lunedì 15 settembre 2014

GIORNATA FAUNISTICA

La domenica è un giorno dedicato alle gite a tema e oggi non è stato da meno. L'allegra famigliola Mr.D.& Co. ha puntato la Dacia Dusterina verso Curno e ha fatto un'escursione al celeberrimo parco faunistico le Cornelle. A pensarci era da un po' che mancavamo, forse un paio di anni o poco meno, comunque si ritorna volentieri perché è un luogo piacevole e ben curato. Mi rendo conto che per gli animali chiusi in gabbia non sia un spasso, e se potessero vivrebbero nei loro habitat naturali. E' vero anche, che se nessuno andasse a fare una capatina ogni tanto, questi soffrirebbero la fame e il parco sarebbe costretto a chiudere, condannando a chissà quale fine i suoi "ospiti". Quindi dato che esiste, sosteniamolo. Detto questo, i veri esemplari degni di uno studio approfondito e ben articolato lo si dovrebbe fare sugli avventori del parco. Si, perché ho notato questa volta, come anche in quelle passate, che la gente si presenta in luoghi dedicati all'avventura, abbigliata nei modi più assurdi. Alcuni si mettono in mostra con abiti tirati al lucido ed estremamente eleganti, come se dovessero fare da testimoni di matrimonio ai leoni. Mi è capitato oggi di vedere donne con un bell'abito a tubino e i tacchi alti, dipinte in faccia come un affresco e profumate come delle rose. Non vedo il motivo di mettersi così in tiro per andare a vedere degli animali, che al massimo possono bersi la propria urina, come il gibbone di oggi che si è dissetato dopo essersi pisciato sulla mano. Altri invece vengono vestiti come se dovessero partire con i marines, pronti ad immergersi nelle paludi infestate da sanguisughe e coccodrilli, disposti a morire pur di arrivare a fine missione. Nella fattispecie la fine dell'incarico sarebbe poi l'uscita, ben contrassegnata e di facile accesso a tutti.
Le coppie giovani non sono da meno. Oggi ho visto un tizio vestito con i pantaloni tipo legione straniera, la maglietta con uno scollo a V eccessivo e una capigliatura improbabile. Mia moglie ha riconosciuto in una specie particolare di fenicotteri/pavoni o giù di lì, la stessa acconciatura del tizio appena menzionato. La cosa ci ha fatto ridere parecchio. Un'altra coppia formidabile, aveva come esponenti di uno stile mai visto, due personaggi così abbigliati.
Lui: pantaloni color kaki corti, modello cargo, ampi sulle gambe come un paracadute alla zuava. Canottiera anch'essa larga ai lati con le bretelle sottilissime, rosa fluorescente e sotto un fisico pompato da ore di palestra. Baffi alla Hulk Hogan, capelli ricci color paglia e fieno, rasati ai lati con tanto di codino anni 80 e dulcis in fundo, udite udite, calzini a metà stinco verdi shock, con sopra stampati i cento dollari americani. Osceno!
Lei: vestita solo di un lungo "abito" grigio modello canottiera, profondamente smanicata alle braccia, (probabilmente appartenuta al suo Lui prima di uscire di casa)  e sotto un elegantissimo reggiseno nero di pizzo. Maquillage pesante e sbavato alla Christiane F. (aveva forse sbagliato zoo?) e All Star ai piedi, forse bucate se non ricordo male. Entrambi avranno avuto 40 anni e forse più.
Purtroppo anche i bambini, loro malgrado, sono colpiti dall'abbigliamento fuori luogo, soprattutto quelli piccoli, poiché non hanno facoltà di ribellione.
Oggi ho visto una bambina di due anni penso, con addosso un giubbottino di jeans, calze a maglia bianche coordinate con le scarpine ballerina, bianche ovviamente, gonnellina a sbuffo blu e una bella fascia con un fiore grosso quanto lei, posizionatale in fronte come tutte le bambine vorrebbero avere in un posto pieno d'insetti. Ma perché?
Non so, forse sono troppo critico e non dovrei giudicare le persone dal modo in cui si vestono. Però credo che ogni luogo richieda un abbigliamento appropriato. In un posto come il parco delle Cornelle si dovrebbe andare vestiti comodi certo, ma con un minimo di sobrietà, sennò si cade nel ridicolo, tutto qui.
E' vero che la specie umana non smette mai di sorprendere, soprattutto quando si parla di abbigliamento, d'altronde nessuno nasce stilista, purtroppo.
Se fossimo noi chiusi in gabbia e gli animali ci guardassero da fuori, chissà quante risate si farebbero. Forse siamo ignari di essere derisi dalla forma animale, ogni qualvolta ci avviciniamo per osservarli da vicino. Visti gli esemplari che si aggirano nei luoghi più disparati del mondo, credo avrebbero tutte le ragioni per farlo.


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