lunedì 25 maggio 2015

STOMP

Non si può passare la vita a piangere lacrime di sangue o farsi il fegato marcio per il lavoro; accadono ogni tanto, anche momenti di svago nella nostra esistenza. Per fortuna ci sono dei giorni in cui riesco a ritagliarmi un pezzettino di tempo, facendo qualcosa che esula dalla quotidianità. Per esempio:
venerdì sera, mia figlia ed io, siamo andati a vedere gli Stomp ed è stata un'esperienza decisamente divertente. Per un batterista come me, quel tipo di spettacolo è una dose prepotente di goduria musicale. E' stata la prima volta per me e anche per mia figlia, ma non sarà di certo l'unica, anzi se in futuro ci saranno altri spettacoli a Milano; la prima fila è prenotata.
Gli Stomp sono ritmo primordiale, anzi, forse sarebbe meglio dire: estraggono il ritmo puro da qualunque oggetto, che siano esse le mani, oppure le scope (il loro marchio di fabbrica) i bidoni della spazzatura, finendo con le scatole dei fiammiferi. Ogni cosa crea un suono ed ogni suono, si lega ad un altro, per mezzo del ritmo calzante; generato grazie alla percussione esercitata sapientemente dall'enorme capacità degli artisti.
L'esibizione è avvenuta al Teatro Nazionale e per questo, il loro spettacolo musicale si differenzia molto da un tipico concerto di soli musicisti, infatti, i componenti della compagnia sono anche degli attori, poiché recitano eseguendo delle gag e simpatiche scenette tra un cambio di scena e un altro; cose brevi ma efficaci. Non proferiscono alcun verbo per spiegare la scena in atto, eppure comunicano perfettamente con il pubblico, per mezzo dell'oggetto percosso. Non solo, oltre ad essere dei percussionisti e attori, sono anche degli abili ballerini. In alcuni brani, ho assistito all'evoluzione del tip tap targato nuovo millennio. Francamente, mi ha lasciato esterrefatto vedere compiere delle lunghe sessioni di battute, soltanto con il movimento di piedi che si dimenavano in coreografie complicare, tutte coordinate tra loro al millesimo di secondo. E' uno spettacolo completo di tutto. Nulla è tralasciato, perfino la scenografia è parte integrate dello show, poiché viene suonata totalmente da tutti i sette componenti "stompettiani."
Ho potuto osservare, che anche degli oggetti semplici come degli accendini, possono all'occorrenza risultare degli strumenti: sia sonori, che altamente scenografici, perché se messi in fila e accesi e spenti a tempo, possono creare effetti inaspettati. In questo caso calza a pennello il motto, "poca spesa, tanta resa". Credo che questo sia il messaggio principale che lanciano i musicisti; ovvero: non c'è bisogno di tanti oggetti per creare uno spettacolo, anzi, nelle cose semplici si possono scovare delle potenzialità talmente alte che sembrano irreali. A maggior ragione nelle strade, così sfacciatamente congestionate da aggeggi inutili, da non comprendere il senso della loro occupazione sul suolo terrestre. Ebbene, gli Stomp sanno dare a questi oggetti, una nuova collocazione e di rimando, una nuova vita. Anche la città così infarcita di rumori molesti, può essere riqualificata da questi personaggi, alzando al livello di un orchestra a cielo aperto e alla portata di tutti. Per dire la musica è dentro le cose, basta solo tirarla fuori.


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