martedì 12 giugno 2018

COVER/TRIBUTE BAND: QUESTO STRANO FENOMENO

Avevo promesso che avrei scritto un post sulle cover band, ora mantengo fede a questa promessa.
Da quando ho iniziato a suonare, ben 22 anni fa, le cover band hanno sempre avuto un posticino riservato nei locali che ospitavano le esibizioni live, però a ben vedere non erano così estese come in questi ultimi anni, oddio, magari lo erano pure, però i frequentando altri posti non li percepivo come una scelta stilistica tanto gettonata tra le band emergenti.
Da quando suono con i Twenty Euro For Love e vado in giro in posti che vanno al di là dei centri sociali, mi sono accorto che le cover band sono ovunque, in ogni posto, in ogni manifestazione sonora, in ogni dannato locale. Io e tanta altra gente che suona ci chiediamo cosa spinga a scegliere di creare un gruppo che faccia solo cover. La risposta potrebbe essere più complessa di quanto si pensa.
Ho provato ad immedesimarmi (con molta fatica) in un batterista di un gruppo che sceglie di fare solo cover come scaletta. Ho dedotto che la motivazione possa essere questa... dannazione non mi viene in mente niente... mannaggia... cosa può spingere? Non lo so, davvero non capisco... va beh ci provo.
Potrebbe spingere la voglia di riprodurre le canzoni preferite.
Sì. ma da chi, dal musicista che esegue o dal pubblico che ascolta? Bella domanda.
Per provare a suonare canzoni più o meno semplici, giusto per iniziare a fare qualcosa.
Ok, ma una volta che si è creata la sintonia con gli altri componenti del gruppo, perché continuare?
Non lo so, cosa possa spingere a fare cover, dannazione!
E come le vedi le tribute band?
Questa scelta è fuori da ogni logica.
Io capisco che band conosciute in tutto il mondo possano avere dei seguaci pronti a tutto pur di sentirsi vicini ai loro beniamini, ma per chi si atteggia a fare il clone sul palco dei loro idoli, come si considera?
Uguale al gruppo a cui si identifica?
Meglio del gruppo a cui si identifica?
La copia esatta al gruppo a cui si identifica?
Se le cover band faccio fatica a capirle, le tribute band le comprendo ancora meno.
Fare questa scelta è davvero un azzardo perché non ci si può proporre come band tributo a chi che sia e non fare le canzoni perfettamente identiche, cioè sarebbe uno smacco per il gruppo stesso. Quindi viene da pensare: quante ore di prove ci vogliono per riprodurre fedelmente una canzone di una band famosa, dove tutti possono trovare degli errori, poiché conosciute da chiunque? E tutto questo tempo non poteva essere utilizzato per creare qualcosa di proprio?
La risposta che mi viene spontanea è che le cover band o le tribute band, abbiano più possibilità di essere ingaggiati perché possono suonare per ore e coinvolgere un sacco di gente, perciò essere pagati più facilmente. Ci ho girato intorno ma penso che la motivazione sia solo questa.
Qual è il contributo che questi gruppi apportano alla musica? Nessuno.
Certo, anche i complessi che suonano canzoni proprie magari non aggiungono nulla nella scena musicale mondiale, però è qualcosa che nasce dalla voglia di creare, di mettersi in gioco, di proporre delle novità e di essere giudicati per il proprio gusto, mettendosi a nudo di fronte ad un pubblico che non si aspetta altro che sentire cose che già conosce.
Di gruppi ne ho conosciuti parecchi nelle mia "carriera" e posso dire onestamente che non ho mai instaurato collaborazioni con band che non proponessero pezzi propri e a dire il vero, anche gli elementi che suonano all'interno di cover band sono un certo tipo di persone che non mi si confà del tutto. Non voglio generalizzare però, molti hanno degli elementi comuni che poco collimano con la mia propensione ad instaurare delle collaborazioni, organizzare serate, o semplicemente avere a che fare con questa tipologia di musicisti. Sarò limitato, ma preferisco suonare con chi ha il coraggio di esporre la propria musica piuttosto che sentirmi a disagio di fronte a persone che credono di potersi atteggiare al pari delle band da cui prendono le loro canzoni; è un fatto di pelle, cioè mi stanno sulle pelle, come direbbe Lino. No, dai.
L'identikit del musicista di cover potrebbe essere:

  • 40/50 anni.
  • Un po' spocchioso.
  • Autocelebrativo, nel senso che si compiace di poter suonare canzoni magari molto complesse, al pari dell'originale, per cui ogni esibizione va documentata con tutti i mezzi possibili.
  • Non molto propenso alla condivisione degli strumenti. (non tutti è chiaro)
  • Egocentrico tanto quanto un gruppetto di ragazzini alle prese con i primi live.
È chiaro che non sono tutti così, però tra tante persone che fanno questo tipo di musica molti lo sono eccome!
Perciò concludendo, si può dire che le cover band e le tribute band suonino solo con l'intento di fare dei soldi?
Io credo di sì.



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