lunedì 5 giugno 2017

MA CHE TIPO DI PADRE SONO?

Continua e si conclude con questo post, la "trilogia" delle mie riflessioni. Ho voluto analizzare tre aspetti importanti che compongono il mio carattere, le mie emozioni e l'atteggiamento che assumo quando mi ritrovo a ricoprire il ruolo di amico, di figlio e ora analizzerò la mia figura di padre.
In effetti quello che però più mi preme sapere, o meglio capire, è che tipo di padre sarò in futuro perché come sono ora lo so già.
Una volta ho sentito dire, e l'ho ripetuto a mia volta in parecchie occasioni una frase di questo tipo:
Figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi.
E' forse la più scontata ma allo stesso tempo la più certa delle verità.
Dico che so bene che tipo di padre sono ora, poiché in questi anni mi sono sempre scontrato con le piccole realtà dei miei figli, proprio a causa della loro tenera età e non è davvero uno scontro anzi, sono i momenti della crescita con i quali bisogna avere a che fare e poi vivere insieme. Quello su cui posso dire di aver affrontato in maniera massiva, contestualizzandoli ogni volta, sono i capricci. Ecco,   i capricci sono le prime avvisaglie della presa di posizione di un bambino. La questione si risolve molto più rapidamente di quanto non si possa credere.
Quando avverranno le scelte importanti che dovranno prendere i miei figli, come le affronterò? Sarò uno di quelli che si impone per non farli sbagliare, o li lascerò fare senza evitare loro una delusione o sbaglio.
Beh, la cosa più importante è che se vorranno un consiglio sarò sempre pronto a darglielo, ma la vita dei figli non appartiene al genitore, come contrariamente si pensa, bisogna lasciarli liberi di fare.
E se questa libertà comportasse anche un evidente comportamento non consono, magari dovuto ad una compagnia non proprio modello, o un amore fortemente contrastato? Anche in questo caso dovrei lasciare stare o dovrei intervenire? In questo caso interverrei di sicuro.
Per esempio, se fossero mossi da uno spirito altruista e volessero salvare vite umane a scapito della loro, cosa dovrei fare? Mettermi davanti alla porta o aprigliela?
Ci sono così tanti presupposti per preoccuparsi che sono già con il patema d'animo ancor prima che tutto ciò si materializzi per davvero davanti ai miei occhi.
Io sono stato libero di fare quello che volevo e i miei genitori non si sono mai impuntati con le loro opinioni, anche a costo di sbattere con il muso davanti alle mie scelte. Forse ogni tanto avrei voluto che fossero più di polso e che si imponessero, ma io li avrei ascoltati?
Credo dar loro la libertà in fin dei conti sia il modo migliore di fare, ovviamente supervisionerò ogni loro passo ma starò sempre un paio indietro, non interverrò ma comunque sapranno dove trovarmi.
Un'altra delle verità assolute che mi sono sempre sentito di dire è che non esiste il manuale del bravo genitore, bisogna cercare di dare il meglio ogni giorno, pur sapendo che è sempre facile sbagliare.
Ragion per cui farò quel che mi sentirò di fare e se sbaglierò, spero soltanto che i mei errori non possano ledere nessuno dei miei figli.






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