martedì 7 giugno 2016

IO NON MI VOGLIO BENE

La volontà umana è capace di cose straordinarie, basti pensare ai monaci Shaolin o agli atleti che compiono imprese eroiche, come quelli della Sector No Limits, per essere più attuali meglio dire della RedBull. Oltre alla preparazione fisica all'esperienza e alle capacità tecniche ci vuole un grande impegno, ossia, una grande forza volontà, se questa manca non si può raggiungere alcun risultato.
La mia volontà è spessa quanto la carta velina, basta poco per distruggerla ed è per questo motivo che non riesco a rinunciare ai dolci, di conseguenza, non perdo peso.
Eppure quando ho fatto la dieta, avevo una volontà degna di Sirio il Dragone, mangiavo quello che mi aveva scritto il dietologo e andavo assiduamente in palestra; ora invece, mi è montata una pigrizia tale da muovere a malapena le gambe per andare a letto.
Che fine ha fatto la mia volontà? Dov'è andata a finire la fermezza con la quale tenevo a bada il mio desiderio di dolciumi? Perché non so resistere alle tentazioni che provengono dal frigo di casa mia o peggio, dalla macchinetta dell'ufficio?
La risposta è semplice: non ho volontà.
Questo fattore mi mette in condizione di non volermi bene come un tempo, non sento la necessità di essere attivo e preferisco fare cose più cerebrali che fisiche, il che si traduce in aumento esponenziale del peso corporeo, dannazione!
Lo metto per iscritto, solo per vedere quanto male può fare, rendersi conto di perdere una sfida che non porta a nulla di buono, in verità è tutto fin troppo buono ma non salutare.
Sarà questo un modo per me di rimettermi in riga? O sarà un pretesto per scrivere una pagina in più sul blog?
Si accettano donazioni di volontà in formato famiglia per i giorni seguenti.


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