sabato 18 gennaio 2014

10 ANNI CHE FANNO LA DIFFERENZA

Uno degli argomenti maggiormente analizzati da mia moglie e dal sottoscritto, è la differenza di età che ci separa dagli altri genitori con i quali ci rapportiamo quotidianamente. Il luogo principale dove avviene l'incontro è senza ombra di dubbio la scuola, ma anche nelle strutture sportive abbiamo modo di constatare di far parte di una minoranza giovanile genitoriale. Nella nostra cerchia di amici siamo stati i primi ad avere dei figli, il che ha significato di non aver avuto la possibilità di condividere delle esperienze, con chi avrebbe potuto vederla nella nostra maniera. Per quel che concerne il resto delle persone con il nostro stesso ruolo invece, siamo sempre collocati tra i più giovani in assoluto e per questo non ci sono stai dei punti in comune. Questa nostra caratteristica ci ha creato qualche incongruenza su ambo le parti, sia sul lato degli amici, in quanto precursori di una figura che non apparteneva ai nostri coetanei e perciò lasciati soli, sia sul fronte di persone più adulte rispetto a noi, da loro visti come dei ragazzini inesperti. Con il passare degli anni alcune cose sono cambiate, qualche nostro amico nel frattempo ha figliato, mentre gli altri genitori più attempati, ci vedono quasi paritari per avere i figli frequentanti delle stesse strutture, ma nonostante ciò la differenza si vede lo stesso. Mi spiego. La generazione dei quarantenni in su, appartengono a quella frangia di individui con una carriera lavorativa già consolidata, spesso con una laurea di quelle vecchio stampo alle spalle ed economicamente sicuri. Avendo messo in piedi una famiglia tardi, hanno avuto l'opportunità di realizzarsi precedentemente nell'ambito del lavoro e ottenere da questa tutti i benefici che ne comporta. Ecco costoro di certo non nascondono lo status al quale appartengono. La tesi di mia moglie, che appoggio pienamente, è questa: i quarantenni di oggi, rientrano in una fase storica all'interno del quale si ha avuto la possibilità di studiare e di trovare un lavoro adeguato agli studi, quando il paese ancora godeva di una certa situazione sociale. Oggi noi trentenni, siamo il frutto di un benessere goduto nell'infanzia ma poi finito nel momento in cui abbiamo raggiunto la stessa età di chi ci ha preceduto, quando però loro sono riusciti a sistemarsi. E' difficile rapportarsi con chi ha come minimo dieci anni di più, perché si sentono le differenze è innegabile. Io dal canto mio non modificherei nulla del mio passato, sono ben contento di essere un genitore giovane, certo sarebbe bello potersi confrontare con qualche coetaneo in più, ma se questo viene meno, posso giocare la carta della gioventù rispetto ad un attempato benestante che non sembra il genitore ma il nonno del figlio. E' vanità lo so.

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