martedì 27 gennaio 2015

PICCIONCINI

Da quando mia moglie è in maternità, la gestione familiare è diventata decisamente più rilassata. Non corriamo più dappertutto, a rotta di collo come capitava fino a qualche settimana fa. Cioè non stiamo mai fermi, però sapere di riuscire a dividerci i compiti, risulta la migliore delle soluzioni. Essere in due posti diversi nello stesso momento, aiuta ad ottimizzare i tempi, ma restare insieme nello stesso luogo e nello stesso istante, è prima di tutto un piacere per entrambi. La mattina per me non è più una parte della giornata, in cui trascorrevo le ore in solitudine, ora c'è lei con me e non mi sembra ancora vero. Spesso siamo in giro a bighellonare un po,' a godere di quella tranquillità mattutina, che lei non ha avuto la possibilità di assaporare per diverso tempo, come invece ho fatto io per anni. Dopo aver portato i bimbi a scuola, ogni tanto ci fermiamo in qualche bar per fare una seconda colazione, se non addirittura a pranzare fuori, in totale relax, parlando di noi, di quello che stiamo attendendo e di come sarà il nostro prossimo futuro. Non è solo ozio, anzi, capita di dovere andare in missione a svolgere quei compiti gravosi, che doverei fare da solo, e per questo, volutamente salterei. Invece ci andiamo mano nella mano, armati di pazienza, e alla fine le scadenze trovano persino un termine. Potrebbe darsi che questa fase sia solo passeggera, ovvero: la durata di una maternità lavorativa, però se si protrasse nel tempo ne sarei felice. Credo che tutti in famiglia ne gioveremmo, per prima la mia dolce metà. Si potrebbe occupare dei bambini come vorrebbe fare in cuor suo, andando in contro tendenza alle nuove regole di diritti femminili, che vuole le donne di questa generazione, paritarie all'uomo. Per come la vedo io, non credo che le donne sarebbero migliori, se facessero per filo e per segno, ciò che gli uomini hanno fatto per secoli e secoli; anzi, forse la categoria maschile ne guadagnerebbe in rapporti umani, con i propri figli in primis, se sostenesse qualche compito femminile in più. Ma la società è malata in ogni sua epoca, questo ormai è un dato assodato. In termini economici un'eventuale ruolo casalingo di mia moglie, comporterebbe una diminuzione monetaria in casa, è vero, però averla di mattina tutta per e a disposizione dei miei figli in ogni momento, credo che sia qualcosa di più prezioso del denaro stesso. Non sono certo un maschilista, che condanna la moglie a stare rinchiusa in casa, per carità, condividerei volentieri il tempo con lei; penso solo al suo bene e so per certo, che il desiderio più grande, sia quello di occuparsi della famiglia che tanto adora. Vorrei che i suoi sogni si avverassero immediatamente.


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