mercoledì 16 settembre 2015

E VISSERO TUTTI SBRONZI E CONTENTI

Sabato mattina, ho preso parte al matrimonio di mio cugino, con l'intera mia famiglia. Il nostro arrivo è stato messo in discussione da più di un parente, credendo che avremmo disertato l'evento, data la mia poca propensione agli incontri familiari; ma nonostante tutti i pronostici a nostro sfavore, abbiamo presenziato comunque, in barba a chi ci credeva dei maleducati.
C'è da precisare una cosa, sarei andato volentieri da solo per evitare che i miei bimbi restassero per ore e ore in balia di una festa che per loro, non risulta essere poi così divertente, eppure sono venuti senza fare troppe storie. Bravi!
La cerimonia l'abbiamo vista di sfuggita, anche perché non siamo molto inclini alle chiese e poi la priorità è stata di dare da mangiare al piccolino, per cui ci siamo saltati i tre quarti della messa.
L'arrivo al ristorante è stato rapido ed indolore, abbastanza agevole, sia il viaggio che il parcheggio, nulla degno di nota. Il rinfresco invece, è stata la prima prova di forza, tra me ed il resto degli invitati. In queste situazioni dove c'è libero accesso al banco, mi trovo sempre in difficoltà per il semplice motivo che mi sembra "umiliante" andare come un affamato a chiedere di prendere questo e quello. E' una cosa che davvero faccio malvolentieri. Se fosse per me non mi alzerei nemmeno ma essendo stato in compagnia della mia famiglia, sono andato in missione per loro. Per quanto è stato possibile, sono riuscito a dare qualche stuzzichino ai miei bimbi e mia moglie, in attesa che si aprissero le danze della tavolata infinita. Si sa come vanno avanti questo tipo di feste, o meglio, si conosce l'inizio ma la fine non arriva mai. Ci siamo seduti alla tavola ben apparecchiata e ci siamo fatti ingozzare come tacchini. Alla seconda portata ho terminato il mio cammino verso l'obesità e nonostante io sia un peso massimo, in queste occasioni perdo facilmente l'appetito. Ho bevuto anche molto poco rispetto ai tempi in cui i matrimoni erano un pretesto per bere gratis, però ora che sono papà, cerco di preservarmi integro in caso di ogni eventualità.
Le cose sono andate avanti come avevo previsto, ho chiacchierato del più e del meno con i miei cugini e zii, ho fatto un po' il brillante a tavola come al mio solito intrattenendo i commensali e poi ho salutato chi mi ricordavo ma specialmente, chi non mi ricordavo, perché non si sa mai. Stranamente ho sortito l'effetto contrario, ovvero, chi conoscevo non si ricordava nemmeno della mia esistenza, e chi invece non sapevo da dove venisse fuori, era aggiornato su quasi tutti gli ultimi sviluppi della mia vita; che strano.
In quel ristorante non si festeggiava soltanto il matrimonio di mio cugino, ho visto un'altra coppia di sposini (sposini si fa per dire...) che si mettevano in posa per le foto con tanto di drone per le riprese aeree; è asurdo quanti soldi si spendano per una solo giornata! Gli invitati e gli sposi venivano nientepopodimeno che, da Rozzano, in fatti ho incontrato un vecchio compagno di scuola, che mi ha raccontato in modo piuttosto rocambolesco, gli ultimi tredici/quattordici anni della sua esistenza.
La festa si è protratta fino ad un'ora divenuta per i miei figli, decisamente insopportabile, ma anche per noi genitori, quindi verso le 20.00 abbiamo levato le tende e ce ne siamo andati via prima della seconda parte del secondo piatto, la frutta e la torta. Ebbene sì, non abbiamo visto il taglio della torta, ma per quel che so, deve essere stata un'impresa ardua dato che lo sposo era sbronzo perso e anche gran parte degli invitati; pazienza me ne farò una ragione.
La morale di questa storia è:
Ci vuole un fisco bestiale, per essere degli sposi ad hoc. qualcuno capirà il senso di questa frase, ne sono sicuro.

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