venerdì 28 febbraio 2014

DICK DASTARDLY IN AZIONE

In base all'ultimo post scritto inerente al concorso, l'altro giorno mi è arrivata una mail nella quale veniva fatta una precisazione sulle modalità un po' truffaldine delle votazioni e dell'avanzamento di alcuni autori. Gli organizzatori hanno tenuto a precisare che lo spirito del concorso non è stato osservato a dovere e che ci sarebbero stati dei cambiamenti per quel che riguarda alcuni dei partecipanti soprattutto al vertice della classifica e la loro relativa espulsione. Dopo questa comunicazione ho rivalutato il concorso, perché meritevole di una certa serietà nella conduzione dello stesso e nell'osservanza dei punti ben specificati al momento della partecipazione. Mi sono rallegrato del fatto che non fosse solo una mia sensazione quella di vedere magheggi poco eleganti durante la gara, ma che la cosa deve essere stata notata da altri concorrenti. Mi spiace per chi è stato espulso, purtroppo però le regole sono regole e bisogna rispettarle se si vuole vincere onestamente. Per inciso io risiedo nella più remota posizione della classifica, però almeno ora so che tutti partecipiamo onestamente, senza più la presenza di qualche furbetto ad infrangere le regole per accaparrarsi il premio. Il wacky races continua...

martedì 25 febbraio 2014

UN LAVORO ALL'ITALIANA -THE ITALIAN JOB-

Ho avuto i primi riscontri del concorso letterario a cui ho partecipato, ricevendo dei complimenti per l'incipit pubblicato dagli altri concorrenti, è stato piacevole, molto aggiungerei. Ho ricevuto delle notifiche sul mio profilo nelle quali mi veniva reso noto che, sarebbe stato bello leggere anche il resto del romanzo in quanto dalle prime righe si evinceva un libro parecchio avvincente ed interessante. Il mio orgoglio si è gonfiato come la gola dei rospi. Mi sono detto alla fine le fatiche vengono ripagate, non certo con la moneta sonante, però in quanto a soddisfazione personale si arriva ad averne delle grosse quantità. Poi però guardando meglio questi complimenti, mi sono accorto che mi veniva richiesto di fare altrettanto e di lasciare il mio voto al libro. Ok non è molto elegante richiedere così spudoratamente un voto, ma va beh, dato che si è preso la briga di leggere il mio incipit, farò lo stesso, mi sono detto. Quando poi ho dato meglio un occhio su ciò che leggevo e su quello che anche altri hanno ricevuto con le stesse parole, come uno squallido copia/incolla, mi si è sgonfiato notevolmente l'orgoglio e mi è rimasto un po' di amaro in bocca. Lo so che nessuno dei partecipanti è uno scrittore di professione e quindi ha bisogno di voti per avanzare nel concorso, però richiederli come i nostri politici in campagna elettorale, come dire, non è così edificante, un minimo di ritegno quanto meno. Sono convinto che in pochi abbiano letto davvero il mio incipit, non che lo si debba fare per forza sia chiaro, però quando io ho dato il mio voto, prima di tutto ho letto quanto è stato scritto e soprattutto non l'ho fatto per ricevere a mia volta una votazione ma perché lo ritenevo meritevole. Leggendo il libro di Culicchia "E COSI' VORRESTI FARE LO SCITTORE" (prestato gentilmente da una mia collega molto attenta in ambito editoriale) ho letto che il mestiere dello scrittore comprende anche la promozione, anzi forse la professione al quale, io e anche gli altri del concorso ambiamo, inizia proprio da lì. Ingenuamente speravo che i racconti venissero visionati dalla giuria e che non si dovesse ricorrere alla compravendita di voti, che delusione, chissà che mi credevo. Probabilmente a me manca la faccia tosta, sono ancora troppo un pivello su questo tema. Niente da fare, oltre ad imparare a scrivere ovviamente, devo mettermi sotto a coltivare un bel prato sullo stomaco, per riuscire a mandare giù quello che non vedo eticamente corretto, ma anche spiattellarmi con del cemento a presa rapida il viso, per farmi venire una bella faccia di tolla, che a quanto pare in certe situazioni sono l'ingrediente giusto per una vincita assicurata.

