mercoledì 10 settembre 2014

REGALARE LA GIOIA

Tornare a lavoro dopo dei giorni di ferie è sempre un grosso trauma, soprattutto se quelli trascorsi con la propria famiglia sono stati dei momenti di puro piacere. Mi sono assentato da lavoro per poco in verità, però sono state delle giornate piene di grandi soddisfazioni. Il primo giorno di ferie è iniziato mangiando il pane fatto da mia moglie, con la fantastica macchina del pane ordinata su Amazon settimana scorsa, con il quale ci siamo sollazzati facendo colazione come la famiglia Bradfor tutti intorno al tavolo la mattina. Dopodiché il signor Ikea ci ha chiamato dalla Svezia dicendo che da un po' che non facevamo visita al magazzino di Carugate, per cui siamo andati a dare un occhio alle novità e a salutare le 15.000 persone giunte in contemporanea al nostro arrivo in negozio.
Il motivo principale per il quale ho chiesto delle vacanze ulteriori a quelle estive, è stato di poter festeggiare il compleanno della mia dolce metà in totale libertà. Così è stato. A pranzo siamo stati con i suoi genitori in un bel ristorante del centro e abbiamo continuato a festeggiare la sera a casa della sorella con tutti i nostri figli in preda al gioco e all'allegria. Ciò che però è stato il punto più alto della celebrazione della festa è stato il senso di appagamento dovuto ad un oggetto. E' chiaro che mi riferisco al regalo fatto a mia moglie, e non è tanto averle regalato un bene, che suscita in me il piacere, né tanto meno a lei, bensì la consapevolezza di essere riusciti a rendere felice chi condivide con me i miei giorni. Le ho regalato un mobile quasi-pseudo-verosimilmente-antico, visto e comprato in un negozio accanto a casa che vende mobili quasi-pseudo-verosimilmente-antichi. Il mio occhio clinico, affinato da poco meno di un decennio di lavori domestici, ha individuato ciò che mia moglie cercava con tutte le caratteristiche tecniche e la forma desiderata. Ho dovuto mostraglielo prima di acquistarlo, bruciandomi così il fattore sorpresa, ma sarebbe stato impossibile altrimenti. Non avrei potuto presentarmi a casa con uno scafandro, senza essere sicuro delle misure necessarie per riempire il buco nel quale questo mobile ha trovato poi il suo reale utilizzo. Una volta arrivato a casa ho visto gli occhi di mia moglie brillare ed era ciò che mi ha reso estremamente felice, azzardo a dire forse anche più di lei. Non ci prendo molto con i regali, a volte mi imbatto in cose che hanno senso solo per me, però devo ritenermi soddisfatto nell'avere azzeccato questa volta quello che davvero voleva. E' davvero una bella sensazione rendere felici chi ami.


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