martedì 13 marzo 2018

UNA SERATA EPICA

Il giorno del concerto dei Twenty Euro For Love si è presentato con uno scroscio d'acqua infinito, pioggia a catinelle e brutto tempo per l'intera giornata.  Prima di cominciare l'animo non era certo dei migliori anche perché lo sbattimento in queste situazioni così impervie, appesantisce ogni pensiero, si impreca ad ogni movimento e tutto diventa più difficile. Ma si sa la passione vince sopra ogni cosa e si va avanti nonostante le avversità.
Credo che avrei dovuto scrivere questo post a caldo, dopo aver smesso di suonare e poter  comunicare così le mie emozioni, proprio come hanno fatto molti dei musicisti che hanno condiviso con noi la serata; però grazie a tale ritardo ho potuto assimilare meglio quello che ho provato in una situazione che definirei divisa da tutto il resto, a parte, come una bolla dentro la città. È proprio così che lo definirei come una parentesi dove è avvenuto un avvenimento strano lontano dalla routine domenicale, dove si è svolto una specie di rito tribale in cui erano ammessi solo chi era disposto a divertirsi.
Accade a volte mentre andiamo in giro per andare in chissà quale buco di posto, che i miei soci ed io ci chiediamo chi ce lo faccia fare, di caricare come dei muli strumenti pesantissimi, di smontare e rimontare tutto l'ambardan per una mezz'ora di esibizione, di ricevere quattro soldi a fronte di spese ben più grosse per raggiungere livelli tecnici comunque di livello medio, insomma di fare quello che facciamo; ebbene, domenica scorsa al mattinée del T28 ho avuto un piccolo assaggio di ciò di cui un musicista si nutre: del riscontro del pubblico. Sembra una banalità ma essere gli artefici del divertimento, dell'attenzione, della curiosità del pubblico che è lì pronto per ricevere quello che una band ha da offrire, è una sensazione davvero esaltante. Sapere che la gente ottiene la carica dalle note eseguite con impegno e concentrazione, ripaga di tanti sacrifici.
Nel corso degli anni passati a seguire band di amici, sono stato parte integrante del pubblico che si divertiva grazie a coloro che stavano suonando, dando il mio supporto al gruppo con tutto l'entusiasmo possibile, perché è giusto far vedere che ci si diverte. Con il passare del tempo il coinvolgimento fisico si è ridotto all'osso ma ho aumentato di più l'attenzione nell'esecuzione di chi si esibisce. Domenica ho potuto constatare che è molto più galvanizzante un pubblico che si dimena, partecipa ed urla come una folla inferocita, piuttosto che avere una platea che apprezza ma rimane ferma. Bella scoperta no?
In sostanza al T28 domenica si è creata una situazione davvero travolgente, tutti ballavano, alcuni venivano sollevati dagli amici, a turno un membro per ogni band è stato sollevato dal pubblico, sono stati fatti stage diving pur senza palco, c'è stata una partecipazione così sentita che mi ha quasi commosso. Era da tempo che non assistevo ad una serata così, certo c'erano un sacco di amici per cui era facile avere un riscontro ma è proprio per questo che si suona per far divertire tutti, gli amici per primi perché sono quelli che sostengono le fatiche di una band. Ora capisco cosa vuol dire per i grandi nomi della musica avere uno stuolo di fans che si accalca sotto palco in attesa di sentire i loro beniamini, perché hanno bisogno di ricevere quel calore di cui si parla spesso ma poche volte lo si sente per davvero. Il pubblico è la ragione principale delle fatiche di una band e quando un gruppo suona con la voglia di far ballare e divertire tutti coloro che sono venuti ad ascoltare ciò che hanno da proporre, si suona con uno scopo in più rispetto alle altre volte.
Grazie a tutti ragazzi siete stati fantastici.

PS. Sabato prossimo saremo a Seriate al circolo AL BAFO, con la speranza che si possa ripetere una serata come quella di domenica scorsa. Io ci vado 😏





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