sabato 9 maggio 2015

LA NEFASTA FESTA DI COMPLEANNO

L'altro ieri è stato il compleanno del mio secondo figlio, per lui, il momento più speciale dell'anno, in quanto, protagonista assoluto della celebrazione da festeggiare.
I sei anni sono un traguardo importante per un bambino, poiché segna il passaggio dall'età prescolare, alla futura scuola dell'obbligo. Per questo motivo avremmo voluto fare una festa adeguata alla carica d'importanza dell'anno compiuto, ma ciò che è successo, è stato ben lontano dalle aspettative.
Il primo intoppo che ha rovinato il piano, è stato causato dal suo migliore amico, rinunciando di partecipare alla festa, una volta raggiunta casa nostra. Lì per lì mio figlio non ha accusato il colpo, dato che l'interesse maggiore era indirizzato verso la sua piccola fiamma; raggiunta con l'invito dopo mille peripezie eseguite da mia moglie. Ma proprio intorno alla piccola invitata, si è sviluppato il dramma più grande della giovane vita del mio piccolino. La prima mezz'ora è andato quasi tutto per il meglio tra i due, poi dopo lo spegnimento delle candeline, ho visto la bambina, giocare assiduamente, con mia figlia, la più grande. E' abbastanza comprensibile che le femminucce stiano insieme, soprattutto, quando giungono in casa degli aggeggi fai-da-te per costruire dei braccialetti di Frozen, (regalati a mia figlia dal "trio Drombo" casomai invidiasse il fratello nel giorno del suo compleanno). Certo, il festeggiato era mio figlio, perciò, almeno per educazione, avrebbe dovuto passare il pomeriggio, includendolo nel gioco, eppure, sembra che la cosa non le sia passata nemmeno per l'anticamera del cervello. Mio figlio, in tutta risposta, dopo aver ricevuto questo colpo in petto, si è nascosto sotto il letto e non ha più partecipato a nessuna attività ludica. Prima di andare a dormire poi, ha pianto un fiume di lacrime perché la sua amichetta l'ha snobbato, ignorandolo completamente per tutto il pomeriggio. Ha tenuto perfino a precisare, quanto fosse stato poco divertente stare con lui. Ovvio; gli ha spezzato il cuore. Cattiva!
Gli altri invitati alla festa erano una coppia mal assortita di fratelli. Il più grande è un compagno di classe di mia figlia, l'altro è un compagno di asilo del festeggiato. Il quesito che è nato spontaneamente tra me e mia moglie, verte sulla scelta di questi due personaggi strani, come invitati alla festa, dato che non li abbiamo mai frequentati così spesso da diventare amici. Stiamo ancora chiedendoci come mai proprio loro, e non altri più simpatici.
Per tutta la durata della festa, il maggiore dei due, si è concentrato esclusivamente sul mio terzo figlio, di neppure tre mesi. L'ha abbracciato, tenuto in braccio, sbaciucchiato e tartassato l'anima ininterrottamente, quasi in maniera morbosa. Non nego di essermi preoccupato un po' per questa sua mania viscerale. Il minore invece, è stato letteralmente una peste. Quando ha individuato delle spade di plastica, non ha perso un secondo per menarmi con quelle, finché non gliele ho tolto dalle mani prima che qualcuno si potesse fare male sul serio.
Mi sono detto, prima che li defenestrassi:
"Va bé sono solo dei bambini."
Il fulcro della situazione surreale della giornata dedicata a mio figlio, l'ha resa incredibilmente reale, la mamma di questi due piccoli individui.
Quando si dice che le mele non cadono mai lontane dall'albero, un motivo c'è. Ebbene, l'ho scoperto sulla mia pelle. (anche se fino all'ultimo ho sperato fosse solo un incubo)
La donna, se così può identificare, è la cosa più vicina alla follia che mai abbia avuto la sciagura di conoscere. Nelle fugaci occasioni, fatte di piccoli scambi di parole tenute la mattina davanti alla scuola, qualche sentore l'ho anche avuto. Standoci a stretto contatto per più di due ore, ne ho avuto la conferma: è pazza! Non c'è alcun dubbio,
Prima di tutto: le persone dovrebbero capire quando devono stare a loro posto e non intralciare le delicate regole di una famiglia, perché spesso, non sono gradite intrusioni. La cara signora, ha invaso il nostro focolare domestico, facendo tutto ciò che voleva con il nostro piccolino; cosa assolutamente da evitare in ogni caso, per di più, con un neonato che manifesta il suo disappunto appena gli si poggia sopra lo sguardo.
Non bisognerebbe caldeggiare l'abbraccio o peggio, la tenuta in braccio di un bambino appena nato, tra le inesperte braccia di un altro bambino sudato come uno svedese in una sauna.
Poi; i regali. Certo, basta il pensiero e non si bada al contenuto; ok, però è risaputo che non si regalano oggetti come il didò e/o polverine per braccialetti, essendo questi, l'incubo per ogni genitore che pulisce casa, a maggior ragione quando vi è, appunto, un neonato.
Altra cosa; nell'età della fanciullezza, non si insinua in un minore, l'idea di instaurare dei rapporti tra coetanei, come se fossero quelli degli adulti, denominando le parti come: "il fidanzato" o "la fidanzata", perché è precoce e i bambini non capiscono il motivo per il quale, se c'è un'amicizia spontanea, debba essere vista come un amore già consolidato e proiettato nel futuro.
Non si parla dei propri soldi, né si chiede cose relative alla pecunia, in quanto è una bassezza poco elegante. Non si parla neppure delle dispute familiari e ciò che avviene all'interno delle mura domestiche, specialmente se sono imbarazzanti, per chi ascolta.
Io non voglio fare lo snob, però bisogna sapersi porre con le persone, perché non tutti sono simili nei modi e neppure con le linee di pensiero; è una piccola e semplice regola, ma che può salvare un rapporto tra persone costrette a vedersi ogni giorno.
La festa di mio figlio è stata un fiasco totale. Non è stato contento per niente e a noi, è dispiaciuto un sacco. Al di là dell'assurdo trio, chi gli ha dato il ricordo peggiore che si porterà dietro per tutta la vita, è stata la piccola e infingarda invitata. Attenzione, mio figlio non l'ha mai concepita come la sua "fidanzatina" guai a farlo, voleva solo averla come amica, e lei, l'ha rifiutato come un volantino non gradito.
Mi spiace che abbia dovuto apprendere una grossa lezione di vita, proprio nel giorno della celebrazione della sua nascita, ma gli insegnamenti arrivano quando meno si aspettano.
Un'altra lezione che invece abbiamo appreso mia moglie ed io, è quella di non fare più feste di compleanno in casa; provare per credere.
P:S. alle 22.00 di questa giornata da dimenticare, al mio terzogenito gli è venuta pure la varicella. Ma che giornata sfigata...


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