sabato 31 ottobre 2015

HALLOWEEN, SOUNDS GOOD

Oggi nei paesi anglosassoni si festeggia Halloween, ripeto, nei paesi anglosassoni; eppure da qualche anno a questa parte c'è un timido tentativo di far entrare nel nostro calendario anche questa ricorrenza che non ci appartiene.
A me personalmente, non interessa nulla delle feste religiose del nostro paese, proprio perché si riferiscono a personaggi o usanze legate al cattolicesimo ed io, in quanto fervente ateo, non do loro nessuna importanza. Per quanto riguarda la "notte delle streghe" però, la cosa mi fa leggermente irritare perché lo vedo come un'invasione dell'egemonia e dell'imperialismo americano, che trasportato nel nostro paese, ha quel vago sentore di imitazione, come il Parmesao prodotto in Brasile o del Chianti fatto in California. E' una moda e per di più, fatta pure male.
Nelle vetrine dei negozi, come McDonald's, si vedono appese le tipiche zucche arancioni ma di carta, oppure palloncini con scritto Happy Halloween; le cartolerie e i negozi di giocattoli riesumano i costumi di carnevale invenduti, che hanno un'altra occasione per essere fatti fuori; i grandi magazzini mettono a disposizione i dolciumi preconfezionati dentro qualcosa che richiama la festa, ma tutto questo ha poca presa. E' vero, in giro ci sono festicciole fatte in casa, però non credo che nei paesi dove Halloween viene festeggiato per davvero, venga celebrato così, piuttosto si va di casa in casa a chiedere le caramelle, e quand'anche si procedesse in tal maniera, chi apre la porta ai bambini mascherati, è del tutto impreparato. Per quanto riguarda i ragazzi più grandi, si vedono nelle strade alcuni ardimentosi che tentano di andare in giro truccati da mostri, ma si nota un certo imbarazzo, proprio perché sono in pochi a provare di rompere il ghiaccio. Non viene organizzato nulla di serio come carri o parate dai comuni italiani, come al contrario avviene a carnevale, allora perché ostinarsi?
La risposta è semplice, perché in TV vengono trasmessi cartoni o telefilm, che hanno come tema principale la festa della zucca, allora si vorrebbe fare la stessa cosa, perciò è: un'imitazione decisamente banale.
Sono sicuro che prima o poi, ci adegueremo anche noi a questa ricorrenza simpatica, ma prima sarebbe meglio che tutta la popolazione italiana, parlasse meglio l'inglese; al meno così si potrebbe trovare un senso anche se parecchio lontano dalle nostre radici.
Di questo passo, non mi stupirei se un giorno qualcuno volesse far attecchire anche la Festa del Ringraziamento qui da noi, come dire, imitare per imitare prendiamo pure il pacchetto completo. Se questo dovesse servire ad avere una vacanza in più o magari pagata doppio a lavoro, allora sì che ringrazierei; intanto aspetto che Michel Myers venga a farmi visita.


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