venerdì 12 giugno 2015

VECCHIO

La mia avversione contro gli anziani non conosce pace. A me rincresce parecchio questa incompatibilità di generi, o meglio di ere; si perché chi ha superato una certa età, a dividere non è più la generazione, ma appunto, un'era.
Oggi sono andato al Caf per richiedere il modello ISEE, appena varcata la soglia dell'ufficio, mi trovo davanti una fiumana di persone ottuagenarie da lasciarmi senza speranze; e quando ci sono più di tre persone, palesemente il là con gli anni in fila, la catastrofe è dietro l'angolo. I fattori sono stati molto sfavorevoli nei miei confronti, ovvero:

  1. La scadenza ministeriale.
  2. La lunga attesa.
  3. Il caldo insopportabile.
Basta soltanto una parola detta, da una donna che si sventola con un volantino e scatta la scintilla. Tutti che inveiscono, si lamentano, urlano, minacciano rivolte coi bastoni da passeggio e poi, l'interminabile tiritera su tutto ciò che non funziona in Italia.
All'anziano serve solo un pretesto per sciorinare tutto quello che non funziona, secondo la sua immensa saggezza popolare. Allora si unisce un altro che la pensa uguale o che aggiunge anche cose che non centrano, viene discusso da un ulteriore vicino e poi inizia: la rivolta.
Chi lavora agli sportelli viene preso d'assalto, vengono indirizzate invettive contro di loro, gli si impone una maggiore velocità nell'eseguire il suo lavoro, arrivano le minacce.
L'assalto viene subito sedato, ma il malcontento dilaga e si sente il lamento continuo e persistente, come quello degli agnelli al macello.
Gli anziani purtroppo, sono lenti a capire, vuoi perché non arrivano più a certi passaggi, o perché non hanno un grado di istruzione tale, da recepire velocemente alcune fasi della burocrazia e quindi parlano a sproposito sempre.
Non ci vedono e non ci sentono, quindi non sanno mai quando è il loro turno e l'attesa aumenta.
Sanno che il malanno è dietro l'angolo, perciò si coprono sempre fino al collo con pullover di lana e poi sudano e maleodorano.
Si attrezzano per parlare con dentiere vetuste quanto loro ed emettono quel tanfo funebre raggelante.
Sono scontrosi, arroganti, prepotenti e se la prendono con i bambini. Gli anziani pretendono di aver ragione e rispetto, in ogni occasione; solo perché ne hanno viste e passate di più, ma non sono umili abbastanza da comprendere che per ricevere rispetto,bisogna anche darlo.
Occupano i pubblici uffici di mattina, pur avendo a disposizione intere giornate, il che rallenta la società che produce.
Non avendo nulla da fare, gli anziani rompono, e lo fanno con una cattiveria esagerata, perché in fondo le discussioni gli animano di un fuoco fatuo.
Guidano nonostante tutti i segnali del loro corpo dica il contrario delle intenzioni. Sono un pericolo su qualsiasi mezzo adoperino, anche con un semplice deambulatore.
Io i vecchi non li sopporto e quando anch'io arriverò all'età del rimbambimento senile, spero di essere in posto dove non rompo a nessuno.





Nessun commento:

Posta un commento

COME UN ANNO FA

 L'anno scorso siamo rimasti rinchiusi per mesi a causa di un virus letale, sconosciuto e altamente aggressivo, dopo un anno siamo ancor...