domenica 5 agosto 2018

NEL CONDOMINIO DELL'INTOLLERANZA

Non è passato nemmeno un anno da quando abbiamo cambiato casa e già non ne possiamo più.
Mi ricordo l'anno scorso quando passavamo davanti a quella che sarebbe stata la nostra nuova dimora, fantasticando, sognando e facendoci mille pensieri su come sarebbe migliorata la nostra vita, siamo rimasti in trepida attesa ogni giorno per tutta l'estate prima del trasloco fino al fatidico giorno... Il sogno, insomma, ci piaceva moltissimo. Non c'erano troppi elementi che potessero rovinarci quest'idea idilliaca del nostro prossimo futuro, anche se in fondo in fondo, la coscienza ci ha bussato all'orecchio parecchie volte, ma non abbiamo prestato attenzione a riguardo. Tutto in effetti sarebbe potuto andare secondo i piani se non avessimo avuto e continuiamo ad avere (purtroppo) delle persone orribili ad ogni piano del palazzo. Noi che abitiamo al settimo ed ultimo piano di gentaglia ne incontriamo parecchia. Oddio, qualcuno si salva, ma proprio per il rotto della cuffia; sia chiaro.
In entrambi i lati del primo piano ci sono due famiglie che hanno dei pazzi scellerati come componenti; scorbutici, antipatici e cattivi dentro. Al secondo piano non ho idea di chi abiti, ma se non ho presente chi siano vuol dire che non hanno fatto nulla per essere considerati. Al terzo piano c'è una famiglia che ha "sentito la chiamata" per cui di Comunione e Liberazione convinti fino allo spirito santo, però almeno sono gentili. Quarto piano, anziani, anziani e anziani. Poi c'è il quinto piano dove abita il male in persona: una vecchiaccia malefica che non saluta nessuno di noi, si lamenta di ogni cosa e qualche giorno fa, ha avuto pure il coraggio di salire a casa nostra perché sono cadute due gocce dal mio balcone che hanno bagnato leggermente la sua tenda da sole, premettere che c'era talmente tanto caldo che secondo me l'acqua ha fatto in tempo ad evaporare, comunque questa strega è salita in casa andando su tutte le furie.
Al sesto piano c'è un'altra megera. Ho già raccontato di questa vecchia che è salita a casa la viglia di Natale alle 21.30 lamentandosi del rumore dei miei figli, quindi inutile spendere altre parole. I miei vicini sono simpatici e tra l'altro sono stati gli unici ad averci dato il benvenuto, regalandoci una bottiglia di vino. Poi nel resto delle case, sparse qua e là ci sono vecchi e ancora vecchi.
Inutile dire che noi essendo i più giovani e quelli con più figli in assoluto siamo visti come la peste in Europa, inevitabilmente ci siamo crearti dei nemici non appena abbiamo varcato la soglia. Per essere più precisi, quando stavo portando la roba da una casa all'altra, a darmi il benvenuto è stato un pirla che si è lamentato del mio modo di lasciare la macchina. Ho spiegato al deficiente che stavo scaricando un quintale di cose, per cui averla davanti al portone mi avrebbe evitato di rompermi la schiena, ma lui ha tenuto a precisare che con la sua macchina da scemo, non ci passava. Non ho discusso prima ancora di entrare in casa, perciò mi sono scusato e ho poi spostato la mia auto.
Altra notizia di pochi giorni fa:
Nell'atrio del palazzo è stato affisso un cartello che ordina di non occupare lo spazio comune e di rimuovere gli oggetti ingombranti dal posto dove sono stati lasciati. Ciò che crea scompiglio al condominio sono stati i due passeggini che abbiamo lasciato nel sottoscala, dentro una nicchietta che non usa nessuno e non è adibito a niente, è solo un sottoscala normalissimo. Avere i passeggini lì a noi ha fatto comodo, perché all'occorrenza li potevamo prendere senza fare mille acrobazie tra figli, la spesa e lo spazio ristretto in ascensore. Ovviamente li abbiamo tolti, ma il primo che ci appoggia anche solo una scarpa la brucio e con questa do fuoco a tutto il condominio.
I condomini si lamentano che: i bambini giochino in cortile, che giochino in casa, che si occupi lo spazio comune, che cadano inavvertitamente delle gocce d'acqua, che si parli troppo forte, che si lasci per un secondo un gioco sulla strada che porta dal cancello ai posti auto, che si cammini sul prato, che si faccia qualsiasi cosa comporti uno stato d'animo differente dall'odio nei confronti della vita, insomma in un carcere c'è sicuramente più libertà.
Quando dico di non sopportare i vecchi più di un motivo c'è ma la cosa che odio con tutto me stesso è la loro vigliaccheria. Pretendono il rispetto e non lo danno a chi è più giovane solo perché hanno quest'idea arcaica che agli anziani spetti tutto e rimangono attaccati alle loro idee e alle loro cose come se non ci fosse un'altra via possibile oltre alla loro. Se poi si dovesse arrivare a discutere, si nascondo dietro alla frase: "Questi giovani d'oggi non portano più rispetto per gli anziani". Sono vigliacchi in questo, sanno solo condannare ma poi allo scontro si nascondo dietro i loro acciacchi e alla loro età.
Quello che ci diceva all'orecchio la nostra coscienza era proprio questo, ossia, che il nostro condominio è abitato da vecchi imborghesiti e rattrappiti, eppure noi, ingolositi da una casa più grande, abbiamo pensato che non sarebbe stato un problema; invece lo è e come!
A questo punto dovrei solo traslocare, vendere la casa e cercarmene una magari unifamiliare in mezzo al niente. Ci sarebbero dei vantaggi sicuramente, ma per arrivare a goderne bisognerebbe mettere in moto tutta una serie di azioni che mi vine male solo a pensarci.
Poi non voglio darla vinta a queste mummie viventi, e che cavolo!
Ogni componente della mia famiglia osserva un'educazione esemplare nei confronti di tutti anche se veniamo visti come degli alieni (non solo dagli anziani ma anche dalle famiglie più giovani che non abitano nella nostra scala, sia chiaro)
Per dirla in breve, la diversità di età, di pensieri, di modi di vedere la vita fa paura a chi è chiuso mentalmente e povero di fantasia. Se non sei omologato sei out, e se fai parte delle persone "alternative" vieni considerato un pericolo all'equilibrio del detto-e-non-consentito, cha fa vacillare la prosopopea di persone estremamente intolleranti; questo ovviamente è una cosa diabolica ai loro dannati occhi pieni di cataratta.
Sono tutti invecchiati male dentro alle quelle case che puzzano di morte, ma non tanto quello del corpo, bensì, a quello della mente che ancora peggio.
Vecchi sono loro, le loro idee, le loro abitudini e tutta quell'arroganza che li contraddistingue. Non contenti hanno generato un'altra stirpe di personaggi che su questa linea contorta di affrontare la vita, ci rimarca sopra e anzi, la considera come una specie di credo religioso, per cui si genera una spirale infinita di persone antipatiche e vecchie anche quando queste non hanno raggiunto l'età anagrafica per essere considerate tali.
Vi detesto uno per uno, sappiatelo.















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