la disposizione delle stanza, nonché il giardino condominiale che ha tutte le potenzialità per diventare il giardino segreto dei giochi dei miei figli.
Domani sarà un grande giorno e nei prossimi giorni lavoreremo sodo per riuscire a far diventare questa casa, il nostro nuovo piccolo grande mondo.


COME UN ANNO FA

 L'anno scorso siamo rimasti rinchiusi per mesi a causa di un virus letale, sconosciuto e altamente aggressivo, dopo un anno siamo ancor...