domenica 20 novembre 2016

PRESTO CHE E' TARDI

Durante la settimana ho davvero un sacco di cose da fare, tra il lavoro ordinario e quello straordinario, o meglio, tra quello che vorrei abbandonare e quello che vorrei fosse il mio definitivo, mi ritrovo a dover gestire molteplici situazioni.
Potrebbe essere anche stimolante dal punto di vista lavorativo, anche se a dirla tutta, io il lavoro l'ho sempre scansato a dovere, invece ora ne ho tra le mani addirittura due! Però la cosa in effetti non mi dispiace. Certo; se nel mio lavoro di sempre non fossero diventati dei veri schiavisti, sarebbe ancora meglio, ma, come ho ribadito a più riprese, da un po' di tempo a questa parte stanno sbroccando e non mollano un attimo che sia uno, per cui sto diventando matto a stare dietro le loro bizze da bambini viziati. Dannazione così mi diventa tutto parecchio complicato, e questo non è un bene.
Ahimé, proprio nel momento in cui mi è apparsa l'opportunità di switchare, le cose si sono fatte assai complicate. Pazienza, vorrà dire che quando (e se me ne andrò) il boato che causerò sarà ancor più fragoroso.
Ho già in mente cosa scrivere nella mia lettera di dimissioni; tipo:

Alla Spett.le Azienda,
ciao a tutti, me ne vado!!!!!
Cordialmente
Mr.D.

Meglio frenare l'entusiasmo, non vorrei mi portasse rogna.
Comunque la voglia si fa sempre più grande dopo aver constatato quanto si sta bene nel condurre un lavoro con degli orari umani, tornare a casa la sera e non dover inforcare la bici, magari sotto la pioggia (come è successo prima) ed aver una vita regolare; poter stare con moglie e figli come fanno tutte le persone normali e godermi la placidità del dopo cena; andare a dormire dopo aver letto un buon libro e avere del tempo per suonare, fare addirittura qualche concerto, senza compiere tagli e cuci su quei turni che vengono appioppati ogni settimana in maniera sempre diversa.
Per un sacco di tempo ho sostenuto che la vita regolare fosse monotona e noiosa, però arrivati a questo punto, anche la vita "alternativa" lo è diventata, anzi, comincio pure a non sopportarla più.
Sicuramente non sarà un lavoro facile, specialmente se l'oggetto del mio lavoro devo inventarmelo di continuo, portando avanti dei progetti che potrebbero essere un fiasco totale, come dire, perdere la sicurezza del posto fisso. Essere un libero professionista forse non rende poi così liberi, credo che di tempo speso dietro al lavoro ce ne sia di più, che non in un ufficio come impiegato. Però è anche vero che bisogna fare un passo in avanti e cercare di crescere, specialmente per quel che riguarda lo stipendio.
Tutto ciò vuol dire che per un periodo, ancora non ben specificato, dovrò fare i salti mortali, ma poi finalmente potrò fare quello che mi piace e buttarmi a capofitto in qualcosa in cui credo davvero.
E' solo l'inizio.



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