sabato 10 febbraio 2018

NELLE GRINFIE DEGLI ALTRI

Ho sentito spesso ripetere e a mia volta l'ho detto in parecchie occasioni, che quando i bambini sono piccoli i problemi sono piccoli, ma quando cominciano a crescere a loro volta anche i problemi crescono di pari passo.
Nel corso di questa settimana ci sono stati alcuni episodi che mi hanno particolarmente turbato e non solo perché io mi faccio turbare da tutto ciò che riguarda i miei figli, ma perché mi sono reso conto che anche loro stanno cominciando a far parte integrante della comunità sociale con tutti i pro, ma soprattutto con troppi contro.
Accennerò soltanto l'argomento riguardante la mia figlia maggiore, senza però scendere nei particolari dell'accaduto, posso solo dire che si tratta di cyber bullismo.
È un argomento molto sentito in questi anni, specie da quando si ha a che fare con i mezzi di comunicazione di massa elargito anche ad un'utenza di persone in miniatura e di conseguenza, bisogna correre ai ripari prima di arrivare a l'inevitabile.
Detto francamente forse siamo stati io e mia moglie a subire maggiormente le conseguenze di questo avvenimento perché non ci aspettavamo che sarebbe arrivato così presto e per di più a nostra figlia, non per chissà quale motivo, ma solo perché ogni tanto pecchiamo di ingenuità e pensiamo che le cose possano capitare solo agli altri. Fatto sta, che questa volta è arrivata proprio in casa nostra e ci ha devastato. Per fortuna siamo circondati anche da persone ragionevoli per cui la soluzione sembra sia arrivata senza troppi impedimenti e forse, anche senza troppe conseguenze da parte delle autrici di questo bullismo targato 2.0. (almeno per ora)
La mia riflessione non è tanto su ciò che è accaduto, piuttosto sulle modalità e le conseguenze di tale atteggiamenti tra bambini in un'era così depressa come quella attuale. La società, le persone e i bambini sono sempre stati abbastanza maligni, eppure tempo addietro le cose erano diverse seppur fossero mosse dalle stesse motivazioni. Oggigiorno con i device a portata di mano di chiunque, non si ha più nemmeno la parvenza di essere a riparo tra le mura domestiche poiché le angherie arrivano anche dentro casa, trasformando un brutto rapporto tra persone in una vera e propria persecuzione, in uno stillicidio, in una tortura senza fine; è per questo che molto spesso l'epilogo di chi è vittima di bullismo arriva ad essere sempre tragico.
Il controllo sui figli non lo si ha mai per davvero, cioè, una volta che si danno in pasto al mondo devono cercare di farsi strada tra i lupi e le bestie con gli aiuti e gli insegnamenti che vengono dati dai genitori, però quando viene toccata la sfera personale del bambino da agenti esterni come i compagni della scuola, dove i genitori non hanno accesso quotidiano, ecco in questa fase tutte le difese vengono meno e sia i figli, che i genitori stessi, si sentono vulnerabili di fronte a chi non sa cos'è il rispetto delle altre persone.
Io, dopo aver saputo quanta cattiveria si può sviluppare in così poco tempo e per motivazioni del tutto futili da una categoria di persone definite per antonomasia "innocenti", mi sono arrabbiato come non mai. Ho realizzato che i miei figli fanno parte degli "Altri" e per questo sono possibili vittime, come tutti del resto. Facenti parte di una comunità da poco tempo, non hanno gli strumenti per difendersi davanti alle ingiustizie e per questo diventano delle facili prede di chi forse, è più scaltro o solo più cattivo.
Mi sono fatto mille film in testa e sono arrivato a pensare anche cose drammatiche, proprio perché sono stato colto impreparato e posso dirlo tranquillamente, non sono invincibile come vorrei.
Essere un genitore vuol dire rendersi conto delle proprie debolezze e dei propri limiti, il che vuol dire che siamo tutti sulla stessa barca traballante, ogni tanto qualcuno a volte resta sopra con non poca difficoltà altri cadono, ma tutti abbiamo lo stesso obbiettivo rimanere il più lungo a galla.











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