lunedì 2 novembre 2015

STUDIO-SI, MA LA DOMENICA, ANCHE NO.

La domenica è la giornata in cui tutta la famiglia si dedica allo studio; i miei figli con i loro compiti di scuola ed io con i miei riguardanti la batteria con il relativo solfeggio annesso, mentre mia moglie dall'alto della sua saggezza, supervisiona e aiuta tutti quanti noi a svolgere correttamente i nostri doveri.
Solitamente nel settimo giorno, qualcuno aveva l'abitudine di riposarsi, non io e nemmeno la mia famiglia, eppure stava scritto da qualche parte che l'ultimo giorno della settimana era dedicato alla meditazione e al riposo. Forse questo qualcuno non andava a scuola e ovviamente, non aveva i compiti di matematica, storia, geometria, italiano e inglese da portare per l'indomani. Forse erano tempi diversi e quindi non si faceva molto caso a chi avesse o meno, le nozioni giuste per districarsi nella società di allora e quindi non era richiesto che si sapesse leggere e fare di conto. Ma ai nostri tempi tutti sono chiamati ad istruirsi per ciò, oltre a frequentare la scuola è necessario fare i compiti che puntualmente vengono svolti di domenica.
Noi proviamo a portarci avanti con la grossa mole di esercizi e di coloriture, piuttosto che ascolto di canzoni e poesie da imparare a memoria però non è così semplice. I più diligenti dovrebbero fare parte dei compiti il venerdì appena usciti da scuola, ma chi ne ha voglia? Quindi si posticipa al giorno seguente che però è pieno zeppo di faccende come la piscina, o la spesa o magari qualche invito ad una festa e via discorrendo. C'è da dire che la mattina del sabato qualcosa si riesce pure a fare prima di tuffarsi in vasca, però non si diminuisce poi molto la mole di cose da svolgere. Resta solo la domenica e per permettere che vengano effettuate tutte le cose richieste dagli insegnanti, bisogna mettere in conto di perdere tutto il pomeriggio. Se si dovesse, soltanto pensare di fare una gita fuori porta, sarebbe la fine dei nostri piccoli studenti, ragion per cui, difficilmente progettiamo di andare a vedere qualche posto che non siano le mura domestiche.
Forse i nostri maestri potrebbero essere più magnanimi nel dare meno compiti, questo sarebbe ben visto da tutta la comunità dei genitori, ma è vero anche, che senza la disciplina e l'abnegazione, non si registrano bei voti sul quaderno.
Pensiamo ai giapponesi che studiano ore e ore anche dopo la scuola, già fin dall'inizio della loro carriera scolastica. Noi italiani non dovremmo lamentarci così tanto, poiché siamo la nazione meno severa in ambito scolastico di tutta l'Europa e poi, se perdessimo meno tempo a fare polemiche su quanto siano enormi le richieste degli insegnati per il carico di lavoro che danno, forse saremmo tutti più preparati.
Certo che però almeno la domenica si potrebbe riposare un po' di più, no?




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