venerdì 21 luglio 2017

COSA STA SUCCEDENDO NEL MONDO DEL ROCK?

Scrivo all'indomani della notizia che vuole Chester Bennington come morto suicida, il giorno del compleanno di un'altra grande voce: Chris Cornell. Sarà una tragica coincidenza, un gesto disperato o qualcosa di più?
Per essere delle rock star bisogna avere dentro qualcosa che smuova gli animi, probabilmente è la stessa cosa per la quale si rimane vittime inermi dopo una travagliata convivenza con essa. E' il seme della disperazione che per un po' di tempo è capace di fruttare fama, soldi e notorietà ma poi bisogna fare i conti con i fantasmi che crescono dentro l'anima ed è difficile sconfiggerli.
Molte volte sento dire in giro che le rock star che si ammazzano non avrebbero il diritto di farlo dopo tutta la ricchezza accumulata, lo sfarzo a cui sono abituati e all'esagerata esistenza che vivono facendo quello che amano; hanno mille privilegi, sono amati dalle folle ed il loro lavoro non è ciò che sposa definire un lavoro. E' vero, una rock star di successo ha proprio tutto ciò che una persona normale possa desiderare, ma forse è esattamente questo ad ucciderli. La lista sarebbe davvero lunga, se dovessi fare un elenco di cantanti e musicisti insoddisfatti del successo e per questo si sono tolti la vita, e allora cosa spinge a percorre una strada come questa?
Ieri mentre leggevo la notizia di Chester, una sua dichiarazione diceva che la musica l'aveva salvato da morte certa, perché la depressione che ha provato nel subire le violenze da parte di un tizio, dai 7 ai 13 anni si erano ripresentate da adolescente quando aveva iniziato a cantare. Probabilmente la musica è stata una medicina utile fino a ieri, poi qualcosa ha sconfitto anche l'antidoto alla depressione. C'è da aggiungere che la vita dissipata fatta di alcol e droghe ha una componente fondamentale ma questi diventano letali solo se dentro si nutre del malessere interiore.
Chester Bennington lascia sei figli, i Linkin Park e milioni di fans, nonché un vuoto difficile da colmare nel panorama musicale, come Chris Cornell prima di lui, Scott Weiland, Laney Staley, Kurt Cobain, Amy Winehouse e tanti, troppo altri che hanno fatto la stessa fine. Sicuramente la lista continuerà a riempirsi di nuovi nomi e grandi glorie, perché il rock è dannato e bisogna accettarlo così com'è, prendere o lasciare.
Noi fan prendiamo solo il bello che questi artisti hanno da regalarci, loro invece tutto il resto comprese le conseguenze di un animo artistico irrequieto.
Ciao Chester
R.I.P.



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