giovedì 22 febbraio 2018

I TWENTY EURO FOR LOVE RITORNANO ON STAGE

Domenica 11 marzo i T.E.F.L. saranno di scena al T28 per un pomeriggio all'insegna del rock'n roll, insieme a tanti amici che condividono con noi il palco e non di meno, al centro di via dei Transiti 28 Milano dove orami siamo di casa.
La giornata si prospetta davvero divertente perché oltre alla voglia di suonare, c'è quel fillerouge che lega il genere delle band che si esibiranno e come dicevo, sono tutti gruppi con i quali abbiamo condiviso diversi palchi: Los Cabrones Profanos, The Boogie Spiders e Nuclears saranno insieme a noi per far smuovere i palazzi intorno e svegliare gli animi dei cittadini assopiti dal lungo inverno.
Insomma i Twenty Euro For Love vi aspettano.

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martedì 20 febbraio 2018

NON SONO UN MITO, MA NEMMENO UN MITOMANE

Se la vita è un susseguirsi di coincidenze, posso dire averne vissute, viste o anche solo sfiorate alcune davvero interessanti; oddio, nulla di così eclatante, solo coincidenze appunto, però le ho vissute.
C'è una mia collega che mi reputa bonariamente un mitomane, solo perché quando mi racconta qualcosa, come per magia ho spesso un aneddoto che centra in qualche maniera con ciò che mi dice in quel momento. È assurdo, eppure è così.
Penso che nel mio passato ci siano stati avvenimenti che possano suscitare un qualche interesse, perché ho sempre girato tanto la sera fin da molto giovane per cui di cose ne ho fatte e di gente ne ho conosciuta parecchia, perciò qualche volta mi viene da raccontate piccoli avvenimenti di vita vissuta che sono autentici in tutto e per tutto.
Non è che ora la mia vita sia meno interessante, però la tela di situazioni che danno modo di invischiarsi in qualcosa al di là dell'ordinario, si è ridotta drasticamente ed il motivo è presto detto: meno vita sociale. Sia chiaro che non ne sento l'esigenza, ma è solo un dato di fatto il che significa che meno gente nuova si incontra, meno situazioni nuove si vivono.
Nel mio piccolo ho fatto cose che mi hanno soddisfatto alla grande, ho suonato tanto in giro e in posti anche di un certo rilievo, ho conosciuto gente famosa ma solo perché mi ci sono trovato a condividere una serata o perché si frequentava lo stesso locale alla moda in quel periodo, insomma, ho sfiorato per un soffio dall'essere un vip, mica è colpa mia!
Non mi vengono in mente cose particolari, anche perché ripeto, non è nulla di esaltante ma la stranezza di questo argomento è che ho spesso dei ricordi pronti e calzanti che si sposano esattamente con quello di cui si parla e guarda caso, emergono sempre con questa mia collega. Mi fa davvero sorridere.
In effetti nel bagaglio di ricordi e di persone conosciute in questi 36 anni dovrò metterci anche lei, fra poco lascerà il lavoro e quindi le strade si separeranno. Così è la vita. Di incontri sul nostro cammino se ne fanno tantissimi, però tu, cara collega potrai dire di aver conosciuto un mitomane che era davvero un mito! 😏
L'autocelebrazione non è mai stata il mio forte, ho solo sfruttato un gioco di parole, perciò servirebbero degli applausi 👏
Comunque tutto questo per dire che mi spiace sapere che un'altra collega se ne va, certo, siamo tutti contenti per lei, però dopo quasi un decennio in cui si convive nello stesso spazio e si pratica lo stesso lavoro alla fine si può credere di essere diventati perfino amici.
Chissà cosa ci prospetta davanti il futuro, speriamo sempre il meglio, nel frattempo; ciao a presto.






