mercoledì 9 novembre 2016

UN CANDIDO PETALO

Non ci credo, eppure c'è.
Posso far finta di non averlo visto, che non sia il mio.
Ma perché dovrebbe essere proprio il mio?
Non lo è.
Forse perché è attaccato al mio corpo?
Dannazione, sì.
Ma che motivo c'era di farlo nascere adesso, nel senso, avrei preferito che spuntasse un po' più in là, fra una decina d'anni; ecco così avrei preferito.
Lo devo prendere come un segno? Va bene lo prenderò, ma non ora che diamine!
Comunque, tra tanti posti disponibili ha scelto quello peggiore. E' una derisione bella e buona, forse è anche peggio, questo è un affronto alla mia persona.
Il segno, l'emblema, il vessillo che non ho più il controllo del mio corpo, un decadimento lento ma inesorabile.
E cosa facciamo ora, una sfida a chi cede per primo?
E' una sfida impari, cioè non lo è nemmeno perché alla fine sarei solo io a perdere. Quindi è un'esecuzione.
Come davanti ad un plotone, bang!
Questo è solo il primo colpo; non è detto che sia quello più doloroso all'orgoglio, potrebbero essercene altrettanto infami. Sicuramente ne arriveranno altri, ma non lì però.
Questo posto davvero non mi piace, non mi appartiene, mi svilisce, mi rattrista.
Parliamoci chiaramente, da uomo a uomo.
Avevi tutta questa voglia di mostrati?
-E' capitato, come capitano altre milioni di cose.
Grazie, bella forza. Vorrei vedere te al mio posto.
-Ma se non fossi così nemmeno esiterei.
Ecco appunto, non dovresti esistere. Mi hai tolto le parole di bocca.
-Non ti sembra di essere un po' eccessivo?
E perché mai? Mi hai lanciato il primo segnale e credimi, non è facile da accettare.
-Ma devi farci l'abitudine, ho un sacco di frecce nel mio arco.
Già, lo so ed proprio questo che mi preoccupa.
-Se ti può consolare, posso dirti che fa parte della natura, è inevitabile.
Alt, alt, un momento. Posso accettare tutto ma non questo.
-Ma come? Gli uomini in questo modo acquistano fascino e saggezza.
Lo credi davvero? Anche dove stai tu ora? No, no mi spiace. Hai scelto il posto peggiore per rendermi saggio e fascinoso e tutte quelle altre storie che si dicono per indorare la pillola.
-Guarda che a tua moglie piacerai lo stesso, forse anche di più.
Ma che diavolo vai blaterando? Hai lasciato il segno dove non avresti dovuto, una traccia sul suolo rigoglioso. Hai fatto davvero l'errore più grande della tua vita, sai?
-Come vorresti andare avanti, sentiamo.
Oddio, non ho grandi alternative. Farò quello che si deve fare.
-Cioè?
Zac, zac. E non ci penso più.
-Non puoi farlo.
Certo che posso, si sta parlando del mio corpo. Non so se hai ben capito.
-Ok fallo, vediamo se ne hai il coraggio. Tanto lo sai che ne arriveranno a frotte dopo di me.
Può anche darsi. Ma in questo momento credo che tu sia prematuro ed è un paradosso se ci pensi. Prematuro vs. Vecchio. E' un controsenso, non trovi?
-Te lo ripeto, non avrai vita facile.
Nemmeno tu.


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