lunedì 17 luglio 2017

QUEL CHE HO MATURATO IN QUESTA SETTIMANA

Non riuscire a scrivere quotidianamente su questo blog mi causa qualche problema. Il mio bisogno di esprimere ciò che provo, che vivo o che vedo, ha un effetto benefico sui questi nervi messi sempre così a dura prova dallo stress di oggi giorno. Un'astensione forzatamente prolungata può danneggiare seriamente l'ordine d'idee che mi frullano in testa, nonché la mia opinione del mondo intero. Non sto esagerando, mettere nero su bianco i miei pensieri mi dà la possibilità di riequilibrarmi in maniera semplice ma concreta.
Detto ciò, nelle due settimane appena trascorse ci sono stati un sacco di avvenimenti che avrebbero meritato una riflessione o per lo meno, una menzione; primo fra tutti: l'anniversario con mia moglie.
Quest'anno abbiamo festeggiato ben undici anni di vita insieme e per una cosa o per un'altra, non siamo riusciti a festeggiare come avremmo voluto. Certo, ci siamo scambiati gli auguri però non ha avuto il suo annuale festeggiamento in pompa magna e la causa principale è che dobbiamo risparmiare il più possibile in vista dell'imminente cambio di casa.
Colgo l'occasione al balzo per esprimere tutto il mio disappunto, nonché un enorme disgusto, sull'inadeguatezza professionale di chi mi sta seguendo per il mutuo, che ho chiesto la bellezza di quattro mesi fa e a tutt'oggi non si è fatta ancora sentire con gli aggiornamenti di cui necessito dato che siamo in dirittura d'arrivo per il rogito. Un consiglio che do a colei che scalda la sedia in banca è: cambia lavoro!
Bisognerebbe suonargliele.
Ehi, a proposito di suonare; i due concerti in due giorni dei Twenty Euro For Love, non ne parliamo?
Beh, dopo aver suonato per due giorni di fila mi sono chiesto con quali forze vanno avanti i musicisti professionisti. Ho posto questo quesito al mio chitarrista e mi ha risposto semplicemente che chi è un musicista di professione, nella vita fa solo quello e non altre cinquanta cose in un giorno prima di suonare.
Comunque, i concerti sono andati bene, nel senso che abbiamo suonato bene sia il sabato, sia la domenica però ahimè l'affluenza di pubblico è il tasto più dolente di tutti.
Il concerto al Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa è stato il più caldo mai privato nella mia vita, anzi è stato talmente torrido, da aver sudato non solo i liquidi corporei, ma bensì anche i ricordi di una vita. Il palco di quel posto si è trasformato nel luogo più inospitale della Terra e conseguentemente anche il più rovente. La domenica seguente avremmo dovuto suonare all'aperto ma la pioggia ha fermato l'entusiasmo e ci ha condotti dentro il T28, che fresco di certo non era, però il pubblico si è manifestato in modo "caloroso"; è stata una bella soddisfazione. Il prossimo sarà il 22 luglio al Boccaccio di Monza.
Settimana scorsa, avendo tre giorni di ferie, abbiamo fatto qualche escursione un po' qua e un po' là, anzi molto in là. Per festeggiare il compleanno dei dieci anni di mia figlia ci siamo spinti fino a Carrara per pranzare con le cugine ad un All You Can Eat massese e spegnere le candeline con una bella torta al cioccolato, il tutto facendolo in giornata, per cui cinque delle dodici ore trascorse, le abbiamo passate in auto. E' stato uno sbattimento galattico ma per la mia bambina questo a molto di più.
Oltre al mare ci siamo spinti anche in montagna, precisamente nel lecchese, dove abbiamo trovato la meta fuori porta più comoda e fresca che potessimo auspicare di trovare nelle vicinanze di casa.
Il primo passo sulla funivia che ci ha traghettato sulle cime dei monti per godere della frescura, è stato compiuto sabato scorso, mentre oggi abbiamo replicato la meta ma oltre a noi anche chi aveva un'automobile ha pensato di fare la nostra stessa strada. La coda è una di quelle cose che meno tollero in assoluto e di conseguenza il mio umore ne risente. Per fortuna che a dispetto di tutta la gente che stava davanti a me in strada, il nostro obiettivo non è stato così impattato come credevo; il che significa che oggi ci siamo rilassati e rinfrescati a Piani d'Erna e i miei figli si sono divertiti con le attività che sono state organizzate per intrattenere i più piccoli. Ovviamente il ritorno è stato pari, se non peggio dell'andata e con tutta la mia stanchezza mi trovo qui in ufficio a impazzire con tutti sti personaggi che chiamano e fanno solo guai.
Sono stanco morto, ho gli occhi che mi bruciano e sto lottando con tutte le zanzare del creato che stanziano da generazioni nella stanza dove lavoro, eppure nonostante tutto sono contento perché finalmente sono riuscito a scrivere.





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