sabato 10 febbraio 2018

NELLE GRINFIE DEGLI ALTRI

Ho sentito spesso ripetere e a mia volta l'ho detto in parecchie occasioni, che quando i bambini sono piccoli i problemi sono piccoli, ma quando cominciano a crescere a loro volta anche i problemi crescono di pari passo.
Nel corso di questa settimana ci sono stati alcuni episodi che mi hanno particolarmente turbato e non solo perché io mi faccio turbare da tutto ciò che riguarda i miei figli, ma perché mi sono reso conto che anche loro stanno cominciando a far parte integrante della comunità sociale con tutti i pro, ma soprattutto con troppi contro.
Accennerò soltanto l'argomento riguardante la mia figlia maggiore, senza però scendere nei particolari dell'accaduto, posso solo dire che si tratta di cyber bullismo.
È un argomento molto sentito in questi anni, specie da quando si ha a che fare con i mezzi di comunicazione di massa elargito anche ad un'utenza di persone in miniatura e di conseguenza, bisogna correre ai ripari prima di arrivare a l'inevitabile.
Detto francamente forse siamo stati io e mia moglie a subire maggiormente le conseguenze di questo avvenimento perché non ci aspettavamo che sarebbe arrivato così presto e per di più a nostra figlia, non per chissà quale motivo, ma solo perché ogni tanto pecchiamo di ingenuità e pensiamo che le cose possano capitare solo agli altri. Fatto sta, che questa volta è arrivata proprio in casa nostra e ci ha devastato. Per fortuna siamo circondati anche da persone ragionevoli per cui la soluzione sembra sia arrivata senza troppi impedimenti e forse, anche senza troppe conseguenze da parte delle autrici di questo bullismo targato 2.0. (almeno per ora)
La mia riflessione non è tanto su ciò che è accaduto, piuttosto sulle modalità e le conseguenze di tale atteggiamenti tra bambini in un'era così depressa come quella attuale. La società, le persone e i bambini sono sempre stati abbastanza maligni, eppure tempo addietro le cose erano diverse seppur fossero mosse dalle stesse motivazioni. Oggigiorno con i device a portata di mano di chiunque, non si ha più nemmeno la parvenza di essere a riparo tra le mura domestiche poiché le angherie arrivano anche dentro casa, trasformando un brutto rapporto tra persone in una vera e propria persecuzione, in uno stillicidio, in una tortura senza fine; è per questo che molto spesso l'epilogo di chi è vittima di bullismo arriva ad essere sempre tragico.
Il controllo sui figli non lo si ha mai per davvero, cioè, una volta che si danno in pasto al mondo devono cercare di farsi strada tra i lupi e le bestie con gli aiuti e gli insegnamenti che vengono dati dai genitori, però quando viene toccata la sfera personale del bambino da agenti esterni come i compagni della scuola, dove i genitori non hanno accesso quotidiano, ecco in questa fase tutte le difese vengono meno e sia i figli, che i genitori stessi, si sentono vulnerabili di fronte a chi non sa cos'è il rispetto delle altre persone.
Io, dopo aver saputo quanta cattiveria si può sviluppare in così poco tempo e per motivazioni del tutto futili da una categoria di persone definite per antonomasia "innocenti", mi sono arrabbiato come non mai. Ho realizzato che i miei figli fanno parte degli "Altri" e per questo sono possibili vittime, come tutti del resto. Facenti parte di una comunità da poco tempo, non hanno gli strumenti per difendersi davanti alle ingiustizie e per questo diventano delle facili prede di chi forse, è più scaltro o solo più cattivo.
Mi sono fatto mille film in testa e sono arrivato a pensare anche cose drammatiche, proprio perché sono stato colto impreparato e posso dirlo tranquillamente, non sono invincibile come vorrei.
Essere un genitore vuol dire rendersi conto delle proprie debolezze e dei propri limiti, il che vuol dire che siamo tutti sulla stessa barca traballante, ogni tanto qualcuno a volte resta sopra con non poca difficoltà altri cadono, ma tutti abbiamo lo stesso obbiettivo rimanere il più lungo a galla.











COME UN ANNO FA

 L'anno scorso siamo rimasti rinchiusi per mesi a causa di un virus letale, sconosciuto e altamente aggressivo, dopo un anno siamo ancor...