sabato 19 ottobre 2013

ALLA FESTA DELLA SCUOLA

Oggi per la nostra prima volta, abbiamo partecipato alla prima festa dell'anno della scuola elementare di mia figlia. L'evento è stato gradevole, abbastanza canonico, tipico direi. All'inizio come benvenuto ci hanno accolto cantando l'inno della scuola i ragazzini di quinta. Le bancarelle dei libri e giocattoli di seconda mano hanno incorniciato la festa, poi ad ingolosire tutti i familiari si sono palesate lunghe tavolate di ogni tipo di opera mangereccia con salamelle, pizzoccheri, caldarroste e altro, tutto molto buono. L'avvenimento oltre ad essere stata un occasione di auto finanziamento dell'istituto e un momento ludico trascorso con i bambini, come obiettivo principale aveva quello di incontrare le famiglie in un'assemblea con gli insegnati, per fare il punto della situazione nel primo mese trascorso sui banchi. Da qui inizia la battaglia. Da quando si sono radunate le mamme dei primini, molte di loro erano pronte a far valere, con i coltelli tra i denti e le pistole nella fondina, le illuminati teorie su come insegnare e gestire i figli dell'era 2.0. Alcune a detta loro, facenti parte del settore psicologico e pedagogico, erano infervorate sulla modalità d'insegnamento arcaico e decisamente superato delle maestre di ruolo. Cercavano di ottenere man forte e appoggio da parte delle altre genitrici, sulla protesta da attuare presentandosi a muso duro nell'aula preposta all'assemblea. Mia moglie mi ha riportato la scienza innovativa che professavano queste dottoresse, e secondo noi e per fortuna anche di altri genitori, sembravano solo delle paranoie per non dire delle "pippe mentali" che chissà perché certe donne (ma anche uomini) partoriscono nella mente tanto istruita. Quello che costoro non mandano giù, è la poca motricità durante le ore di studio, ma anche il volume esagerato di regole e la grande quantità di compiti a casa. Ricordiamo che l'ambiente è la scuola elementare, un contesto diverso dalla materna, in tal caso non ci sarebbe nulla di sbagliato. Poi io mi chiedo almeno, avessero dei figli che davvero incarnano questo tipo di filosofie in maniera ineccepibile potrei anche pensare di adottarle e sponsorizzarle nella classe di mia figlia. Ma uno di questi è sociopatico, l'altro è un mammone dalla lacrima facile, cioè per dire che, la nuova frontiera dell'approccio con il fanciullo non funziona poi molto. Eppure ogni qual volta c'è da fare delle critiche sull'andamento scolastico, le maestre sono sempre messe in croce. Come mia moglie sostiene e appoggio anch'io pienamente, se mia figlia tornasse a casa traumatizzata dalle insegnati, stanca per il troppo studio, con le gambe molli data l'impossibilità di movimento, allora si che andrei a protestare. Invece lei ci va volentieri, è entusiasta, oggi addirittura non ha fatto altro che abbracciare le maestre. Insomma credo fermamente che se si guardasse di meno le teorie e si osservassero di più i figli, forse non sarebbe poi una brutta idea.

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