domenica 12 giugno 2016

IL MEGA IPERMERCATO DI ARESE (FEED FOR MASSES)

Non capita quasi mai che io resti a casa il sabato sera, ieri è stato uno di questi giorni straordinari e come punizione, siamo andati Al Centro di Arese, ovvero, una gigantesca struttura commerciale dove al suo interno si trova una cosa sola: la gente.
Avendo da soli due giorni l'auto nuova, ogni pretesto è buono per andarci in giro, per cui abbiamo colto l'occasione di comprare delle magliette a buon mercato che serviranno a mia figlia per la colonia estiva, e siamo partiti per l'unico posto un po' lontano dove è possibile trovare tale merce. Probabilmente ieri, tutta la Lombardia aveva in mente di recarsi Al Centro; certo, perché metti che è sabato, aggiungi una brutta giornata di pioggia e la somma porta solo ad un luogo: il centro commerciale, ovvio.
Entrando ho avuto la sensazione di trovarmi all'aeroporto di Malpensa e le persone che andavano e venivano da ogni dove, mi hanno fatto credere di essere in ritardo per un ipotetico aereo da prendere. Code, file interminabili ad ogni negozio, gente che aspetta di entrare per acquistare le stesse cose che si possono trovare ad un altro centro commerciale, nonostante ciò, il consumismo più sfrenato non si placa se non si spende per cose inutili.
Noi siamo andati per quell'unica missione da compiere, e finalmente, sgomitando ed evitando l'orda di consumatori, capace di calpestare chiunque non appena avvista una vetrina, ci siamo arrestati davanti all'entrata in attesa di fare i nostri moderati acquisti.
Dentro questo negozio c'è stato il mondo intero e non lo dico come battuta, ho davvero visto un sacco di gente proveniente da molti paesi stranieri, fare incetta di ogni indumento esistente, roba comunque dozzinale ma per lo meno economica.
Finita l'incursione da Primark ci stava una merenda per riprendere le forze, inutile dire che siamo stati in fila anche lì, per poi spendere un sacco di soldi e sgranocchiare quattro cose nemmeno così speciali come venivano sponsorizzate.
Si potrebbe supporre che io sia un disfattista, ma non è così, io apprezzo le novità, purtroppo però in questo tipo di strutture non riesco a vederci nulla di buono, in quanto gira e rigira non c'è mai nulla di concretamente affascinante. Cambiano la disposizione dei negozi ma alla fine sono sempre quei quattro marchi che si vedono dappertutto, eppure, la gente si fa chilometri di fila (ho omesso volutamente lo sbattimento del parcheggio perché provo pietà per me stesso) per poi trovare quello che si aspetta di trovare. Se poi devo fare anche un'analisi sul genere di utenza che affolla questi posti, beh, non ne usciamo più vivi, si può dire che nei centri commerciali si trova sempre gente molto variopinta, pacchiana, estremamente esagerata che rasenta il ridicolo.
I centri commerciali sono come pastura per i pesci, vengono richiamati dall'odore di qualcosa di buono, per poi venire acchiappati all'amo della banalità.
Sicuramente questi posti così grossi creano un certo numero di posti di lavoro; però a ben vedere, il paese (Italia) produce un millesimo di tutti quei prodotti venduti al suo interno, sono tutti manufatti provenienti da paesi esteri per cui la produzione non avviene qui in loco, ci si limita solo alla vendita, per questo motivo alla fine ci si ritrova ad acquistare sempre le stesse cose.
Ad essere sinceri rimpiango molto i piccoli negozi di un tempo, c'era un contatto diretto tra venditore e consumatore; non si faceva parte di una massa, bensì di un'esclusività; i prodotti non venivano caricati in blocco, ma tutto quanto risultava meno opulento. Ci saranno anche i centri commerciali giganti, ma dentro c'è ben poco che valga la pena comprare.


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