sabato 14 dicembre 2013

STRISCE A X SULLE PISTE CICLABILI

Noi ciclisti urbani siamo bistrattati da tutti quelli che usufruiscono delle strade per muoversi, cioè da ogni essere vivente. Lo posso affermare con tutta la convinzione che ho in corpo. Potrei provarlo anche al più scettico personaggio che dubita di una tale verità, anche se basta fare un giro in bicicletta per accorgersi che è assolutamente vero ciò che affermo. Le strade urbane non hanno proprietà singola, nessuno può dire questa striscia di asfalto è mia quindi gira alla larga, per fortuna. Sono di tutti e fanno parte della collettività sui quali chiunque può contare e ovviamente, adoperare. Però quando si è in strada, ci si comporta come se davvero il suolo che si percorre fosse il proprio, e per questo sentirsi in diritto di poter andare nella maniera che si crede più opportuna, erroneamente ovvio. Ogni veicolo è destinato ad un percorso obbligato. Le auto private e tutti i mezzi a quattro ruote nonché le moto, viaggiano sulla strada comune. Gli autobus, i taxi, le filovie hanno le corsie preferenziali, i tram le rotaie, quando sono presenti le piste e corsie ciclabili, giustamente alle biciclette, poi i marciapiedi ai pedoni. Questa è la prassi. Quando però c'è un elemento che viene meno, come spesso accade per le pista ciclabile, noi ciclisti ci dobbiamo adattare per non rimanerci stecchiti. Quindi quando costeggiamo le strade normali, gli automobilisti, gli autisti i camionisti e i motociclisti, ci sfrecciano accanto come smacco per aver invaso la loro corsia. Allora si sale sul marciapiede cercando di arrivare sani e salvi a destinazione e lì, tutti i pedoni ci insultano perché saliamo sul posto destinato a chi cammina senza veicoli. Per assurdo diamo fastidio anche ai cani quando occupiamo i pali ai quali leghiamo le bici, non permettendo loro di espletare i liquidi bisogni. Ora arriva il bello. Non in tutte le zone ci sono le piste ciclabili, né tanto meno le corsie a bordo strada, ma quando queste esistono, per un piano regolatore lungimirante, tutti si sentono in diritto di occuparla. Chi se ne frega se a viaggiare ci sono persone chi si muovono con la fatica e con il sudore della fronte, per ovviare al problema dell'inquinamento atmosferico e acustico. Gente che non occupa spazio inutilmente lasciando grossi pezzi di metallo e gomma, parcheggiate in strada. Donne e uomini che non uccidono nessuno sulle strade, al contrario ci lasciano troppo spesso la buccia, per rendere questo mondo migliore. Allora quando qualcuno occupa la corsia o pista ciclabile cosa bisognerebbe fare? Una bella scarica di kalashnikov e si riparte suonando allegramente il campanello sul manubrio, drin drin.

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