sabato 21 febbraio 2015

PER OGNI RICCIO UN CAPRICCIO

Oggi a Milano piove; so perfettamente il motivo.
Saranno passati forse una dozzina di anni, da quando ho messo l'ultima volta piede dal parrucchiere. Ieri ho annullato il mio record di astinenza da acconciatura, approfittando della necessità di mio figlio di dare una sistemata alla sua testa e della vanità di mia figlia, volendo per se stessa, una frangetta a circondarle la fronte. Dopodiché è toccato a me, sedermi su quella comoda poltrona e...zak; ha tagliato quanto era possibile. I miei capelli indomabili, sono stati un lavoro arduo per il sig, Salvatore, che al termine era tutto sudato ed affaccendato a togliere la coperta di peli, formatasi sul pavimento. Questo sarebbe il mio desiderio. In verità dire che ci ha impiegato due minuti è pure troppo. Allora, per fargli guadagnare la moneta sonante, gli ho fatto spuntare la mia folta barba, e lì sì, che ha sudato sette camicie. Devo ammettere che mi ha fatto notevolmente piacere avere un motivo per cui entrare dal parrucchiere e ancor di più, avere qualcosa da farmi tagliare. D'accordo, non ho fatto fare nessun tipo di taglio ultra moderno, tipo quelli che vanno da Maria de Flippi, però la sensazione che ho provato, l'avevo decisamente lasciata in un luogo molto lontano, talmente lontano che ho fatto fatica a vederla con i miei super occhi da falco.
Domani pioverà ancora; ma la motivazione questa volta mi sfugge.


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