domenica 20 settembre 2015

L'INVITO A CASA

Quando i bambini vanno a scuola, è naturale (e giusto) che facciano amicizia con i loro compagni di classe. Durante il giorno non si ha l'occasione di poter giocare molto con l'amico/a con il/la quale si vorrebbe trascorrere la pausa tra le lezioni, proprio perché il tempo da dedicare allo studio è nettamente superiore a quello ludico; ovvio è la scuola.
Allora cosa si può fare per sopperire a tali mancanze? Viene lanciato l'invito a casa.
E' chiaro che i bambini non hanno la facoltà di poter decidere il giorno e l'ora in cui si può attuare l'evento, perciò i genitori intercedono per loro e concordano con l'altro genitore tutte le modalità.
Devo ammettere che i miei figli non fanno grandi richieste in tal senso, forse il mio secondo ogni tanto esprime la volontà di andare dal suo amichetto, mentre mia figlia, non si pronuncia mai. Però la maggiore, contrariamente a quanto vorrebbe, è subissata di richieste da parte dei suoi compagni, senza distinzioni tra maschi e femmine, tutti vorrebbero giocare con lei. A me fa piacere che sia molto richiesta, poiché significa che i suoi compagni le vogliono bene, però a volte si sorpassa il limite.
Oggi mia figlia ha ricevuto due inviti, da parte di un suo compagno: uno per oggi, che ha declinato per impegni con noi e l'altro, per domani. Un momento, il compagno in questione, l'ha cercata con i primi di settembre, ogni tre giorni per tutte le due settimane precedenti all'inizio delle lezioni. Poi ogni pomeriggio da quando è partito l'anno scolastico e concludendo in bellezza, con gli inviti di oggi per due volte; a me sembra eccessivo. Su tutte queste richieste, è stato possibile confermare solo quella di domani, proprio per non sembrare dei maleducati, ma cribbio, è davvero un'ossessione. Capisco che sia bello giocare con gli amici, però secondo me, i genitori dovrebbero intrattenere i propri figli anche in maniera diversa, senza l'ausilio del compagno di turno, ovvero, dovrebbero mettersi maggiormente in gioco loro stessi e trovare altri tipi di soluzioni, perché purtroppo non si può sempre dire di no ad un invito; sembra scortese. Quindi chi riceve una, così insistente mole di richieste, è costretto alla fine a cedere solo per buona creanza, pur non avendone minimamente voglia.
La mia bimba, raramente chiede di far venire qualcuno a casa e, qualora l'invitato non potesse per diversi centinaia di motivi, non insistiamo come degli esattori delle tasse alla fine del mese, perché crea dell'imbarazzo.
Avere i figli che frequentano la scuola piena di bambini della loro età, vuol dire prima di tutto: confrontarsi, avere a che fare e tenere a bada i genitori, ed è una gran fatica.


Nessun commento:

Posta un commento

COME UN ANNO FA

 L'anno scorso siamo rimasti rinchiusi per mesi a causa di un virus letale, sconosciuto e altamente aggressivo, dopo un anno siamo ancor...