sabato 13 febbraio 2016

CHARLIE BIG POTATO

Un anno è passato dalla nascita del mio terzo bimbo, il che significa che domani (cioè oggi per chi vive di notte) sarà un giorno di festa, ossia, la sua prima festa di compleanno.
In effetti quest'anno è trascorso veloce come le rapide del Rio delle amazzoni, ma nel frattempo lui è cresciuto come un vitellino. E' sveglio, dolce simpatico e ha una caratteristica profondamente diversa dai suoi fratelli maggiori: è proprio un monello, nella maniera più zuccherina del termine.
Durante quest'anno ci siamo conosciuti, abbiamo preso confidenza l'uno con l'altro, riconosciamo vicendevolmente i nostri atteggiamenti e i nostri desideri; in poche parole ci amiamo.
Potrà sembrare un'assurdità quello che sto per dire, però un padre e un figlio hanno bisogno di un certo periodo per conoscersi e di conseguenza amarsi, non è istintivo come per la madre. Una mamma stabilisce un legame così profondo che un papà non potrà mai replicare con il figlio. Già il fattore di crescita dentro la pancia è un elemento di unione talmente solido e viscerale che non ha nulla di paragonabile, nemmeno due persone che si amano alla follia possono avvicinarsi ad un sentimento forte come quello tra madre e figlio. Poi c'è da aggiungere l'allattamento, la sintonia che si instaura tra loro mese per mese. l'istinto materno che gioca un ruolo fondamentale e perché no, anche l'imprintig.
Per dirla in parole povere, l'amore che passa tra una madre ed il suo bimbo è qualcosa di ancestrale, di animalesco, di istintivo, è la fusione di due anime scisse in due corpi. Mentre quella del padre è qualcosa di più ragionato, di cerebrale, che si sedimenta giorno dopo giorno sul cuore e ovviamente non si sposterà mai più da dove viene collocato, ma priva che ciò avvenga, ha comunque bisogno di un po' di tempo per innamorarsene perdutamente.
Il tempo trascorso con mio figlio è arrivato allo stadio in cui non posso fare a meno di vederlo, di sentirlo, di tenere in braccio quel piccolo vitellino, quindi posso solo auguragli cento di questi giorni.
Auguri Big Potato.


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