mercoledì 29 novembre 2017

ROLLINGSTONE ITALIA: REPORTAGE SUL GRANDE SUCCESSO DEI I T.E.F.L A MONTECCHIO MAGGIORE

Rollingstone italia è salita sul palco con i Twenty Euro For Love ed ha riportato per voi i momenti del concerto, qui di seguito uno stralcio dell'intervista fatta dietro il backstage pochi minuti prima dell'esibizione.
"Oggi 26 novembre il magico trio si è esibirà nel vicentino per portare avanti un nuovo concetto di musica surf, quello che è stato ribattezzato "STREET SURF" dai componenti di questa sorprendente band dai risvolti inaspettati e decisamente innovativi, presentiamo al nostri lettori Mr. D.  il batterista della band che ci aggiornerà sulle prossime date del tour invernale e se è possibile anche anteprima sui vari progetti che riservano per noi i T.E.F.L

RS: Ciao Mr.D. ti vedo carico per l'esibizione di stasera.
MRD: Sì, molto. Non vedo l'ora di salire sul palco con i miei soci e far vedere, o meglio, far sentire chi siamo.
RS: Siete una band emergente, se così si può dire, potresti dire ai nostri lettori chi siete?
MRD: Dire che siamo emergenti è una parola piena di ottimismo, in verità siamo dei veterani della scena underground milanese, ognuno di noi ha almeno una ventina d'anni di esperienza alle spalle, ma questa formazione, beh, la si può considerare emergente.
RS: Cosa ti aspetti da questa band?
MRD: Mah, direi grande divertimento.
RS: E basta? Non credi al successo?
MRD: No, il successo non è quello a cui aspiriamo. Siamo tre scoppiati e cominciamo ad avere pure una certa età, quindi cerchiamo di fare solo quello che ci piace. Il mio successo personale l'ho raggiunto con la mia famiglia.
RS: Quindi è vero che sei un super papà.
MRD: Ho quattro figli ed una moglie splendida, di super ci sono solo loro. Io mi limito ad imparare perché mi insegnano tanto grazie alla vita insieme, cresco anch'io ogni giorno di più. Oddio forse la mia comincia ad essere considerata vecchiaia, ma insomma ho trentasei anni e mi piace ancora giocare, perfino a fare la rock star.
RS: Qual è il vostro background?
MRD: Noi veniamo dalla scena punk hardcore, abbiamo militato per quasi vent'anni con altre band in uno strato che si può dire ancora più profondo dell'underground.
RS: E come mai la scelta di fare surf?
MRD: Credo che suonare un certo tipo di musica per tanto tempo alla fine corra il rischio di annoiarti un po'. Noi come musicisti avevamo bisogno di nuovi stimoli, di porci dei nuovi obiettivi ed è per questo che abbiamo optato per un genere che paradossalmente è lungi dall'essere attuale, nel senso, la musica surf ha radici ben lontane  ma riproporla ai giorni nostri è sembrata una vera novità. Poi le nostre radici non potevamo escluderle ed è naturale suonare con il proprio bagaglio culturale.
RS: Quali sono le vostre influenze?
MRD: Come dicevo prima ognuno di noi porta all'interno della band il suono con il quale è cresciuto ed è sicuramente quello del punk come: Rancid, Dead Kennedys, Pennywise e tutto il panorama degli anni '90 dell'hardcore, fino ai più recenti. Certo ci siamo fatti anche una cultura per quel che riguarda il surf e mischiando questi due aspetti è venuto fuori quel che noi chiamiamo "Street Surf".
RS: Il vostro disco d'esordio, "Street Surf, Love Stories" come è stato accolto?
MRD: Vorrei prima di tutto fare una premessa, questo disco lo stimo suonando in giro per le città da quasi due anni e posso dirti che è sempre un piacere far ascoltare dal vivo i nostri pezzi, poi chi lo ascolta rimane sempre piacevolmente colpito, sia che lo ascolti dal cd ma soprattutto live. E' un disco che ci rappresenta molto ed ha segnato un nuovo inizio per noi tre, per cui posso dirti che è stato accolto bene, anche di più quanto credevamo.
RS: State lavorando ad altri brani?
MRD: Sì, certo. Abbiamo in cantiere altri sette brani che stiamo già suonando in pubblico, manca solo la registrazione e poi sarà il secondo capitolo della nostra storia.
RS: Ci sono delle differenze tra i nuovi pezzi con quelli del primo disco?
MRD: Onestamente no. E' molto coerente con il primo, ecco forse è più tecnico, ma in fondo quello che ci contraddistingue è l'ironia e cerchiamo di riportarla tutta quanta in registrazione.
RS: Il tour come prosegue?
MRD: Dunque oggi siamo qui a Montecchio Maggiore, il 22 dicembre saremo ad Erba e il 27 gennaio a San Giuliano Milanese, almeno queste sono quelle che ricordo, il resto lo vedrete apparire qua e là.
RS: Senti, ma come nasce il nome della band? Ha un suono decisamente mercenario.
MRD: Il nostro nome è una provocazione e molto spesso questo non viene capito, soprattuto da chi millanta il potere alla parola ed è poi il primo che censura. Potrei darti diverse motivazioni ma non ha molto senso, sarebbe come spiegare una barzelletta, toglie tutto il lato comico.
RS: Sentiremo parlare ancora dei T.E.F.L.?
MRD: Dato che non abbiamo un cantante, mi auguro che qualcun altro parli per noi!
RS: Perché la scelta di non cantare.
MRD: Forse l'unica cosa fedele al genere surf, sta proprio nel non proporre una voce ma solo musica.
RS: E il pubblico come prende questa scelta?
MRD: All'inizio rimane sicuramente spiazzato,  però poi resta sempre molto attento a ciò che suoniamo. Il nostro spettacolo comunque comprende dei campionamenti di brani o parti parlate da personaggi più o meno famosi, che ci servono come intro per i brani, sempre proposti in chiave ironica.
RS: Grazie MrD, in bocca a lupo per stasera.
MRD: Grazie a voi e a presto.

Questa e sull'ipotetica intervista che mi aspetterei da un giornalista di RollingStone, chi ha orecchie per intendere, intenda; tutti gli altri in roulotte.
Capito RollingStone?




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