sabato 3 marzo 2018

FIGLIO DELLE STELLE

Molte delle cose più strane che ho fatto, ma anche pensato e creduto con tutto me stesso, sono avvenute da bambino e questo perché i bambini hanno una mente più aperta a tutte una serie di eventualità e possibilità che da adulti ci precludiamo; ora, quello che sto per raccontare ha un po' dell'assurdo, eppure io ero convito che fosse davvero così.
Ho fatto parte di quella generazione per cui il catechismo fosse ne più ne meno, una sorta di succursale della scuola pomeridiana e di fatto, in quel luogo ameno, ho appreso mio malgrado, i rudimenti della religione cattolica.
La mia maestra mi illustrò quella figura un po' inquietante dell'angelo custode ed io a essere onesti non ci ho mai creduto abbastanza da farmi convincere (anche su tutto il resto, ovvio) perciò, ho pensato che fosse più plausibile e divertente credere di avere un legame con gli astri celesti. Già, ero convito di avere una stella come amica e confidente, per cui passavo le mie serate affacciato al balcone a chiacchierare con quei puntini luminosi e affascinanti che erano lì solo per ascoltarmi.
Il metodo era abbastanza facile: la loro luminosità ad intermittenza era una sorta di codice morse, per cui capivo le risposte date in base all'intermittenza. Mi confidavo con una stella in particolare che era posizionata in mezzo ai due palazzi di fronte al mio e con lei passavo dei bei momenti di pulizia di coscienza. Ero completamente affascinato dalle stelle per questo attendevo con trepidazione l'oroscopo sulla Rai con quella specie di santone che spiegava segno per segno tutto ciò che accadeva ai segni zodiacali, inoltre avrei voluto fare l'astronauta e poter perdere lo sguardo nello spazio infinito e magari incontrare la più da vicino la mia stella preferita.
La mia convinzione era talmente fervida che ne parlavo anche al mio migliore amico dell'epoca (R.I.P.) e lui, per finita o davvero, ci aveva creduto almeno quanto me.
Certo che era molto più bello credere nelle stelle che non in una figura asfissiante come l'angelo custode ed è per questo che sono andato avanti a conversare con gli astri per un  po', alla fine ho perso la voglia di stare fuori al balcone a parlare da solo come un pistola, ma il fascino che subisco dai corpi celesti è rimasto immutato.
Stella, stellina
la notte si avvicina 
ed io sto sul balcone, 
come un provolone. 



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