sabato 24 giugno 2017

IL CORAGGIO DELLA PAURA

Questa è una di quelle notti in cui non riesco a dormire. Era da un po' che non capitava ma oggi si è presentata come se attendessi una vecchia amica: cara mia insonnia.
Sarà il maledetto caldo che non mi fa trovare pace, sarà la sete implacabile che mi secca la gola, sarà che sudo anche solo se penso, insomma quando l'estate si fa sentire non riesco a chiudere occhio.
Inevitabilmente in situazioni come queste, il mio cervello si attiva come nemmeno alle nove del mattino, ed è così lucido da formulare pensieri senza sosta, ma ahimè nessuno di questi è un pensiero sereno.
Sì perché quando non riesco a dormire bussano alla porta del mio cervello tutti quei pensieri che cerco di tenere a bada durante il giorno e che comunque si manifestano prepotenti dentro di me.
Faccio pensieri allucinanti, penso sempre a catastrofi imminenti e incidenti strazianti. Anche quando sogno mi sveglio con l'angoscia nel cuore per aver vissuto un'esperienza al di fuori della normalità.
Per esempio, il sogno che ho fatto ieri notte mi vedeva in una torre estremamente alta, ma così alta da superare le nuvole e io abitavo in questa torre dove agli ultimi piani c'erano degli appartamenti esclusivi. Lo scenario intorno mi ricordava Eternia, il pianeta di He-Man, ovvero, una sorta di medioevo spaziale. In effetti adesso non me lo ricordo bene, ma ad un certo punto la gente che stava attorno a me si lanciava di sotto ad uno ad uno e ovviamente, anch'io poi ho eseguito il mio lancio nel vuoto sfracellandomi a terra.
Credo di capire il motivo di questo sogno, penso sia l'unione delle immagini e notizie che ho letto riguardo il grattacielo che ha preso fuoco a Londra, con il balcone della nuova casa che ho visitato l'altro giorno mente il perito mi ispezionava l'appartamento, quello che sono in procinto di comprare. Questa casa è al settimo piano, un piano a cui sono legato in certo qual modo fin dall'infanzia perché abitavo al settimo piano quando vivevo a Rozzano (dove i miei genitori vivono tuttora) ma non solo, anche mia nonna e due mie zie vivono allo stesso numero di piano ma in palazzi diversi. Insomma dovrei esserci abituato alle grandi altezze e invece no, accidenti. Quando penso al balcone della casa nuova mi si accappona la pelle, mi si ferma il cuore in gola se penso ai miei bambini soli sul balcone. Cribbio non riesco nemmeno a scriverlo; solo l'idea di tenere in braccio qualcuno dei piccoli nei pressi del balcone mi raggela il sangue nelle vene. Mi sveglio di soprassalto e comincio a sudare freddo se formulo questo pensiero prima che riesca ad addormentarmi.
Ma che fine ha fatto il mio coraggio?
Da giovane mi consideravo un tipo piuttosto spericolato, coraggioso e se vogliamo pure un po' incosciente, invece ora tremo solo all'idea di avvicinarmi alla ringhiera del balcone.
Le vertigini e la paura che esse mi infondono non sono le uniche a palesarsi nei miei pensieri. Ho come lo spauracchio che prima o poi qualcosa debba capitarmi per forza, tipo un'incidente in bici o qualcosa di inaspettato. Non capisco per quale motivo il mio cervello malato debba in ogni occasione pensare a qualche sciagura, eppure, in questo periodo non faccio altro che elaborare cose di questa fattezza.
Ho il terrore di tutto ciò che non posso controllare, ma anche come se dovessi pagare un debito con il destino per avermi fatto trovare la felicità e per questo venga a bussare alla mia porta per prendersi qualcosa di me.
Che rammollito sono diventato!
Pensavo di aver superato questo modo di concepire la vita, tant'è che ne parlai molto anche alla mia psicologa ed ero sicuro di essere riuscito ad oltrepassare questo ostacolo. Invece eccomi qua, con la mia solita insonnia e i mei brutti pensieri.
Perché?
Ci deve essere qualcosa di irrisolto dentro di me, come una specie di tarlo che non riesco a trovare ma che scava nel mio cervello e si manifesta sotto forma di paura dell'ignoto e dell'inconscio.
Non è facile andare avanti in questa maniera, perché non riesco a godermi il bello delle cose in maniera naturale, è come se il lato oscuro della forza fosse dietro di me e mi sussurrasse un parole terrificanti nel mio orecchio.
Penso a Freddy Krueger e l'incubo che lo generò.
Potrei fare anch'io lo stesso?
A pensarci bene non sarebbe così una brutta idea, cioè, identificare le proprie paure e dargli una figura antropomorfa per poi combatterla, forse aiuterebbe a rendersi conto che le paure si posso sconfiggere.
Tornando alla paura dell'altezza (ripeto, cosa che non ho mai avuto) forse dovrei prendere la situazione di petto e sfidarla lanciandomi con il paracadute. E' una di quelle cose che ho sempre voluto fare, ma non ho mai avuto occasione di provare.
Cos'altro si può fare per superare la proprie paure?
Ieri a tal proposito sentivo Paola Maugeri aVirgin Radio, in cui spiegava che ci sono 5 modi per scacciare i brutti pensieri, ossia, sezionarli in cinque parti e osservarli da lontano come se non ci appartenessero. Ovviamente non me li ricordo tutti e cinque ed è forse per questo che non riesco ad abbattere i miei brutti pensieri?
Non so, ho paura di scoprirlo.








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