giovedì 18 maggio 2017

CASA BACCANO

Chi ha detto che le famiglie numerose sono rumorose, ha detto una grande verità.
In alcuni momenti della giornata, in casa mia si toccano dei picchi di inquinamento acustico tali, da rendere il caos cittadino come una dolce melodia.
La stanza dove avvengono le maggiori attività familiari è il soggiorno e dato che fa anche da cucina, si abbinano diverse attività contemporaneamente; come: la preparazione del pranzo/cena a cui ogni tanto affidiamo al "discreto" Bimby il compito di cucinare; il lavaggio dei panni per mezzo della lavatrice, nonché l'asciugatura dei panni con l'asciugatrice (questi due apparecchi infernali sono in soggiorno) la visione del film alla TV; l'ascolto della musica tramite lo stereo; l'impasto del pane con l'assordante macchina del pane; la lavastoviglie che prende così a cuore la pulizia dei piatti da credersi un lavaggio per le auto e via discorrendo...
Ognuno di questi attrezzi emette il proprio rumore, che se aggiunto a qualsiasi altro aggeggio, diventa insopportabilmente rumoroso.
Questa è solo la parte tecnica del fracasso, poi dobbiamo aggiungere i nostri rumori; ossia: il pianto del piccolissimo di casa, le urla sfrenate del terzo, il lamento a voce acuta del secondo, il richiamo all'attenzione da parte della maggiore, mia moglie ed io che per parlaci dobbiamo sovrastare ogni suono e non manca mai il richiamo all'ordine di qualcuno che sta esagerando con il rumore. Ma sì, mettiamo anche in conto i due gatti che si rincorrono e ruggiscono l'un l'altro. C'è da diventare sordi.
Questo è il quadro generale. Davvero un bel concerto, direi!
Nulla resta in silenzio fin quando non si va a dormire, ma solo quando si è tutti a letto con gli occhi chiusi che la pace regna sovrana. Certo, è probabile che i piccolini piangano durante la notte e allora il silenzio si spezza e la soluzione qual è?
Prendere una casa più grande così che il rumore si possa fisicamente suddividere in più stanze.
Ma anche se saremo più separati, non credo che la casa diventi un convento e questo perché?
Ovvio, perché l'amore non solo lo senti col cuore, ma anche con le orecchie.



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