venerdì 21 febbraio 2014

IN QUESTO MONDO DI LADRI

Esattamente una settimana fa, alla mia vicina hanno fatto visita dei topi d'appartamento con l'intento di rubarle il maggior numero di preziosi, nel più breve tempo possibile. Purtroppo per loro però, il tempo è stato fin troppo breve nel senso che non sono riusciti nel loro scopo. Tre simpatici eroi hanno sventato il colpo, non c'è nemmeno da chiedersi chi siano stati questi paladini della giustizia, ovvio, i miei figli ed io naturalmente. Sia ben chiaro noi non ci siamo accorti di nulla, ma al rientro da scuola, mentre stavamo per entrare in casa nostra dopo la solita gara sulle scale a chi arriva prima partendo dal portone, abbiamo fatto un discreto baccano, tant'è che i ladri non sono riusciti a prendere nulla. Quando la vicina è rientrata, ha visto il subbuglio nelle stanze, la finestra rotta, il mobile con dentro la cassaforte forzato per un quarto. Ad un certo punto mi santo bussare, credendo fosse mia moglie di ritorno da lavoro ho aperto la porta, non curante della festa dietro di me. I miei figli giocavano felici saltando sul divano con il mio stereo ad alto volume e tutte le pentole e padelle sparse in cucina pronte per l'imminente preparazione della cena, mi vedo lei con la faccia sconvolta mi chiede:
"Ma lei non ha sentito niente?"
"No" dico io, "Cos'è successo?"
"Mi sono entrati i ladri!"
Io a quel punto scendo dalle nuvole.
"Ma non hanno preso nulla devono essere stati disturbati, guardi, guardi pure."
Mi fa entrare per vedere ciò che lei ha visto prima di me ed è quanto ho già scritto sopra. Ovviamente mi dispiaccio per lei e le spiego che non abbiamo sentito nulla in quanto non siamo stati in casa durante la fraudolenta operazione. Dopo il sopralluogo tipo Ris di Parma, mi sono chiesto:
"Ma come si fa a tenere una cassaforte nell'armadio?" e poi
"Per quale motivo dovrei vedere quanto è successo in casa sua?"
Mi sono dimenticato di dire che mentre aprivo la mia porta d'ingresso, il cagnolino della vicina si è nascosto terrorizzato sotto il mio tavolo e non voleva far ritorno nella sua cuccia, povero. Dopo mille tentativi 'sto cagnetto esce da casa mia e ritorna dalla padrona, prima però ha ben pensato di sganciare una piccola quanto letale bomba al gas nervino sull'uscio della porta, mancava poco e se la sarebbe fatta addosso (o sul tappeto) dalla paura.
Dopo questo infelice evento io vivo nell'ansia. Ho il terrore che questi possano tornare per finire meglio il lavoro e che possano passare anche da me, dato che già ci sono, potrebbero fare le cose in grande, credo. Mannaggia ora non mi sento più al sicuro quando lascio incustodita la mia dimora. Penso sempre quale metodo sia meglio adottare se,
A) Far credere che ci sia qualcuno in casa e lasciare le tapparelle alzate, creando così un deterrente.
B) Chiudere tutto prima di uscire.
Con l'opzione A, qualora facessero un tentativo, potrebbe risultargli piuttosto semplice visto che non ci sono barriere a difendere le finestre.
Con l'opzione B vedendo le tapparelle abbassate, darei loro la certezza che in casa non c'è effettivamente nessuno e quindi potrebbero agire indisturbati. Il dubbio amletico mi viene perché vivo al primo piano.
Stamattina prima di andare in palestra, ho chiuso tutto e sono uscito con il dubbio che fosse giusto l'accorgimento preso. Sono rientrato e dopo quasi due ore sono uscito di nuovo, ma non avevo voglia di abbassare tutte le tapparelle delle stanze, perciò sono andato a sbrigare delle piccole commissioni con le finestre libere, ma ho lasciato accesa la radio. Ci mancava anche questa psicosi da aggiungere alle mie mille già presenti in testa. La cosa migliore da fare, secondo me sarebbe quella di mettere delle sagome in movimento come fece Macaulay Culkin in "Mamma ho perso l'aereo" è anche vero però, che non posso riempirmi la casa di spaventapasseri, dovrei forse installare un allarme serio che funzionasse perfettamente, ma così facendo i ladri non ruberebbero nulla visto che per metterlo dovrei spendere chissà quanto e magari aver venduto pure qualcosa per pagare l'esorbitante prezzo di un circuito antintrusione. Dannati ladri cercatevi un lavoro serio.

