domenica 29 ottobre 2017

LASCIATE CHE I PARGOLI VENGANO A ME

La citazione questa volta è molto pretenziosa, non è che abbia dei riferimenti religiosi come potrebbe sembrare, però è l'unica frase che mi è venuta in mente che abbia come soggetto dei bambini.
Perché questo? Semplicemente perche questo weekend ad occuparsi pienamente dei miei figli sono io, tre su quattro per fortuna. Mia mogie questo fine settimana è occupata per un corso fuori Milano e io faccio quello che di solito fa lei da dieci anni a questa parte: lo schiavo.
Sembra una parola forte ma è davvero così, noi genitori di oggi siamo completamente soggiogati dalle richieste, dagli umori e dalle volontà dei nostri figli e non lo dico solo io, anzi, quando mi trovo a parlare con altri genitori, capisco subito quanto sia partecipe nella crescita del proprio bambino, non appena si parla delle prodezze che compie per soddisfarlo; il che non significa necessariamente viziarlo, ma è cercare di proporgli una scelta sempre più ampia di cose da fare, da mangiare e tutto quello che serve a dargli un'educazione sana e completa.
Tempo fa mia moglie mi aveva fatto leggere un post di una tizia di un blog di cui non rammento assolutamente il nome, ma che aveva centrato pienamente il punto, mettendo a confronto la nostra generazione con quella dei nostri figli, ne è venuto fuori uno spaccato di realtà davvero esilarante quanto indiscutibilmente vero. Me ne ricordo alcuni passaggi, tipo: "ai nostri bambini diamo da mangiare solo cose sane, mentre i nostri genitori ci ingozzavano merendine pensando che fossero le cose più salutari che il commercio potesse offrire. Oppure, "oggigiorno un genitore si interroga sempre sugli sbagli che può commettere nel crescere un figlio, mentre una volta era sempre colpa del bambino" e così via... È vero che al giorno d'oggi i figli sono al centro del nostro mondo (giustamente) ma essendo loro i nostri "capi" siamo alla costante ricerca di una conferma da parte loro, come se avessimo la necessità di sapere quanto siamo preziosi, indispensabili e amati anche se riceviamo poche volte quelle parole piene di gratitudine che ci riempiono il cuore.
Ma veniamo al mio weekend da papà a tempo pieno, non sono così bravo come ho sempre avuto la presunzione di credere, anzi la mia disorganizzazione è visibile a occhio nudo, lo si percepisce anche dietro la porta d'ingresso e la conferma la si ha, non appena si varca la soglia di casa. Questo è quanto ha potuto verificare mia moglie ieri sera quando è tornata a casa. Penso non mi abbia ucciso solo perché a casa c'erano i miei genitori per cui si è trattenuta, ma se avesse avuto la possibilità mi avrebbe appeso al balcone per i piedi e fatto mangiare dai corvi. Sono stato fuori tutto il pomeriggio, rientrando a tarda sera, non avevo preparato nulla da mangiare e la casa era un delirio, ciò significa che sono tremendo nell'organizzazione familiare, la conseguente arrabbiatura e disappunto della mia consorte è stata pressoché sacrosanta.
E oggi?
Beh, se sto scrivendo è perché sto approfittando dei compiti dei miei figli per ritagliarmi uno spazio di riflessione, ho fatto qualcosa di più rispetto a ieri ma non è detto che abbia fatto tutto. Dopo preparerò la cena anche per il piccolino e forse sarebbe meglio che andassi a comprare qualcosa come secondo e... forse sarebbe meglio che... mi mettessi all'opera e smettessi di scrivere.




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