lunedì 1 settembre 2014

UNA DOMENICA inSOlYtA

Da due giorni in casa mia aleggiava un certo odore, un odore di morte.
Non sapevo cosa potesse essere questo puzzo nauseabondo, prima di effettuare la terrificante scoperta avvenuta oggi dopo l'ora di pranzo. Ma procediamo per gradi, ebbe inizio così...
La sera del venerdì, quella in cui resto a casa dal lavoro, è la serata della settimana più attesa da ogni membro della mia famiglia. Mia moglie aveva suggerito, come pasto speciale, di fare la pizza per cena. Io un po' intimorito dal tragico fallimento, le ho risposto che ci avrei provato. Ho seguito passo dopo passo le sue istruzioni via wazzapp ed il risultato, alla fine è stato gradevole. Dopo cena i miei figli hanno voluto vedere un film perciò ci siamo spalmati sul divano e abbiamo seguito le gesta di super eroi il lotta con il cattivone di turno, con grande interesse e travolgimento. Eravamo all'oscuro di quanto si stava sviluppando alle nostre spalle, probabilmente le prime esalazioni erano già pronte a divulgarsi in salotto, eppure noi non abbiamo fatto caso a niente. Alla fine del film ci siamo fiondati a letto dimenticandoci delle fatiche accumulate durante la settimana. Nel cuore della notte dovremmo esserci alzati più o meno tutti, sentendo la forte necessità di bere a causa della pizza. Mio figlio è stato il primo ad accorgersi di cosa si stesse propagando in casa, poi mia moglie ha confutato la veridicità delle parole del piccolo fiuto. Io sono andato a dormire in salotto insieme ad una sete implacabile e ai miei soliti infiniti sternuti, solo l'indomani mi sono reso conto della morsa che attanagliava le mura di casa e i nostri olfatti. Sabato mattina siamo usciti di casa per fare alcune commissioni e al ritorno il sentore dolciastro di qualcosa di marcio è venuto ad accoglierci senza convenevoli. Da lì sono scattate le prime ricerche sulla fonte dell'olezzo. Abbiamo setacciato ogni centimetro della cucina, rimestato l'ordine della dispensa, poi spiato, aspirato, annusato e lavato ovunque, ma niente, ciò che ogni secondo ci disgustava risiedeva in un luogo a noi ignoto. Questa mattina la puzza si è fatta insopportabile, oltre alla cucina e al salotto (che poi è in unico ambiente) anche il resto delle stanze stavano subendo il contagio delle esalazioni terrificanti. Per riuscire a fare colazione, siamo dovuti andare in balcone, mentre per il pranzo, ciò che è stato cucinato ha coperto qualche minuto l'orrore nascosto. Stremati dall'insopportabile olezzo, ci siamo messi come cani da tartufi ad annusare quel che sembrava introvabile. Demoralizzati dall'esito negativo, abbiamo formulato alcune ipotesi:
1- Nala stava spargendo in casa i suoi odori di gatta.
Dopo averla scrutata in ogni centimetro dei suoi peli, siamo giunti alla conclusione che non fosse lei.
2- L'odore veniva da fuori e non da noi.
Per quanto sperassimo l'odore forte si sentiva di più chiudendo le finestre.
3-Omicidio. Sono arrivato a pensare che la vicina avesse lasciato morire la vecchia madre per intascare i soldi della pensione e l'avesse murata viva.
Mia moglie è uscita sulle scale del pianerottolo per constatare che fosse davvero così. Per fortuna nessuno è stato ucciso nel palazzo.
Poi mia figlia ha sentito che l'odore arrivava dal frigo. Infatti era così nonostante avessimo buttato ciò che sembrava vagamente vecchio, pur avendo fatto la spesa solo il giorno prima. Eppure la puzza proveniva dall'intercapedine del mobile con il frigo. L'ingegno di mia moglie le ha suggerito di indagare su internet se fosse plausibile un odoraccio del genere causato dal frigo. Il dubbio le è stato confermato, quindi abbiamo agito di conseguenza smontando il frigorifero. Tolte delle viti qua e là, ho tirato fuori dall'incasso l'elettrodomestico e poi l'orrenda scoperta. Dalla vaschetta salva gocce della condensa del frigo, stagnava e fermentava un liquido nero come la pece e nauseante come un cadavere in putrefazione. (era questa la vicina morta) Ho svuotato, lavato, disinfettato e benedetto con un rito pagano, lo schifo che mi si presentava sotto il naso. Nel togliere il frigo però si sono staccati dei fili che sapevo mi avrebbero causato dei grossi problemi e così è stato. Il problema della puzza finalmente era risolto, ma ora bisognava rimettere l'apparecchio in funzione, ho dovuto chiamare i rinforzi. Mio padre e mio fratello sono accorsi da Rozzano per darmi l'aiuto che necessitavo per rimettere questi fili attaccati al compressore termico, impossibile per me da riattaccare. Dopo quasi quattro ore di lavoro, mio padre è riuscito nell'intento di mettere in moto il frigo ed il freezer ovviamente, rimasti per troppo tempo senza emettere il refrigerio richiesto da questi macchinari. Molta roba scongelata dall'attesa di rientrare nel freezer è stata buttata, mentre quel che potevamo salvare l'abbiamo cucinata.
Soddisfatti del risultato, ottenuto con non poca fatica, sono arrivato a capire cosa fosse quel liquido disgustoso ribollente e stantio dentro la vaschetta; si trattava di salsa di SOIA. Al ritorno dalle vacanze, quando ero solo, la prima cosa che ho notato aprendo il frigo è stata la bottiglietta di soia riversa su una mensola, imbrattata della sostanza. In quel momento non ci ho badato molto, ho pulito quelle poche gocce e continuato ad andare avanti per giorni e giorni ignaro che l'intera boccetta fosse caduta dentro la vaschetta salva goccia. In tutto questo periodo ha fatto in tempo a divenire una cosa mostruosa, una schifezza vomitevole da far perdere il fiato, una sostanza capace di farci impazzire e quel che ha reso impossibile l'immediata risoluzione al problema, è stato proprio l'anfratto nascosto in cui si è rovesciato. Comunque sia alla fine abbiamo vinto e la prossima volta che userò la soia sarà sotto forma di pane.

E' LEI LA COLPEVOLE!   


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