martedì 18 febbraio 2014

UN BUON NON COMPLEANNO

Quando si hanno dei figli piccoli che frequentano le scuole, dalla materna alle elementari, ci si ritrova ad avere a che fare anche con i loro compagni e conseguentemente con i genitori di questi. A turno ogni bambino del mondo, una volta l'anno per fortuna, festeggia il proprio compleanno e quale occasione migliore per organizzare una bella festa se non nel giorno della celebrazione della nascita del pargolo? E' ovvio che i bambini la stragrande maggioranza delle volte si divertono come dei matti, capita anche di no purtroppo, raramente accade che il festeggiato non si diverta affatto e faccia di tutto per rovinare la sua festa, ed è esattamente quello che è successo l'anno scorso al compleanno del figlio della mia vicina. I miei bimbi sono stati testimoni oculari della tragedia, eppure non ne se ne sono preoccupati minimamente, hanno giocato, mangiato e festeggiato nonostante il piccolo distruggesse tutto intorno a sé. Va beh, come si diceva poc'anzi i bambini alle feste si divertono, quelli che non fanno i salti di gioia in queste occasioni sono i genitori, metto il sottoscritto al primo posto. Mentre le donne e gli uomini del domani si scatenano con il loro amici giocando fino allo sfinimento, i genitori restano in piedi come degli stoccafissi, ingessati come al pronto soccorso, sfoggiando per bene, il sorriso più ebete che sono in grado di riprodurre. Per venire incontro al clima di giubilo e spensieratezza, gli adulti si sentono in dovere di essere simpatici a tutti i costi, di ridere ad ogni verbo, anche se viene offerto loro soltanto da bere, di essere prodighi di complimenti sulle cibarie specialmente sulla torta e ovviamente se questa è stata fatta dalle sapienti mani della mamma, del papà o della nonna ecc... bisogna spergiurare di non aver mangiato nulla di più buono, per dirla in poche parole la fiera della menzogna. I genitori del festeggiato hanno di solito il ruolo peggiore poiché devono fare da collante tra tutti gli invitati ed essere un po' i mattatori della giornata di festa. Devono riuscire a parlare con tutti anche per pochi minuti senza dimenticare nessuno, spendendo qualche complimento per il regalo, nonché per il figlio che hanno portato alla festa. Poi è abitudine o semplice facciata, elargire inviti di cene piuttosto che uscite o gite in genere, a tutte le famiglie presenti, dando l'esclusiva ad un gruppo alla volta sia chiaro. Sia mia moglie che io, ci siamo ritrovati a ricoprire questo ruolo ovviamente, ed è una vera faticaccia. Per prima cosa c'è da mettere in conto l'organizzazione, il ché significa preparare tutto dalla location al mangiare, poi c'è l'aspettativa della buona riuscita della festa, quindi sperare che tutti gli invitati arrivino e che si divertano. Una volta che la festa è iniziata, bisogna armarsi di pazienza e tenere banco con tutti. Mia moglie ed io per quest'anno, abbiamo pattuito con i nostri figli che faremo una festicciola in casa con pochi intimi, dato che per quelle passate abbiamo organizzato tutto come da copione. Inutile dire però, che sono state un vero successo, sopratutto quella dell'anno scorso di mia figlia, dato che lei ci tiene parecchio e guai e non organizzare qualcosa di grandioso. Abbiamo invitato un sacco di bimbi in un parco giochi con i gonfiabili inclusi, si sono scatenati tutti, è sembrato uno di quegli eventi tipo: "MY SWEET SIXTHEEN" con imbucati al seguito, per intenderci. (a dire il vero mi sono divertito pure io) Comunque è difficile organizzare feste di compleanno, sia per i bambini che per gli adulti, perché è un dispendio di energie non indifferente, però per i figli si farebbe questo e molto altro ancora, anche perché quando festeggeranno i compleanni da più grandi, potremmo ritenerci fortunati se solo ce ne parleranno, essere invitati non è consentito, lo capisco e lo accetto. Cari Testimoni di Geova siete stati furbi ad aver stabilito di non festeggiare nessuna ricorrenza, vi siete tolti diverse grane da i piedi, anche se forse forse qualcosa vi perderete come gli occhi pieni di gioia dei vostri bimbi che per un giorno all'anno sono principi e principesse del giorno in cui hanno reso noi, re e regine.

