sabato 13 gennaio 2018

DONDE MIRA LA SUEGRA

Le coppie sposate hanno decine e decine di prove da superare dopo aver giurato e spergiurato di non separarsi finché non sarà la morte a farlo; ebbene, sono ormai decenni che le separazioni avvengono ben prima che la "signora con la falce" faccia il suo lavoro, ossia, molte coppie di nuova generazione si lasciano pensando che rifarsi una vita con un'altra persona, dopo aver recesso dal contratto matrimoniale precedente, possa essere la soluzione. In alcuni casi è davvero così, cioè la seconda scelta diventa la migliore, forse perché non si devono superare quegli scogli che nelle coppie appena formate si trovano davanti il loro cammino. Ma c'è un elemento che torna sempre non appena una coppia si forma; ovvero: la suocera.
Esistono forse un centinaio di barzellette sulle suocere e conosco parecchie persone che hanno problemi con questa figura predominante nel quadretto matrimoniale; anche in questo caso mi chiedo: perché?
Credevo fino a poco tempo fa che ci fossero delle distinzioni tra la suocere, cioè, che la suocera da parte di moglie e quella del marito fossero distinte da elementi comuni per la categoria a cui appartengono, invece no, mi sono ricreduto perché non c'è alcuna differenza poiché entrambe hanno quel potere incontrastato di rompere le così dette.
Per come la so io, si lascia correre molte più cose di quanto non si voglia far credere, cioè si abbozza molto spesso nei confronti delle suocere per evitare di dover discutere per qualsiasi cosa; un po' per rispetto nei confronti di chi ha messo al mondo la persona amata, forse anche perché non si raggiunge una confidenza tale da non essere liberi di potersi mandare a quel paese come si vorrebbe, e perché non ce ne si può liberare in modo definitivo, è proprio per queste plausibili ipotesi che scatta l'insano potere delle suocere. Avendo il coltello dalla parte del manico, non esitano ad usarlo come degli abili nepalesi e consapevoli del fatto che ce l'hanno sempre vinta se ne approfittano fino al limite massimo. La cosa bella di questo straordinario potere è che tutto il veleno accumulato viene sputato letteralmente in faccia al diretto discendente della suocera, con l'unica colpa di essere il figlio, o la figlia della megera. Il malcapitato si trova in mezzo a due fuochi e ovviamente non riesce ad essere totalmente imparziale, poiché da una parte dovrà pur tendere no? Ma sbaglia in ogni caso, perché se dà ragione alla madre il coniuge lo divora, però se il figlio/a dà ragione al coniuge, la sua rispettiva madre è capace di formulare un giochetto infingardo e subdolo di sensi di colpa così devastanti che quelli di Claude Eatherly a confronto non sono niente.
Per quel che mi riguarda penso di essere abbastanza fortunato dato che mia suocera è talmente discreta e riservata che sarebbe impossibile avere uno screzio con lei, non posso dire la stessa cosa per mia madre, cioè tempo fa ha dato prova di essere una potenziale suocera con la quale è possibile avere delle divergenze. Per fortuna non è mai successo nulla, però tra le due figure "suoceresche" potenzialmente potrebbe essere mia madre quella un po' più problematica.
Ho sentito storie allucinanti sulle suocere, ma cose di una crudeltà inaudita tanto da non credere alle parole di chi mi ha raccontato ciò che ho sentito, sia nei confronti dei generi e nuore, sia in quelli dei figli e figlie. Secondo la mia personalissima opinione, questi casi così assurdi succedono per un semplice fatto, ovvero: il cordone ombelicale che lega la madre ed il figlio/a non è stato reciso nemmeno con la creazione di un nuovo nucleo familiare e per di più, non viene messo al proprio posto chi, non crede nel ruolo di neo genitore o mette in discussione la scelta del partner per la vita del proprio discendente.
Come fare a risolvere questo conflitto?
Forse parlare apertamente e con il coraggio in mano è sempre la scelta più efficace, altrimenti c'è Maria De Filippi con la sua "C'è posta per te" (la vera assurdità per la mancanza di dialogo tra persone ottuse)





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