sabato 16 agosto 2014

QUANDO LA SFIGA SI AGGIRA SU DUE RUOTE -11

Chi pensava che la mi sfiga si fosse placata si sbagliava di grosso, oggi è tornata più forte di prima. L'accaduto si è svolto così:
Stamattina mi sono recato in palestra come se nulla fosse, ho legato la bici alla rastrelliera e sono entrato nell'edificio per pomparmi a dovere dopo la lunga inattività di ieri. Finito di scolpire il mio corpo d'acciaio, esco fuori per riprendere il mio mezzo e inaspettatamente lo trovo a terra accasciato su un lato come un cavallo ferito. La cosa mi è puzzata fin da subito. Ho escluso che fossi io ad emanare l'olezzo in quanto ero ben ripulito da una doccia rinfrescante, quindi il problema non ero io. Mi avvicino quatto quatto e mi rendo conto subito della ruota anteriore sgonfia, anzi ero perfettamente conscio del fatto che fosse bucata, perché è sempre così. Poco male mi sono detto, ora che ho imparato a sostituire la camera d'aria non mi preoccupo più di tanto.
Torno a casa, svuoto la borsa della palestra, do da mangiare alla Nala e mi precipito all'Ipercoop per comprare la camera d'aria. Arrivo lì ed il buon senso mi suggerisce di comprarne due, visto la riapertura della stagione sfighifera. Una volta conclusi gli acquisti, sono già sotto casa a smontare la ruota e armeggio con la nuova striscia di gomma necessaria per la rimessa a nuovo. Per ottenere il corretto gonfiaggio mi serve la pompa ovviamente, ed è proprio ciò che stanzia all'interno della mia cassetta degli attrezzi, a mo' di Manny Tuttofare. Tutte le mie forze si concentrano sulla valvola ostinata a non fare entrare l'aria che serve a renderla dell'atmosfera a me utile. Ci provo per mezz'ora e niente da fare, non si gonfia neanche a morire. Non demordo, prendo l'altra che ho comprato insieme a questa disgraziata, sperando di avere più successo ma il risultato non cambia affatto. Ho capito il problema sta nella pompa è l'unica spiegazione, quindi scendo in cantina per prendere un'altro tipo di pompa che ho da diverso tempo ma non ho mai avuto l'occasione di adoperarla in quanto, quando la comprai, non fu della misura corretta per il tipo di valvola alla francese. Sapendo che l'attrezzo serve a gonfiare solo quelle italiane l'afferro sperando di riuscire a gonfiare la ruota. Incredibilmente quella sottospecie di cilindro di cauciù non si gonfia, la cosa mi rende particolarmente nervoso e per di più il tempo stringe in visione delle ore imminenti, prossime al turno di lavoro. La situazione e questa: ho due camere d'aria e due pompe e nessuno di esse ha svolto il proprio compito. Non potendo cambiare le serpi di gomma né tanto meno quelle fetecchie di pompe, decido di comprare un altro strumento atto al gonfiaggio. Quindi torno in strada, e volo in tutta fretta al magazzino cinese, nel frattempo si fanno le 15.00 passate. Mi si parano davanti una quantità piuttosto esigua di gonfiatori, per non comprare l'ennesima cianfrusaglia scelgo il meno caro, sapendo perfettamente che me ne pentirò presto. Con la nuova pompa in mano tutto sembra ancora più difficile di quanto avrei preventivato. L'attrezzo è pieno di ninnoli di plastica, che dalle istruzioni scritte in dialetto basco, deduco che servano per gonfiare anche palloni, tricicli e camion, camion?? Con una roba di trenta centimetri come si fa a gonfiare una ruota di un tir? La risposta mi sfugge. Mi cimento nel gonfiaggio e tra tutti gli accessori inclusi, non ce n'è uno adatto per la mia camera d'aria. Averei dovuto bucare le ruote di un autotreno, forse sarei stato più fortunato dannazione!
Perdo le speranze eppur si muove, come disse Galilei, qualcosa all'interno della suddetta cocciuta cintura nera di gomma. Colgo l'occasione per spingere al suo interno quanta più aria possibile, e da sgonfia diventa leggerissimamente gonfia, ne approfitto e infilo la camera nel copertone. Deduco che la valvola di sicurezza deve essersi mossa, quindi prendo la pompa professionale e vado giù pesante a suon di colpi d'aria. Ok finalmente è gonfia.
Sono intanto le 16.30 ho ancora tempo per rimettere a posto la casa, preparare da mangiare alla Nala prima di uscire e prepararlo anche per me. Porto in cantina le pompe che non mi servono, butto anche la spazzatura dato che ci sono e inseguo le mosche che fuoriescono dal sacchetto. Brutta situazione.
Finisco tutto, sono le 17.00. Sono davanti alla bici priva della ruota anteriore, montarla è un gioco da ragazzi, infatti in men che non si dica la ruota è avvitata e gonfia come quelle di un tir (grazie alla pompa da 3 euro, come no!) Salgo in casa per chiudere tutto e rimettere le chiavi inglesi al loro posto, mi carico lo zaino con la cena, saluto la Nala che nel mentre si è sbaffata il pesce che le ho cucinato e salto con un balzo al portone per inforcare la bici. Tolto il bloster pesante come il marmo, e sento squillare il telefono. E' mia moglie. Credendo fossi già a lavoro, tenta di parlare un po' con me. In due parole le spiego il deliro del pomeriggio e la saluto. Faccio numero due pedalate e con il terrore negli occhi vedo che la ruota è di nuovo bucata. Nooooooooo!!!!!
Mi accorgo che dal copertone esce un filo di ferro infingardo che mi ha forato ancora la camera d'aria. Ho buttato un pomeriggio per la riparazione della ruota e dopo neanche dieci secondi si è bucata ancora. Non mi faccio abbattere dallo sconforto, salgo in casa per acchiappare le chiavi dell'auto, metto in cantina la bici e fuggo a lavoro sono le 17.28, oggi devo iniziare alle 18.00.
Nel tragitto in auto ho riflettuto a lungo e sono giunto alla conclusione che si è riaperta la vecchia sfida con la sfiga. Mi aspetta un anno difficile. Ti aspetto sfiga, vedremo chi vincerà fra noi due.


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