sabato 15 febbraio 2014

IL PAZZO PAZZO WEB

Internet è uno strumento straordinario, accessibile a tutti e assolutamente libero da qualsiasi intrallazzo politico. E' destinato ad un utenza talmente estesa da non porsi nessun limite di razza, religione gusti sessuali e via discorrendo. C'è poco da dire il web ha davvero rivoluzionato il mondo intero, sia per la quantità di informazioni che si riescono a reperire in tempo reale, sia per i contatti che si possono intrecciare, per non parlare delle infinite possibilità di trapelare fonti di conoscenza un tempo accessibili solo a pochi. Nell'ambito economico-finanziario è un business miliardario dal quale chiunque vorrebbe attingere un po' delle sue grazie poiché è esteso in maniera così capillare da renderlo unico. Però, certo che c'è un però, questa diffusione e la più totale libertà di espressione, rendono tale strumento un'arma a doppio taglio. Se non si prendono le giuste cautele, si rischia di incappare in cose abominevoli, per lo più video sconvolgenti. C'è chi sostiene che internet sia nato esclusivamente per il mondo del porno e da lì a posteriori (scusate l'allusione) sia sorto tutto il resto, onestamente non stento a crederlo. Bastano solo delle parole chiave per una ricerca un po' meno popolare e si arriva a vedere cose inimmaginabili. Ora non voglio fare il bacchettone dicendo, che le immagini sconvolgenti le possono vederle anche i bambini e da queste, possono venire turbati, sicuramente, ma a fronte di ciò, un bambino se naviga su internet deve farlo sotto l'attenta visione di un adulto. Con l'avvento degli smartphone e quindi la possibilità di portare ovunque anche internet, spesso mi trovo a vedere, mio malgrado, video su i telefoni di amici e colleghi, che turbano anche me. La maggior parte di loro sono a sfondo sessuale, o meglio secondo me si va oltre la semplice pornografia, perché per essere visiti da milioni di persone si deve creare qualcosa fuori dal comune, quindi quale mondo più adatto se non quello del sesso? Faccio però fatica a credere che ci siano persone che possano trovare piacere nell'osservare cose che di intrigante o di stuzzicante non hanno nulla a che vedere. Oltre a questo genere di video però c'è dell'altro, anche peggio tipo la violenza cruda fine a se stesa, posso dire che in questo ambito non c'è alcuna censura. Personalmente non mi avvicino nemmeno a cose di questo tipo perché scioccarmi è dire poco, ma quelle poche volte in cui ho avuto il coraggio di azzardarmi a sbirciare qualcosina, mi è rimasto impresso per settimane. Mi sembra inutile fare l'elenco dei video da evitare, anche perché poi la curiosità sovrasta il buon senso e alla fine si guarda nonostante il buon consiglio e comunque sia, non è nulla di interessante. Non capisco che gusto ci prova la gente a vedere altre che soffrono, sia nella pornografia che nella violenza pura, non dico che bisognerebbe censurarli, però dovrebbero limitarne la circolazione, come però sia fattibile questo lo ignoro, poiché parlando di libertà bisogna tener conto ogni aspetto e quindi anche quella di pubblicare video osceni, forse la vera libertà consiste nello scegliere di non guardarli.

