martedì 23 luglio 2013

LE NOTE DOLENTI

Penso all'inizio della carriera di una band, dato che ascolto più quelli che solisti, ed è quasi sempre così: in principio sono innovativi, cattivi, poderosi, violenti nella loro voglia di emergere, anticonformisti, geniali, impongono il loro volere, gettando le basi per imporsi sulla scena. Di solito il primo album delle band è quello magari più acerbo, ma più vicino alla loro identità. Il secondo segue la scia della loro venuta sul panorama musicale e proseguono i loro ideali, con una leggera l'influenza della casa discografica, che fiutando l'affare li produce. Il terzo album è considerato quello della maturità, sovvenzionato per intero dall'etichetta, con grandi produzioni a livello tecnico alle spalle, qualche collaborazione con altri artisti, tour mondiali e affermazione della band. Ricevono premi musicali, vendono milioni di dischi e vengono collocati tra le rock star più influenti del momento. Con l'arrivo del quarto si tenta la sperimentazione da parte della band, per i più severi quella che viene considerata la "commercializzazione" o una vera e propria svendita dell'anima musicale del gruppo. Spesso ci sono i primi dissapori tra i membri, percui abbandoni, litigi furiosi, ma anche crisi di coscienza mistiche, dentro il quale ritrovano una spiritualità perduta oppure un cambio di vedute sonore e di genere completamente diverse dal gruppo d'origine. Chi poi ha la fortuna di proseguire con il quinto, perché appunto molte band si sciolgono con quello precedente, si rinnovano completamente facendo entrare nuovi componenti che portano il loro apporto innovativo stravolgendo il genere qualche volta ammorbidendolo. A quel punto vengono fuori le raccolte dei brani più famosi, che è il tentativo commerciale perduto con gli album con i quali si sono persi i fans degli esordi. Seguono le re-union con i relativi tour, poi un disco che ricorda quelli dell'origine, che solitamente è un vano tentativo di restare a galla e poi l'inevitabile fine. Ci sarebbero una miriade di band da elencare che ha seguito questo iter, ma quella che è il vessillo di quanto scritto sono i KORN, poveri loro e pensare che mi piacevano un sacco...

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