domenica 20 ottobre 2013

NEI SECOLI DEI SECOLI DELL'ERA DIGITALE, GAME OVER.

L'anno scorso, se non erro, una mia collega venne da me per mettermi al corrente della dipartita di un suo zio. Ovviamente le diedi le mie più sentite condoglianze. Lei mi rispose che tutto sommato se lo aspettava dato che era decisamente vecchio. Poi aggiunse anche una cosa piuttosto inquietante a mio avviso, nonostante questo zio fosse molto anziano, era riuscito a crearsi da solo un profilo su facebook e proprio per questo nessuno era riuscito a cancellarlo perché non si conoscevano le password per accedervi. Quindi paradossalmente per il web egli, restava in vita seppure in una memoria digitale. Personalmente il fatto in questione mi angoscia non poco. Noi esseri umani oggigiorno non moriamo definitivamente se per un caso o per un altro finiamo per essere collocati in uno spazio virtuale. Cioè da un lato potrebbe anche risultare utile avere sempre a portata di mano delle informazioni riguardanti una tal persona, anche se questo non è più tra gli esseri viventi. Però dall'altro ritengo che la scomparsa di un individuo debba essere definitiva tanto quanto la vita sulla Terra. Non essere in grado di cancellare il proprio account lo trovo triste e senza senso. Forse però poi ci sono dei metodi per eliminarlo, che ne so come la prolungata in attività porti alla cancellazione, anche se dubito. Questo blog ne è l'esempio, visto che per quasi due anni non scritto nulla, ma nel momento in cui ho ripreso a farlo, tutto è stato come se nulla fosse, quindi... Potrebbe anche darsi che un giorno si creino delle nuove religioni che diano la possibilità di commemorare il caro estinto attraverso il web, inviando delle preghiere con delle mail. Sarebbero inutili tanto quanto quelle compiute dalle mani congiunte, ma chissà, non mi stupirei se questo un giorno fosse la realtà. Il web a quel punto diverrebbe una sorta di cimitero virtuale nel quale viene elaborato un altarino per i morti. Mi sembra ridicolo però non è detta l'ultima chat.

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