mercoledì 12 febbraio 2014

MILANO E' BELLA

Il lato positivo di lavorare di sera/notte è quella di avere il tempo libero di mattina, ed è una cosa non da tutti. Passate le ore di punta in cui le strade, i mezzi pubblici, i bar e così via sono congestionati, arrivano dei momenti di pura tranquillità. Questo è il momento della giornata che preferisco perché riesco ad aggirami nella mia città alla stregua dei turisti stranieri. Quando ci sono giornate belle come quella di oggi, andare in giro in bici per Milano diventa un piacere o meglio una squisitezza in cui si riesce davvero a cogliere l'essenza di ciò che spesso passa inosservato agli occhi di gente frettolosa. Milano, a differenza del pensiero comune, che la vede come una metropoli fredda e senza identità, è in verità una città affascinante e piena di tesori nascosti. Chi sostiene la tesi della bruttezza della mia città, parla senza sapere cosa può trovare in essa e si ferma solo alla superficie del pregiudizio evitando, di proposito a volte, di scoprire quante sorprese può riservare il capoluogo lombardo. Parlo per esperienza, tempo fa non so per quale strano motivo, sono riuscito a detestare Milano in maniera invereconda, forse perché non credevo fosse la città fatta a posta per me, la trovavo non a misura d'uomo, non c'era nulla di buono che potesse offrirmi. Ok non è che ora sia diventata un paradiso urbano, ha ancora tanti limiti, però, sempre grazie a mia moglie, ho scoperto molte cose alle quali non avevo mai prestato la dovuta attenzione. Sarà che ci si innamora di una città, quando c'è qualcuno di speciale con la quale si può condividerla e anche che sappia farla apprezzare in ogni sfumatura, fatto sta che ora Milano mi è entrata nel cuore e difficilmente la cambierei di nuovo. Mi piace aggirarmi tra le strade del centro con le palazzine in stile liberty che troneggiano dall'alto e regalano una cornice sofisticata al cielo, oppure scorgere piccole vie dove a presentarsi con una nota di malinconia, ci sono vecchie costruzioni dal passato romantico, ma anche oziare nei parchi della città e non di meno, fare colazione in qualche bar chic. Si può darsi che Milano possa sembrare snob e altezzosa, ma solo perché ha fascino ed è trendy. Non ci saranno né mare né montagne, oppure canali e campielli insomma non ha le bellezze delle altre città italiane, ma non si può negare che Milano sappia regalare a chi la visita in cere occasioni, delle vere e proprie perle di rara lucentezza, come si dice Milan lè sempre un gran Milan.

