martedì 1 ottobre 2013

UNGUENTO

Sono molto soggetto ai buoni profumi, mi inebriano, mi rapiscono, mi coinvolgono. Quando sento una dolce fragranza, che provenga da un frutto, da un fiore, da una pietanza o da un profumo artificiale, il mio cervello si chiude a tutto il resto e sfreccia seguendo la scia di ciò che genera l'odore. Potrei annusare all'infinito qualcosa che mi aggrada difficilmente mi stanca, anzi quando l'olfatto si abitua all'odore cerco di distogliere l'attenzione per poi tornarvi come se lo sentissi per la prima volta, godendone esattamente come se non l'avessi ancora fatto prima. Ci sono alcuni profumi che mi ricordano dei momenti ben precisi della mia vita, come quello del pane caldo appena sfornato. Quando andavo a scuola, precisamente alle elementari, non capitava spesso di fermarmi dal panettiere per fare colazione. Ma ogni tanto mi facevo rapire dal profumo della focaccia calda, morbida e saporita. Era una cosa che adoravo. Il cielo era ancora buio, il freddo era pungente ma nell'aria si librava l'avvolgente effluvio proveniente dal panettiere aperto già dalla notte, che operoso produceva quelle piccole pagnotte profumate. Tutto il quartiere era riempito dalla fragranza magnifica delle focaccine, mi metteva una gran pace. L'atmosfera magica era incorniciata in uno strato odoroso e soffice. Se ci penso lo sento anche ora che sto scrivendo. A volte camminando per strada mi imbatto in profumi (quelli delle profumerie) così coinvolgenti da perdermi. Non bado molto a chi lo porta. Potrebbe anche avercelo l'orco più brutto del mondo, ma se sprigionasse un buon profumo me ne infischierei dell'aspetto orribile. Certo che se avviene l'accoppiata, buon odore unito al bell'aspetto, allora si che vado davvero in visibilio. Questo capita quando annuso lo squisito effluivo di mia moglie. Prima di addormentarmi, ormai è diventato un vizio, passo almeno mezz'ora ad assaporare con l'olfatto la pelle, i capelli e tutto ciò che sprigiona il suo impareggiabile profumo. E' l'odore dell'amore. Giuro e spergiuro che la pelle di mia moglie profuma al di là di qualsiasi cosmetico, è come una rosa nata per liberare il suo aroma in modo spontaneo e naturale. Potrei riconoscerla ancor prima del tatto, con l'olfatto. Quando ho la fortuna di abbandonarmi tra le sue braccia, ad accogliermi per prima è la sua squisita emanazione di bontà. Mi verrebbe voglia di mangiarla. Adoro poi quando il suo odore mi rimane addosso, così posso annusare quando voglio ciò che in natura è impossibile trovare, una donna profumata come lei.
Diciamo anche che ho un naso che mi facilita non poco nel captare i buoni sentori, li percepisco ancor prima che arrivi la giusta attenzione della vista. Di questo me ne vanto anche un po'. Però avendo questo senso così sviluppato, mi viene facile sentire i cattivi odori ed è una cosa che mi repelle. Tanto mi faccio rapire dal buon profumo, allo stesso tempo ripudio gli olezzi sgradevoli. Mi strapperei il naso quando una roba del genere mi colpisce. Non dovrebbero esistere in natura cose del genere, per meglio dire le persone che puzzano. Inorridisco al solo pensiero. Meglio non pensarci. Anzi voglio tornare ai buoni profumi, quello è il mondo fatto apposta per me.

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