sabato 13 settembre 2014

DUE MINUTI D'ODIO

Oggi è sabato, ovvero, il giorno lavorativo peggiore della settimana. In verità la giornata da casa non era partita male, per niente direi, poi però qualcosa o meglio, qualcuno mi ha fatto andare di traverso la giornata che mi si parava davanti. Sarebbe troppo lungo spiegare il motivo per il quale questa persona suscita in me un sentimento così estremo e violento come l'odio, ma non posso sottrarmi a tale richiamo. Qui di seguito non scriverò ciò che mi porta ad odiarlo, bensì farò un elenco di quello che non sopporto come rimedio zen per calmarmi, per riflettere, per fare luce sulle mie debolezze e cercare di aggiustare il tiro in previsione di una vita meno dedita all'irascibilità.
Ringrazio George Orwell per l'ispirazione del titolo del post, i Bluvertigo per la colonna sonora da abbinare, (Iodio) leggendo le righe qui sotto, e infine ringrazio Peyo, per aver inventato Puffo Brontolone.

ODIO: stare nel traffico fermo in coda.
ODIO: fare la coda nei negozi e nei pubblici uffici.
ODIO: le persone prepotenti.
ODIO: le persone in genere.
ODIO: parlare al telefono.
ODIO: perdermi in spiegazioni superflue.
ODIO: non ricordare mai una strada.
ODIO: la maleducazione, la strafottenza e la noncuranza dei beni comuni.
ODIO: le brutte canzoni.
ODIO: la burocrazia
ODIO: i politici disonesti.
ODIO: la violazione dei diritti umani, ma anche quelli animali.
ODIO: chi evita quotidianamente di lavarsi con acqua corrente.
ODIO: essere schiavo dell'orologio.
ODIO: quando non funzionano gli oggetti tecnologici.
ODIO: lavorare senza un motivo che mi spinga a farlo.
ODIO: il formaggio.
ODIO: la birra calda.
ODIO: chi si prende troppo sul serio.
ODIO: la puzza di fumo in ascensore e sulle scale.
ODIO: sentirmi imbarazzato da una situazione che non so gestire.
ODIO: le frasi fatte che non comunicano niente.
ODIO: la polvere.
ODIO: gli spazi stretti.
ODIO: il caldo.
ODIO: mangiare da solo.
ODIO: restare a casa senza la mia famiglia d'estate.
ODIO: chi parcheggia sotto casa e lascia il motore acceso un quarto d'ora.
ODIO: tutte le religioni del mondo nessuna esclusa.
ODIO: la matematica.
ODIO: la musica a basso volume.
ODIO: il senso d'ansia che mi procura l'ignoto.
ODIO: l'inarrestabilità del tempo.
ODIO: i topi e tutti i roditori.
ODIO: i programmi spazzatura in TV.
ODIO: svegliarmi con la sveglia.
ODIO: la musica latino americana, quelle tipo balere di quart'ordine.
ODIO: l'ignoranza.
ODIO: non riuscire a prendere una decisione.
ODIO: l'insonnia e chi non l'ha mai provata.
ODIO: ingrassare anche per coloro, che sebbene divorino di tutto, non aumentano di peso.
ODIO: la maggior parte dei film francesi.
ODIO: sentirmi inutile.
ODIO: dover presenziare ad eventi noiosi.
ODIO: la censura dei pensieri sul lavoro.
ODIO: i maglioni di lana.
ODIO: la sporcizia.
ODIO: la poca elasticità mentale nel risolvere i problemi.
ODIO: chi parla a bassa voce, ma anche chi urla troppo.
ODIO: il suono del clacson, del cinquantino elaborato e delle sirene spiegate.
ODIO: gli slip.
ODIO: vivere in un mondo violento.
ODIO: dover combattere per sopravvivere.
ODIO: chi non mantiene fede alla parola data.
ODIO: le bugie.
ODIO: essere ripreso per errori non commessi.

Ora credo di essermi calmato, questo lungo elenco ha dato i sui frutti. In effetti, sono molte le cose che non riesco a mandare giù, che davvero non sopporto, eppure, non è detto che io le abbia messe tutte. Sicuramente ci sono ancora tante altre voci da dover elencare, ma al momento mi sfuggono, meglio così. Ho cronometrato la lettura di questo post, 02:28,81 ovvero poco più di due minuti. ODIO: quando non riesco ad indovinare una previsione.



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