lunedì 10 febbraio 2014

FARE CON LE SOLE DITA UN GRANDE SALTO

Non mi sembra ancora vero, finalmente mi sono messo in gioco, ed è proprio il caso di dirlo, in un concorso letterario. Ho pubblicato un mio romanzo, l'ultimo per l'esattezza (NEL BARATRO) e fra poco meno di quattro giorni inizia la gara. Che emozione è la prima volta che mi addentro in queste dinamiche, per altro nemmeno troppo semplici per ciò che riguarda l'editing del manoscritto, dato che è da oggi pomeriggio che ci provavo, però all'alba delle 04.00 del mattino ho portato a termine la complicata manovra editoriale. Anche perché non solo il romanzo lo si deve pubblicare sul sito organizzatore giustamente, ma per riscontrare un certo numero di persone, bisogna metterlo su amazon e dargli perfino un prezzo. Il più scaricato otterrà un certo premio, poi gli altri utenti del sito, giudicheranno il lavoro, sotto una scrupolosa lettura. Io mi sono tenuto basso sia per quel che concerne il prezzo, sia per le aspettative di un'eventuale vincita. Dubito di avere grosse chance, però è davvero emozionante. Posso dire che tutte le notti passate a scrivere, inventare, cancellare, correggere ecc...ora hanno un senso per lo meno. Sono parecchio agitato, essere sotto gli occhi di qualcuno che sa scrivere veramente, mi mette in ansia ho il terrore di aver commesso un mare di errori, che figuraccia se davvero fosse così. Già immagino tutti i commenti tipo: ma chi è questo cane che ha scritto 'sta schifezza? Oppure, la storia è banale, manca di spessore e a vederla bene, non ci sono gli elementi cruciali della storia, manca di ritmo e di suspance, lo scrittore farebbe meglio a ritirarsi, cose così. Mal che vada, la gente non lo comprerà, più di questo non posso fare. Mica posso dire: scusate io l'avrei messo nel caminetto, ma amazon ha preteso che dovessi fare le cose come un professionista, abbiate pietà di me. Poi dubito che mi verranno a cercare sotto casa. Adesso che ho quasi imparato a pubblicare senza l'aiuto di una casa editrice, il mondo delle librerie virtuali saranno invase delle mie opere, è così divertente che non posso pubblicarne solo uno, sennò cosa ho scelto a fare di lavorare di notte dico io. Certo che lasciare una mia opera a disposizione delle scelte dei lettori, mi riempie un po' d'orgoglio, mi sento quasi un vero scrittore. Per la cronaca il concorso è BIG JUMP, il titolo del romanzo è scritto in alto, per favore se mai qualcuno dovesse leggerlo, faccio appello alla vostra clemenza, grazie.

domenica 2 febbraio 2014

QUANDO LA SFIGA SI AGGIRA SU DUE RUOTE -6

La cosa è fresca fresca, appena capitata, giusto quel chilometro che mi separava dall'arrivo a lavoro. No non è la solita gomma forata, questa volta è molto di più. Mente stavo percorrendo il solito tragitto, sento sotto la suola sinistra qualcosa che non mi quadrava molto. Ho pensato subito che fosse la scarpa a darmi fastidio, dato che ho ancora addosso gli scarponi anti pioggia e mi rendo conto che non sono il massimo della comodità. Ma poi sulla salita del ponte della ghisolfa, mi accorgo che non era la scarpa a darmi fastidio, bensì il pedale. Guardo bene e vedo che traballa tutto il pedale fino al mozzo. Durante la discesa ho temuto il peggio, ed il peggio è arrivato puntualmente ovvero, è caduto l'intero pedale dannazione. A parte l'incombenza che mi procura avere la bici per l'ennesima volta fuori uso, dato che la mattina ho i minuti contati per arrivare a casa dopo una notte di lavoro e portare i bimbi a scuola. A parte anche lo sbattimento che mi devo fare per portare la bici a mano fino a casa, è l'assurdità della situazione che mi fa dannare. Ho speso 95 euro poco più di una settimana fa per rimettere a posto la bici, ma quante ancora me ne devono capitare? Il ciclista da cui vado solitamente mi ha detto. "Ora che ti ho messo le gomme anti foratura, può darsi che ci vedremo per altri tipi di problemi" Cribbio, detto fatto. Secondo me me l'ha sabotata di proposito per farmi tornare a spendere altri soldi e fornirgli così il gruzzoletto necessario per chiudere altri 25 giorni di ferie, magari per pasqua. All'arrivo a lavoro con pochi minuti di anticipo rispetto al solito, entro in ufficio con il pedale in mano e ovviamente fradicio perché nel frattempo non ha mai smesso di piovere. I miei colleghi che conoscono tutte le mie gesta mi hanno consolato non potendo fare altro, qualcuno mi ha suggerito di farmi depotenziare dal ciclista, e non ha tutti i torti, anche se per me è la sfiga non c'è niente da fare ho il karma poco incline alla movimentazione con la bici. Dovrò forse fare pace con qualche spirito, oppure customizzare la mia bici con amuleti, talismani o robe simili. Aiutatemi accetto molto volentieri suggerimenti a riguardo, grazie.

