lunedì 15 febbraio 2016

ちょうどそれについて考えます!!!!

Quando nasce un'idea che sembra quella giusta, quella vincente, non si vede l'ora di metterla in pratica. Colti dal travolgente entusiasmo non si focalizzano bene i rischi che l'idea appena nata porta con sé, perciò si percorre la nuova strada evitando di pensare a quelle conseguenze che non sono ancora contemplate, ma restano comunque dietro l'angolo. E allora, all'arrivo delle prime difficoltà tutto vacilla, tutto è meno elettrizzante rispetto all'inizio, di conseguenza, si sviluppa un ripensamento sulle azioni fatte e sulla volontà di continuare nonostante i problemi e i dubbi.
Il più delle volte un ritorno sui propri passi è dovuto alla mancanza oggettiva delle capacità nel perseguire un obiettivo, ovvero, quello che si potrebbe definire: "guardare in faccia alla realtà". Bisogna anche aggiungere il tempo che si è disposti a spendere per raggiungere il traguardo e cosa si è intenzionati a scarificare perché questo sembri meno irraggiungibile, ossia, fare il conto con le proprie priorità.
Una persona adulta dovrebbe mettere in conto, ancor prima dell'entusiasmo, tutte quelle variabili che potrebbero sfocare il tragitto verso la vittoria, ma se ancor prima dell'inizio si pongono i primi limiti, allora non si arriverebbe mai da nessuna parte, o no? Quindi cosa fare?
Pensare e pensare senza mai agire? O, partire in quarta e poi dopo ridimensionare in corso d'opera l'esaltazione iniziale, con il rischio che non si concluda un progetto?
La soluzione sarebbe: andare avanti come un Hummer H1 senza ripensamenti, raggiungere tutti gli obiettivi e non curasi di nessuno, nemmeno dei propri dubbi.
Io personalmente non sono affatto così, anzi, il più delle volte non arrivo nemmeno a fare le cose perché mi faccio fagocitare dell'ansia delle incognite, non sono per niente una persona decisa né tanto meno costante; in verità sono inconcludente.
C'è un fatto ben preciso che mi spinge a riflettere su ciò che ho fatto da ottobre fino ad ora, ma non lo nominerò con un sostantivo che possa ricondurlo ad un luogo specifico o quello di una persona fisica. Lo indicherò con il mio stato d'animo, cioè, con la mia è inadeguatezza.
Sono troppo vecchio per rincorrere dei sogni irraggiungibili, sono poco capace di mettere in pratica quello che voglio e credo di avere avuto in dono da Madre Natura una testa di legno.
Non sono nato guerriero, nemmeno molto dotato di capacità intellettive fuori dalla norma, sono solo un povero cristo che invece di piangersi addosso perché il mondo è avverso, dovrebbe rimboccarsi le maniche e mettere in pratica quello che vorrebbe, senza troppi piagnistei, appunto.
Invece, sono fatto male.





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