giovedì 27 marzo 2014

ALC 8,4% VOL

La sento è lì che mi chiama, la sua voce proviene dal frigo per comunicarmi che è arrivata al giusto punto di freschezza quello che piace a me, cioè quasi ghiacciata. L'afferro per stapparla e deliziarmi del suo nettare, mentre in sottofondo ci sono Angus che incendia le corde della Gibson diavoletto e Brian che urla al microfono. ALC 8,4% VOL è la gradazione esatta per perdere dolcemente il controllo e abbandonarmi all'energia del rock diabolico, quello che fa distruggere gli strumenti sul palco e le camere degli hotels in giro per il mondo. La birra che mi scivola dentro dopo una lunga sorsata, lascia sul tragitto della mia gola un brivido caldo, sento il doppio malto arrivarmi dritto al cuore e l'umore si risveglia, l'energia si amplifica come la musica dalle casse Bose del mio stereo. Sono pronto per il delirio.
La latta è finita al secondo sorso senza che prendessi nemmeno un briciolo di fiato, ed è solo l'inizio. Dentro il frigorifero ci sono altre 11 sorelle che aspettano di essere vuotate durante questa giornata dedicata solo a me stesso. Niente lavoro, niente famiglia, nessun tipo di preoccupazione o sbattimento che implichi uno sforzo diverso dal bere o dall'ascoltare la musica di Satana. Prendo un'altra birra ed attendermi c'è il mio fottutissimo amico Axl che mi dà il benvenuto nella giungla, quella urbana fatta di violenza, droga e di sesso sfrenato. Quante hanno cantato al tuo personalissimo mic, con chissà quali fraseggi eh, Mr Rose? Sicuramente ne avrai fatte urlare parecchie, beato te.
Anche la seconda è andata liscia come acqua fresca, subito ne stappo un'altra per non stoppare il ritmo incalzante. Le labbra si attaccano alla lattina e l'oro liquido si precipita nello stomaco con la stessa velocità di una diga fallata, portando dietro milioni di bollicine di anidride carbonica che mi solleticano l'esofago. Il rombo di tuono mascherato da rutto si accoda all'assolo di Slash.
E' una giornata fantastica, non trascorrevo così il mio tempo di ozio da quando bigiavo la scuola con i compagni di classe. Ora i miei amici sono tutte le rock star che sono stipate sotto forma di mp3 dentro l'Ipod. Inizio la quarta lattina ed i fumi dell'alcol si impadroniscono di me, sono esattamente dove volevo essere, con tutti i capogiri al posto giusto. Prendo le mie Vic Firth dalle impugnature antiscivolo rosse, il regalo di mia moglie, per percuotere le pelli della batteria immaginaria, suonando all'unisono la partitura di Steven, il ché mi conduce alle porte di quel luogo chiamato Paradise City. Suono ininterrottamente fino ad arrivare a bagnare la maglietta di sudore e la sete si fa sentire. Ce ne sono ancora 6 latte ad attendermi dopo aver afferrato la quinta, quanto basta per soddisfare la mia voglia di sbronza sonora. Nel frattempo ho suonato con i Led Zeppelin, i Doors, i W.A.S.P. e gli Scorpions, ma non basta la carica è talmente forte da richiedere qualcosa di un livello superiore, per questo cerco le pantere texane di Phil ed è tutta un'altra cosa. Incredibile la doppia cassa di Vinnie mi fa impazzire e lo seguo a ruota, tutti i cambi di tempi anche i più articolati, li becco nonostante sia abbastanza alticcio.
Inghiotto qualcosa di asciutto come la pasta che avevo in pentola dal giorno prima, riempiendomi di spaghetti rinsecchiti dal tonno e dall'aglio. Ho la bocca talmente piena che non riesco a respirare, devo bere per mandare giù il boccone, mi occorre la sesta birrozza. Bevo e bevo ancora e qualcosa di fisiologico mi chiama all'ordine. Come diceva Bukowsky "bere freddo e pisciare caldo." Mi libero del fiume che ho dentro e riparto con la settima. Settimo figlio del settimo figlio, gridava in falsetto il caro e vecchio Bruce e non faccio in tempo a pensare alla vergine di ferro che subito finisce nel lavandino la lattina vuota. Sono completamente sbronzo, mi gira la casa come se fossi sopra un giradischi ed è incredibile poiché sono in orbita con le ali del rock che mi fanno planare come un kamikaze dritto sul divano. Dalle casse esce la voce suadente di Chino accompagnato dalle note graffianti ma allo stesso tempo armoniose di Stephen alla chitarra, quando entra Abe, dando man forte alla band con le ritmiche sincopate ed il suo tocco inconfondibile che picchia sui fusti Tama, mi sento davvero appagato.
Wow fiumi di birra doppio malto e tutti i miei gruppi preferiti si sono incontrati oggi per darmi la bastonata di vita necessaria per ricaricarmi in vista di una settimana pesante. E' ovvio, domani avrò un gran mal di testa che mi martellerà tra le tempie come un doppio Iron Cobra sulla grancassa a ritmo del più violento hardcore, ma assolutamente ci voleva. Devo sbattere il muso sul fondo per riemergere ferito, ma nel contempo felice.

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