sabato 1 febbraio 2014

L'INDOMITO

In questi giorni a Milano piove ormai ininterrottamente, tanto da farmi spuntare le squame sulla pelle e le branchie sul costato. Durante questa metamorfosi a cambiare non sono solo io, ma anche la mia bici, che si trasforma in una moto ad acqua e ovviamente, anche l'aspetto della città che diventa come Venezia. Per recarmi a lavoro o chissà dove, percorro le distanze cavalcando le onde alla stregua di Mitch Buchannon in una puntata di Baywatch. La differenza però sta nel fatto che non devo salvare nessuno se non me stesso, da i motoscafi (automobili) lanciati a tutta velocita di fianco a me, e non di meno dalle grosse navi (autobus e camion) che smuovono giganti quantità d'acqua, da far bagnare perfino le ossa. E' incredibile ma quando sono sui corsi d'acqua, in origine vie normali della città, per riuscire a schivare tutti gli ostacoli presenti, devo compiere delle vere e proprie prodezze da delfino di Gardaland. A rendere più difficili le manovre poi, ci devo aggiungere le lenti degli occhiali puntellate dalla pioggia e appannate dal calore sprigionato dal corpo in movimento, più i freni non funzionanti per colpa delle ruote bagnate, le suole delle scarpe scivolose che rendono la pedalata meno salda e le dita congelate, poco reattive e doloranti. Una bella avventura no?
Dato che in queste condizioni metereologiche avverse, sono uno dei pochi temerari che si cimenta in corse folli sulle strade allagate in bicicletta, ho l'occasione di poter verificare sul campo, i diversi comportamenti delle persone che mi superano. Gli identikt comprendono:
I COMPASSIONEVOLI: Coloro che guardano dal finestrino cercando di dare un aiuto morale con la sola forza dello sguardo.
I SUPPORTER: Gente che applaude, incita e tifa quando supera il ciclista.
GLI SPAZIENTITI: Personaggi infastiditi dalla pioggia e da tutto ciò che sta al di fuori dell'abitacolo. Solitamente frenano all'ultimo secondo quando trovano un semaforo rosso, per poi ripartire a tutto gas quando è verde. Trovarsi nei paraggi di questi qui non è molto sicuro.
I GOLIARDI: Ragazzi spesso e volentieri ebbri, che attuano quel simpatico giochino de "facciamo-il-bagno-a-quello-in-bici." Costoro prendono tutte le pozzanghere a bordo strada con l'auto a forte velocità, per creare the big one, ovvero l'onda più alta di tutte, intenti a docciare il povero ciclista, rievocando "Un mercoledì da leoni"
GLI EX CICLISTI: Persone che cercano di evitare il più possibile di arrecare fastidi, a chi come loro, percorre le strade con il velocipede, ma non quando piove. Lo si intuisce perché, non supera selvaggiamente, se ci sono pozzanghere le evita, ai semafori dà la precedenza al ciclista ed è solidale qualora lo sportivo abbia dei problemi con in personaggi sopra menzionati. Costoro sono estremamente rari in città.
Per limitare la scomodità che la pioggia mi arreca, ho sostituito il mantellone tipo poncho, perché riparava poco e all'occorrenza si tramutava in una vela, con una tuta fatta di giacca e pantalone. Con questa sono riparato al massimo, così tanto in verità, che l'acqua non bagna i vestiti dall'esterno, bensì la genera dall'interno per l'alta temperatura che si produce, cioè quando arrivo sono bagnato lo stesso.
Nelle giornate di pioggia, si scatena una bagarre tra me e mia moglie, nel senso che lei vorrebbe prendessi l'auto, ma io indomito quale sono, me ne infischio delle intemperie e dei pericoli per andare per la mia strada con la cara bicicletta. E poi, come potrei  mantenere la mia media di 3600 km all'anno se mi fermo quando piove? Abbasserei drasticamente la mia media. Eric Draven disse "Non può piovere per sempre", forse non ha mai fatto un tuffo a Milano.

COME UN ANNO FA

 L'anno scorso siamo rimasti rinchiusi per mesi a causa di un virus letale, sconosciuto e altamente aggressivo, dopo un anno siamo ancor...